Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948
.:!5tare i proprietari, distruggere il lo– .ro potere economiP-o, occupare i po– sti-chiave dello Stato, magari col Jlretesto di sopprimerli auraverso una dittatura provvisoria russa, sen– za tener di conto l'avvertenza di Proudhon, secondo il quale e secon• -do la storia ]e dittature provvisorie tendono sempre a trasformarsj in de• fìniti\'C, b) Il mimetismo, l'adattamento JJassivo per ottenere il massimo pro– fitto dalla situazione, come sfrutta• lori e come sfruttati, come padroni <• come schiavi, con una fede misti– ca nel progre~so o ncll paradiso ul– trutcr.reno o senza dj essa . . e) Lo sforzo rinnovatore per 1a ri– forma creatrice e costruttiva, ori– ginale, quali che siano i metodi per realizzarla e la sua estensione. Co– loro che amano sempHficare hanno creduto che la riforma e la rivoluzio· ne fossero punti antitetjci e non già complementi, integranti della stes– sa aspirazione, anche dopo che Eli– seo Recfos aveva scritto il bel sag• gio 1< Evoluzione e Rivoluzione », nel quale i due aspelli vengono presentati come due anelli dj una stessa catena. _ Se per qualsiasi ragione doves– simo fare una divisione dell'umani– tà ci atterremmo a questi tre modi di reagire in presenza dei mali dc– rjvanti dall'organizzazione sociale, economica e politica della società, metteremmo sullo stesso piano i dit· latori moderni e coloro che aspirano ap esserlo, sotto qualsiasi bandiera, scartandoli dal piano dc1la giusti– zia sociale; ,in quanto al resto dei mortali li classificheremmo cos1: I) quelli che si sotlometJ..ono, che si adauono e si inseriscono, le schie• 108 re innumerevoli dei servi vofoutari, 2) quelli che lottano per la rifor– ma sociale, nell'estesa gamma delle possibi1ità offerte da questo cam– po all'iniziativa dell'individuo e del– l'ambiente locale. Metteremmo quel• li che si dicono « rivoluzionari » iu opposizione ai fautori delle riforme, e que1lj che rifiutano olimplicamcn– te l'azione quotidiana per il pane e la libertà sotto il pretesto della con– quista del tutto, nei gruppo di chi si adatta all'ordine stabilito, già che di fatto vi si inseriscono. Gli uomini che "ogliono, oggi stes– so e in ogni occasione, introdurre, riforme che migliorino la condizio– ne umana marciano in direzione con– traria al socialismo di Stato - esi– ste un socialismo di Stato? - cioè alla corrente che vuole evitare o su- ' re i mali sociali « nazionalizzan– do le banche, la terra e l'industria; in altre parole, mediante l'accen– tramento totale e definitivo del po· tcre, sia economico che politico, nel– le mani dei politjci che sono al go– verno e dei loro mandanti '» 11 ). lii cosiddetto socialismo di Stato - e ci si perdoni la contraddizione dei termini - ha offerto nei tempi nostri del1c manifestazioni così mo– struose del suo contenuto intrinseco come totalitarismo, con due lin– guaggi diversi nell'Unione Sovicti• ca e nella Germania di Hitler, ma con gli stessi moventi del nazionali– smo, dell'accentramento, de.la sop– pressione dei diritti individuali, e coi medesimi metodi dello Stato po– liziesco assoluto, della consegna di ogni iniziath•a a1Ja burocrazia e di fede nella forza dei grandi eserciti, dell'aviazione, delta marina e deJlc 11) ALOOUSHUXLEY: Op. dt., pag. 33.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy