Volontà - anno III - n.8 - 15 febbraio 1949
u~ato ge11crulm.c11tc è la dislruzionc del feudalesimo .id opcn1 della bor• ~hesiu, che si suppone delineasse in anticipo la distruzione del c·api1ulismo <la parte del socialismo nel nostro tempo. Si sostiene: il ca1,itulis1110era, ;1i :-uoi tempi, una forza progressiva, e perciò i suoi delitti di allora erano i-::iustificuti. od almeno non ave\":1no importanzu. Cosi s"è sentito. nel New ::;,arcsnwn, Kingsley Martin rimproverare ad Ar1liur Kocstler di 11011 po.-• ~edere una (( vcru prospetti\'a s..lorica )), e comparare Stalin con Enri1·0 VIJI. Slalin, egli ha .immesso, ha fati!] cose terribili: ma in condusione egli ha :-er\'ito la c.ausa del progresso, e non può consentirsi ad un poco di milioni di csscd umani « liquidati )) di oscurare <1ucsto fotto. Analog:amcnte. il ntral• 1erc di Enrico V]U Jasciav:i moho a desi<lçrare: ma dopo tutto egli Jm reso possibile il sorgere del cnpilnlismo. r perciò :dia fine clcH c·siòlcrc 1·onsid,·· d:tlo un ~1mico dell'wnaniti1. Ora, Enrico VIJL non pan: mollo somigliante ;_1 S1ali11: Cromwcll .,;.i p1·c.-,1.erebbc ad una migliore analogia. Ma mnmeltcndo per Enrico VJII l"imporlanza che gli di1 ·Murtin, do,•c condurrebbe il suo ragionamento? E11- ,.il_;oVlll ha reso possibile il sorgere del capitalismo, d1e lrn prodotli gli orrori della Rivoluzione industriale, e dopo di essa un ciclo di guerre irn– mani la prossima delle <1twli si pro'fila come distrullrice dell'intera uma– nitil. Guardundo ncll'iusieme il processo potremmo esprimerlo così: si dc, e perdonare tullo ud Enrico V]U perchè è lui che ,dia fine ci ha resi 1·apiu:i di farci noi stessi .i pezzi con la bomba alomica. Tu 1i ritrovi ad assurdità similari se prendi Stalin come rcspo11sabil1· d<:lla nostra condizione allunlc e del futul'o che pure si prepuri dinanzi a 110;, e poi insisti nello stesso lcmpo che hisogna sostenere la sun politica. Jo suppongo che i mo1ivi per cui certi in1cllcuuali sostengono la diUaturn russa sono cli,·ersi da ciò che essi ne dicono in pubblico: tuttavia, è logico con· donare la tirannia cd il massacro se si ,assume che il progresso è incvita• hil,·. Se ciascuna epoca è naturalmente migliore delb precedente~ allora può giustificarsi <1uulsiasi delitto o follia che spingano avanti il processo ~torico. E .si può perdonare c.hi nel periodo, grosso modo, dal 1750 al l93t) immagim1va che st:1va realizzandosi progresso di una specie solida e misur.1• bile. Ma dopo, ma ultimamente, è divenuto sempre 1,iì1 diffil"ilc pensarlo. E di ltui la teoria del Gradualismo Ca1as1rofico. I delitti seguono ai dcli11i. una classe dominante ne surroga un'altra, I.i Torre di Babele s'innalza ,, frana, ma 11011 si de,•c resistere a questo processo - anzi, IJisognn essere pronti ad ;:1pplaudirc ad ogni specie di birbanteria che \'ien fuori - per- 1·hè in <1ual('he mistico modo, di frOn1e a Dio, o magari di fronte a Marx. quceto èJ>rogresso. Un'ulternativ.i vi sarebbe: fcrnuusi ::1 considernrc: o) fiuo :, che 1mnto la storia è predeterminata? b) che cosa s'inlcnde per 1)rogrcsso? A questo punlo, si deve ,·hiamnre lo Yogi pcrdtè 1:orre~gu il C:ommissario. . È gcucralmcnlc ritenuto clic nel suo molto discms~ saggio KOcstfcr penda marc:1iamente dalb parte dello Yogi. Di fotto, se si 1 1ssume che lo Yogi cd il Commi~nrio siano in punti opposli dcll::t sc11lu, allor.1 Kocstlcr è {1unlchc poco piì1 prossimo al punto del Commissario. Egli èrfd<' ncll::1-
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