Volontà - anno III - n.12 - 15 giugno 1949
terminò Ja crisi del 1848. Ed auclrc 11cl 1856 la scoperta e.ssen:iale e/re gli avvc11imc11ti del 1851 proVO<;Unonella sociologia di 1llprx, è clic la do– mina:iotte ecoriomica e la clomi11a:io11cpolitica di una cl~gc, non coinci– dono esattamente ». Questa era una distinzione di Proudhon 1 ) che aveva perfettamente compreso che la borghesia non può e non "uole mai, in <1uunlo classe economica occupala d'interessi profoni 1 essere P,Jliticame11tc <lomiria,ttc. La sua preoccupazione è, sia di mìnirni;.:;,ure i poteri dello Stato, qucuxlp si sente minacciata da eS&o, sia di rinforzarlo per mellere al ri– paro, dietro di esso la sua irresponsabilità politica, in caso di gravi crisi iiOciuli; essa può influ.cn: are i poteri dello Stato, minori.o o corromperlo, può adorarlo in un Napoleone, subirlo in un Robespièrre, identificarlo in se stessa con un Luigi Filippo, ma non può identificarsi in cuo. Sotto l'influenza dei fatti, Marx ammette « l'indipendenza dello Stato bo11apar1isla )I) che ha in comune con la borghesia, classe economicamente dominante, una certa « maniera comune di pensare» - la paura -. Men– Ire lo Staio si atteggia a « bcndnttore palriareale di tutte le classi» costi· tuisce effelli,,amente u ,mo spavent.oso corpo parassita e/re ricopre come <li """ mcm~rcma il corpo dcli." soci.età e ne wra i pori»'). Ma questa dominazione dello Stato sulla borghesia, secondo Marx. è la borghesia chC l'ha ,,oluto. « È essa che si era imlignatu della lotta - pur<m1c111.e parlamcnt.flre e lc1teraria - condotta in fa1,-orcidella. do– mitw:ione cieli.a sua sic~, claue e che aveva. tradito i corpi di questa lotta; ,> esser clic sacrificava il suo st.esso imerese generale di cla$SC, il s"o interesse politico. ai suoi interusi più ristre1ti e più disottcst.i. »; è e!W!a,infine, che per mézzo <lell'orgauo del parlito parlamcnlare dell'Ordine. « UVCt-"<t d!– d1iarato la domina:ioric politic" della bOrglicsia incompatiOile co11 la si– rurc:::u, e l'esisten::a della borghesia, distn,ggendo con le sue proprie mam'.. 11(.,,/fo lotta co11tro le altre claS1Sidclfo società. wu.e le co"di::.ioni del s•,o rcf(ime, del. regime parlamc"tarc » ~). E ,Marx le fa un rimmpro\'ero ,·io· lento per ht sua ,•igliaccheria. Che cosa resta della teoria del governo di classe? !Poca <:osn. Ma clic •·osn Matx à edificato 1>er rimpiazzarlo? Nicotc: Ossia, nient'altro che un mito. ~condo cui la borghesia, presa dal panico, volontariamente si sa– rcbbt: castrala politicamcnt(", conducendo la lolla « contro le altre e/ossi. />rr l'aboli:;ionc ciel suo nrsso f)otere ,. (sic). Perchè non ammcllere piuttosto che 11011 c'è e che 11011 c'è mai $1(110 un potere di classe e che Bonaparlc « <=cntinella dell'ordine,. a\'eva su Thicrs e Berryer « anard1i("i » hor,::hcsi. - secondo f_,'Ecouomisr<' del 29 1) P. F. PR0tJDII0:-' - l.'idée <é11érale de fo Revol.u1io11e 011XIX ciè<zle. 2) KARr, l\lARX - C.e di.~•l111i1 Brumnire de Louis Napolion Bon:1p:1rte 11):iuagp;io ri- 1:110d:1 Collinel). 1 ) KAMI. l\[,,Mx - I.e ,Ii:c-lwit 8r111111ire. E.S.I.. 1>a11. 113. 593
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