Volontà - anno III - n.10 - 15 aprile 1949

Tullo il rcslo è apptne117,a e mistifi1•;_1zionc. Quindi. l'um:.111ititsi di"ide i11 una mussa di mistifi(·ali e oppressi, in un piccolo numero di opprc!Sori e misti'fica1ori, e in un cguahncnte piccolo numero di "p~·ialisti-idcologhi d1c riescono a procacciarsi la s6cm:a vera della situazione, e quindi la pos~ibili1i1 di agire cffic·:11.:cme11te per rivoluzionarh1. _I\ marxismo ò dogma• tico in qua1110 afferma b possihililit di una conoscenza vera della recon<lila re:dti, del ,( pro1·c-.so storico >1. Ed è :1uloritario in <1ua11tosu tale conoscen;,;a esso fonda il clirillo dell'ideoloio - "ioè del rivoluzionario « scicn1ifico >► - di agire, e per agire di cos1ringcre senzu persuadere nel momento che gli si rh·elu come ccopportuno >1, e ,·he <1uindi importa assolulamente non la– ~·iar sruggirc. Da parte !?-ua, il prolelariato, per quanto coscienle, e per <1u:1nto capu1·e d'iniziare so'rnmovimcnti, non può ,avere per definizione 11C la scien;,;a vera della t( situazione storica >1, nè la 1·ap:1ci1ù di cogliere il momculo opportuno dell'azione decisi,,a. M dirilto dell'ideologo marxisla :.t esercitare il <:omunclo gli \'iene d:tlla ,era sricnza che egli possiede. Mn, in definitiva, la verilit della scienza i: pro,•at:t dal (( :,u<:cesso )). Qui ~i rilrO\'U la congiunzione mad1iavcllica d<-11:t «, irlì1 .1► e cieli'(( occasione >1. che fa il irrincipc <legno di <1ues10 110111<'. F: 8U una ,·oui;:iunzione dello slesso 1ipo che si fonda il 1< diriuo d'imperio 1) -del ri\'oluzionario marxista. Ed è qui che appare ohiarn l'innegabile staia· lismo della dollrina di Marx, derivalo dalla natura autoritaria della ..ua (_·oncczione dello svil~ppo stori1:o non meno che dal dogmatiiò'mo innato clellu teoria stessa. A uartire inf.ttti <lnl momento in cui la sua scienza è slatu -.:limostrala vera ~lnl SUf;i•esso. il rivoluzionario marxista, <1ualc t·he sia lu sua 01)inionc sul des1i110 finale dello Stato, si trova deposilario di un po• tcre «sacro)) ricevuto direltamcnle dalla Storia,' e non può che usarlo im– pcrio~umcnlc. In un ;1r1i,·olo pubblicato recentemente in e< Cri1ic,1 S01·iale >,, Andrea Caffi parlando del rapporto fra il « popolo>> e le cc ideologie 1,, indica il <·a• rnttcrc dogrnul ito e i1Ulori1ario del marxismo in qucst i 1cnnini: « La fo. mo~a s1·e11a in cui Carlo M.arx con la sua schi:wciaule superioritit intellet– lu:de annientò il po\'ero artigiano autodidatta Weitliug segnò {lmtsi l'inter– dizione ai prole1ari autenlici di cooperare all'elabor:1zione <lei sistema d'idee 1·he do\'CV;t esprimere, ,w U(tricuir, la vera ((cos1·icnzu del prnletariato )). Se si è potulo parlare di una (< chiesa marxista >1. gli è 1·he fra i dottori che dir1:utcvuno di (1 materialismo dialctlico )), di rapr>orti fra 1~ valore >1 e «prezzo», di interpretazione della storia dclFarte sc1·ondo il determinismo f'1•0110111i<·o, e il modo in cui un uwnovale in .si•iopero potcv:.1 rappresentar-.i la (( lolla di i·lnssc >1e il 1c sole dell'avvenire 1,, 1":ibisso non er:1 ,meno pro– fondo ,·lic fra le s<1uisi1c arguzie di teologi 1or11isti, gesuili, rosminiuni Fòui dogmi tridentini e la concezione che della Trini1i1 e del mistero dcll'Tnear• nazione possono u,,ere le femminei!,: in trcpicl:mlc :1ttesa del minu·olo di San Gennaro )). Qui Sl:.1 la differenza fra l:i i< filosofia del popolo 1) vagheggiala da (Prou· ◄lhon e l'<( ideologia )l marxista, e forsr- a.nd1e fra filosofia nel scuso socrntico 545

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