Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

D,wu11ti alle co11seg11e11;.e clell'C1pplicu:ione ciel principio di cmtorità 11ell'orgu11i:::a;io11e sociale, 110,1si è obbli&,ati a cottcl11derc che esso cl<>ve -comporlc,re 1111 vizio fonclmnetllale? E 11011 conviene cli ril'crcurlo? /,wccc le istitu:ioni e gli 11omi11i che dispor1c1,w10 della c,11torità s11• prema lrnm10 potuto commettere crimini, su. crimitlj e concl11clere itt /ulli– menti dopo fallimenti, sen:c, che l'immet1S<1 maggioranzll degli i11divicl11i . trbbiti messo in dubbio il principio stesso clell'A111oril<Ì. Così. che nel 19:18 il mondo è cmcora pieno cli gente che uspeuc, dei « b11011ipc1dro11i )), clei « capi di polso :o dei. o: suggi. Co1,-erni », i c11urlicrssic11rerm1110 la loro sal– i.-ezu, in <1uesto mondo; come oHem/ono cfri Messiu e dei preti che assi– <11ri110loro il. mondo futuro. E il piti. curioso è che ciasc1111cm1clidc,t.o che si prese11t11 (e non manca uwi) si.considero «I è considerato 1111 im1ovatore. Cli ,mi e gli altri 11ot1semb'ra110 prcoccup,.,rsi del ft11to che essi obbr– <li$COIIO o/l'appello dei loro islit1li piri primitivi e che rcstcmo ndlu tradi– zioni' fo piri barbara, Ciò che lrn reso e renclcrà sempre sterile l'(luloritti, ciò che fo rene/e per sempre i11ct1pt1cccli fllre uscire l'mmmità dal c11os, e ciò rhe ul contra• rio co11cl11ce l'1mwnità c,llll s1u, percliu1. è che l'maorità 11011 rc11de e, /011Clarc i rnpport.i socfoli s11 110:io11i cli, giusri::fo. cli 1·cr,1 mo.raliuì, ma semplice– m.c11tc s11//" foru,. sulla morttle (o pi111toslo l'immorctlità) delle, forza. l'energia animale c/,e 110,1 /w cessc,to cli reggere il nostro mondo fin clnl. l't1lbc, dei ,empi storici. &., mornle socit1le· corrente è &itt11ttt Ct confondere il cliri110 con /e, Jorui. È per <Jucsto che i cori/fitti. in cui si battono t1ei. nostri giorni le cricche ouroriu,rie. 11011 sono elle rivalità e/alle <111alil diritto reale è 10- w/menre ,,.sse111e. Certi 11busi cli. fo,w. sono più strie/enti cli altri; si. /,a alle ,:alte l'occ"sione di scie.Glierc tra il male e il peuio: ma SJ>erarche da queste opJ>osi=i.oni po:ntt uscire un costume che gt1rw11isca l'armot1itt .soci(lle restc, com,plctmn.c11te utopistico. f.,ct mtmit1 cli l.ogic( I.di J. J. llo11ssccm uvet:11alle volte dei pr<'gi. Q1w11do clicc che << il più /orte 11011 è mai abbaswnz" forte per essere sempre il JXt• clroric » è bene sul noclo ciel drmnr11ti sociCflc clic egli mcue il dito. Un morie/o orgunizu,10 sul J>rincipio di ,1111oritti - e cli.couscg11c11u1sul!." for– u, - non è e/re 1111 campo chiuso. 01,·c i comb,,uimellli 11011possono C<'S· :mre di /lire c/(llrni. e ove il vincitore cli oggi s"rà il vit1to di domani. C:o.druire sulle, forza è costruire sulla sabbht. Un t1ltro pc,radojso implicito 1,/lt, 11lOJ>itt1t1lori1a,iC1 è lu pretesa t1f « rcc,li.smo • che "Pf>llre t1Ci i.empi moclcr11i. Primu, per pi<'s_orc le masse sollo il giogo. i 1xulro11i ciel potere si J>reocc11pcwc,nopoco cli. argomenti logici o. ra:ionali. Qumulo ritencv,1110 opportuno giustificurc i loro privi• legi. essi prctc11cleva110di averli ,it, Dio, o meglio cmcorn cli.essere Dei loro stessi (de1i f'C1raoni fi110 all.'tltl11tlle imperatore ciel Cittppone). Nella no– stra epoca. i turifcrciri del principio autoritario lo sost.engor,o invece con I,, loro scic11:,,, e proclcmwno che p/cvarsi conl.ro di "SSo 11<'1 nome della 365

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