Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948

seampo, a meno che non si trovi una via <l'uscita, un metodo perchè di nuovo l'uomo si rimetta centro del– la storia e di tutti i valori, affinchè il lavoro, b coscienza e la tecnica possano offrire fa salvezza. I nazio– nalismi moderni, di <1ualunquc co– lore essi siano, negano I 'universa– lità in -opposizione al messaggio del crisliancsimo; ignorano o sopprimo– no .!.I valore dell'essere umano come tale; fanno perder di vista i fini es· senziali della vita dcH'uomo, Ila pa– ce, la I iberti1, la sicurezza. Tanto i1 rq.ito del progresso fatale, infallibilc 1 come la speranza mes– sianica in 11aradisi d'oltretomba, hanno condotto alla consegna passi– va dei popoli, alla rassegnazione.e a~– l'abdicazione oppure hanno grnstt– ficato l'atteggiamento negatore e sui– -cida. Se la montagna andri1 v.erso -Maomcuo, perehè disturbarsi a muo· ·vere verso la montagna? · I maggiori nemici del progrcss~, -della giustizia, della pace, della Ja. bcrtà sono coloro che credono a ta– li miti come a dei dogmi che non impegnano a nulla, come a dei mi– racoli che pioveranno domani dal ciclo, e abbandonano oggi, nel prc– -sente, lo sforzo per strappare dalle mani dcgH arbitri del potere e della ricchezza magari solo delle briciole quotidiane di Jibertà, di pace, di gin• s~izia, di pane. Il perfetto non de– v'essere nemico del meglio, bensì in• ccnti,·o di superamento costante; e coloro che negano il loro braccio al– la lotta attiva per i'l pane quotidiano <: per la libertà di ogni momento, nella fede di un ricolmo granaio fu– turo e di una libertà completa av• venire, sono un inciampo ed un pe• ricolo per ogni causa di giustizia. Voci che ancor ieri erano isolate diventano ogni giorno più numeroSe e squillanti, anche se costituiscono tuttora una minoranza in Wl mondo di despoti e di vacillanti. Quelle vo– çi mantengono a 1 l vento la baudiera della libertà e del lavoro degno e sono invero gli unici agenti disgrc– gatorj del potere mostruoso che ci opprime e ci soggioga. Si può de– ..(ìnirlc come utopiche, schernirle, ma esse sono jl ~eme dal quale deve sorgere l'umanitll di domani. Colti– vare con diligenza questo seme è uu dovere categorico di coloro che lottano i:;ontro la scn•itù. tanto quella volontaria che quella ·che vie– ne imposta con la \'Ìolenza organiz• zata elci prepotenti. Proudhon è colto dall 'idca di un Banco mutuo che non produrr~bbe dividendi, col quale sj dovrebbe stabilire il credito gratuito. Alla ofine dei.lo scorso secolo Barraucaud ten– ta di creare in Francia un movimcn- 10 a favore del pane gratuito, se– condo una concezione simile a quella elci servizio dell'acqua pota· bile nelle grandi città; l'economi– sta Poper-Lynkeus, antic~pandosi ai concetti piì1 moderni in materia di sicurezza sociale, propugna un mi– nimo di esistenza garantita per ogni essere umano, per il solo fatto di esistere; Pietro rKropotkin dedica lunghi anni di lotte a fomentare il decentramento dcilla grande industria mod('rna e delle metropoli, a pro• pugnare l'avvicendamento del lavoro manuale e di quello inte11ettuale in speciali villaggi agricolo-industria– li dodati di una certa autonomia a'li– mcntare e fonzionalJe 1 ); Gustavo Landauer, la nobile vittima del prc• 1) P. KROPOTKJN: « Campi, fobbriche e officine)); in tede~o « Laadwirischaft, Jn. <luslrie und Handwerk 11, tr:id. di Th. PHe• vier, Be.-lino 1921.

RkJQdWJsaXNoZXIy