Volontà - anno III - n.4-5 - 15 novembre 1948
ieasi delle coppie che in 1ali paesi seguitano insieme nonoslante la fa. migli.:1 sia cli fouo fiuil:1 1 ). La comuniti1 hlten iene nelb ,•it~1 C:lell:.tfamiglia solo in due casi, e i:ono :unbcdue interventi d·cmcrgen– z11, giustificati d:il fotto che il Kvul• za sostanzi;1lmcnte anarchico esiste in un ambiente in cui vige una or• g:1niz1.azione cli 1Po1eri, e <1uindi son pur net:c~-ari compromessi di dclla– ~lio per tirare avanti. non potendo ..sussistere isolati. Dapprima, la comunità iutcr,•ic– nc per« coni rollare le nascite»'). È <1ucsta una conseguenza della cstrc• ma durezza delle condizioni in cui il medio K\'utza svolge i primi anni del suo l.woro. Lnsciare i figli venire :a i•aso sarebbe un, imperdonabile errore. Nè s:arebbc c<1uoche chi ha 11iì1 coscienza della necessiti, di re– golare le uns-<·itesi sacrifichi di pili. nel suo bisogno di paternità, di co– lui che invece 1>rcndc le sue respon– t::abilitì1 piì1 alla leggera. Quindi. è l"asscmblca di lulli, uomini e don• ne, che deci<le: ora possiamo for fi. 1) v. «C0-011crulive Uvit1g ili Palcs1i11e», di H. F•. 1~1'11':l.D - Kegan Trench 'frubncr, London, J9.l6 - il liLro d1e ha dato la maggior p11rte dei « falli • 6U cui è inl.CUU· 1u la 1>resente CSJ>osi:t:iooe. 2 ) t qui bib-Ogn3 -an1id1>3re a discon.o: ed accennare che qu2ndo &i dice « la <OUIU• nità 1' non s'intende mai un corpo diri· Jen1e della comunità, un Po1ere eh~ ..tia :11 diaopra dei membri comuni, nemmeno un Potere per delegaxione di tutti. Le de• cisioni di ogni 1>ing,olacomuni1i &on J>re&e dalla asscmLlea dei eu-oi membri, in cui tu lii 111111110 ugu-:il.i diritti: vige ciò che fii chiama t1 democruzia direna •• cioè « il po· J>olo .-i ;govema da sè, effettivamente. gli. oppure ora non possiamo. E cia– scuuo si regola poi in co11formiti1 alla decisione libernmente discus.s.a, prc– e:, in comune (e non , i sono « san• zioni » per l dissidenti!). Poi, quando i figli ,engono, la co,. muniti1 ancora intcn•ie11c, con il co– stume (non con la lcgg,e: v'è liber– tà di non c·onfor111arsi) :a suggerire !a co1n'euicnz:1 che la coppia (.'Ompia la formalità del matrimonio appena nasce un figlio, per dure a qucslo fì. glio - quando vada nel mondo - uno slato civile senza r1nornrnliti1 ca– paci di determinargli :111orno s<1ui– libri socinli. E quasi 1ut1i accetta– no: il che però non porla con sè nessun:, conseguenza particol:1re, in <1uanlo il_ dh•orzio rim:uw sempre li– bero, cd i due << coniugi » seguitano ciascuno col suo nome e col proprio la,•oro, uniti ma non dipendenti. In questa ai-mosfcrn cli piena li– bertà, la fomiglia ,·i,·c, si s,•iluppa. In genere, il numero dei figli è pic– colo: e se ne capiscono bene le ra– gioni. Ma è accertata la tendenza al• f"numcuto della natalitit via via che il singolo K,•utza si nssoda si affer– ma, cd alla rude vita da pionieri dell'inizio si viene sos1itucndo una pili ordinata e meno faticosa vita di !lavoro organizzato. Ed j Jìgli sono, anch'essi, un con– tributo alla libcr1à della famiglia. Non più, come nella nostra società in cui il padre rimane pur ancora il padrone, la donna è coslrella a di– venire la sen•:a clclle sue creature. Appena è guarita da'I parto essa ri– prende il suo la,,oio. li bambino pas. sa alla (< crCche >> collettiv:a, do.vetro– va attorno a sè « il suo » mondo, una società di bambini, con la persona in- 227
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