Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948

L'uomo il quale erede che la te• -sta sulle spalle è qualche cosa di più .di un semplice ornamento, lavora, pensa, guarda all'avvenire. Sente l'angoscia deU'ora in cui vh 1 e, con tanle domande senza risposta, con tanti imperativi senza risonanza, e _giudica che l'essere umano di sensi– bilità media, compreso del dolore .altrui, deve alzarsi contro le for• .zc del male e della distruzione. Non fa calcoli rispetto al successo o al• l 'insucccsso dei suoi propositi; ob– ·bcdisce ad un mandato irresis'.ibiJc. Ha ritegno di esprimere concetti uniformi, livcl1atori. Ammette che in <1ualsiasi nuova organizzazione so• ,cjalc che non voglia costruire sull'as– solutismo, è necessaria una plurità di forme economiche, sociali ed an– che poli,ichc 13 ). Sa che in tutte le scmp'lificazioni ,i è sempre qualcosa di irreale. Vi è irrealtà nel concetto di società, Ji umanitì1, di quello di classe e neUa divisione tagliente in proletari e bor– ghesi. Georgc Gurvich, il noto giu• r~onsulto e sociologo del diritto, che ha compreso le focunc e i difetti del– la Dichiarazione dei djritti dclJ'uo• mo deJ 1791, ha tratteggiato le sue idee in una Dichiarazione dei diritti sociali. Egli concepisce un'organizza• zione sociale a base di gruppi au– tonomi, a carattere pluralis'a, con– Ltariamcnte alla concezione giuridica statale oggi in voga, che è unitaria. La nostra esperienza della gue.n. spagnola dcl 1936-39 ci condurrehb,:, a delle conclusioni assai somiglianti. Gurvich, anLitotaHtario, anlieorpora• tivista, riconosce all' individuo tut– ti j diritti che gli sono necessa;·i per U) Dm::. A. DE SANTllJLAN: « Tolcrancia·o <licladura », Barcellona 1938. QlO la djfcsa delJa propria persollalità. Egli dice: « .•• ,(ogni essere umano} ha il diritto di muovcrsj lif->eramentc tra tuUi i gruppi, approfittando della lo– ro dclimiLazionc reciproca: ha il di– ritto di entrare cd uscire da essi libe– ramente, di invocare H soccorso di un gruppo o di un assieme di grup– pi, contro altri gruppi od insieme di gruPi>i dcj quali egli fac.. ·i,l pa1·– te egualmente, in ogni cas.., in 1·ui si trovi minacciata la sua libcl"là .... La pluroliLà dei gruppi e delle asso– ciazioni di gruppj autonome ed c::qui– valenti, che agiscono funo di con– trappeso all'altro, è proclamata come una delle garanzie fondamentali del– fa libertà umana e dei diritti socia– li dell'uomo. li diritto a tale plura– lità, comune all'uomo, al produtto– re, al consumatore ed al cittadino, sarà protetto con tut.ti i mezzi messi a dis1>osizionc dclJa nazione, che ,,er– ri, s'abiliti, come unità immanente nella pluralità dei gruppi » 0 ) Questa pluralit:"1, che riconosce Ya mollrplicità di gruppi autonomi e di forme economiche e sociali, si tro• va all'estremo opposto dc11a conce– zione totalitaria, accentratrice, in• eamata dapprima nella dittaturn del partito bolscevico in Russia, pro<,-1a– mata poi come vangelo dc1 nazismo e dal fascismo. ((La dottrina sovie– tica - afferma Mirkinc Guetzcvich - nega l'esistenza dei diritti perso• nali, inalienabili cd innati. Respin– ge assolutamente la teoria individua- 1ista; ad esempio, nella <1uestionc della sovranità dello Stato la dottri– na sovietica rappresenta la teoria, spinta al limite estremo, della sovra- H) CwRCES CUR\'ICH: o: La Dé<:kn·ation des droits 60ciau:< 1>. 19-H.

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