Volontà - anno III - n.6-7 - 15 gennaio 1949

rni1ugono IUllora insepnrabili dall'ide.1: ]) una Chiesa organizzata, e 2) una s:111zionesoprannaturale. La Cltiesa orguni:zata implica un'isl i1uzione onnipotente cd una ge– rarchia di Funzionari, ed anche supponendo che l'is1i1uzionc come oggi esiste potesse venire purgala e riformula per ridare all'idea d'una so– cietà cristiana un'equa condizione di esperimento nelle condizioni mo– derne, io non vedo ragioni per supporre clic essa non sO<Xomberebbc u– gualmente presto ai vizi inerenti dell'istiluzionalismo (non soliamo la passiva sottomissione alle « autorità » ma anche la simonia, la rnon<.111- nilà, la ti~annia, il dispotismo burocratico). li 1>otere corrompe la bontà naturale anche nei cristiani. Kicrkcgaard che ha consideralo profonda– mente questo problema come cristiano, lo Jrn espresso mollo bene: « ... li clero è costituito di funzionari reali, e questo loro carattere è incommensurabile con la cristianità .... Si, Dio è SO\'rano, ma però noi ubbi:uno lutti questi esseri uroaui che desiderano vivere, a loro :igio e nei i·omodi, e si di, ad essi la cristianil:1, e così viene sostenuto un migliaio di pre1i; nessuno nel paese può morire felice senza appartenere a <1uesto interesse ('OStiluito; la conseguenza è d,e i !)reti diventano sovrani, e finita è la sovrnnità di Dio; mu Egli deve essere ubbidilo in 1u1to... J1 1 ). Ir scc·ondo c.irallcre delle società crisliane storiche, fo son:io,ie $O· promwt11role. non è l;1nto un difcuo inerente quanto un ;u1;u~ronismo. Vi sono dei cristiani che sinccr:nuente propugnano una Forma di socie1i1 che non soh.1nlo si;i basat.1 su un·e1ic.1 cristiana. ma in cui la Chiesr, l·ri– s1iana sia un' u11iti1slabilita, :tltiva: cd essi· mi 1•are ignorino uno ~vi– luppo positivo l'hc è ;u.:cadulo negli ultimi cento anni. Il p:1lrimo11io scm11re crescente dcli.i conoscenza scientific:1 circa l'universo e cir<·:1 il processo della sua evoluzione storica. è ora divenuto così diftuso - pn l'azione di \'ari mezzi. come l'cducuzione universale, i libri a buon mcr- 1·ato cd i giorn:ili, la 11.:cnil·adella \'Ol~arizz:tzione, ècc. - d1e lo stato di dubbio. da cui era 1>rima aHlina solt.11110una minoranza di intclletluali ercti(.'i. è ora divenuto uni,,ers:ile. lo @òu~gcrirei anche d,c il carattere presente di <1ucsta conosccn7A1 è dh 1 enuto molto 1>il1positi\'o cd inclu– sivo. last·i:1ndo un nrnrgine assai 1>i1.:('olo per l':,zionc di una potenza so– prannaturale. li risultato è che la minoranza dei 1Tcdcnti (cd è ,cra– ,mente. in fatto. una minor:111za) nelle civiltà 1>il1 {t\ 1 nnzatc <·onsiste orn dei molto sempli<·i o dei molto acuti. L::,s..:iando da parte l:1 fede iudi– .!lcussa dei pochi gru1>pi tullorn non raggiunti dalla diffusione dcll:t i·ono– ~c>nz:1, la fede in un ordine so1>rnn11a1ur:ilerichiede oggi un alto gr;1do · di ·sforzo intellettuale - ciò che può spiegare come in~istano lanto sul– l'elemento intcllellualc della fede apologisti conic Mal'itain. Eliol. D'Arl·\. Non in1e11do dire che lo stato :illualc delk, nostra 4.:onos(·enz:i :e1•ie11• 2) Cii. ilo O. F. Sw•:NSON nella .;ua lntr0Ju:,;i0t1e olla tr~Jmo:ionc Jc;. " Frammenti filo• .!<>fìc: • tli Ka:111,a:c.uMo,(K., Phil~o11h. fragmcnh, Oxford Unh•. Pre.,,~, 1936) ,,ai, s,:1,:. 317

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