Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948
douc ombelicale dell'unità d'tlzione). Lo volontà di Mosca, le av,,ersità cou- 1ingenti, la logieu totalitaria hanno condotto j comunisti nd un punto mo.rio ,lclla· loro politica. Di qui In necessità d'una polilica di incauta e definitiva rottura. Dopo l':1t1cnLato a Togliatti, proclamalldo corresponsabilj del cri– mine il Governo e i partiti anl!comunisti, essi hanno chiarito, con una vio– lenza cl1e non ammette equivoco, il loro atteggiamento nei confronti di co– loro che, comunque politicamente differenziati, non appartengono alla e.. lclla schiera degli·« unti » di Stalin. L'eliminazione degli elementi « opportunisli », cioè dei tardi a com~ prendere la nuova tattica e di coioro che vi si oppongono, forà della for– tezza comw1ista un blocco granitico, ravvolto di mistico incenso, ma isolato ,:d esposto a tulli gli attacchi. Questo fenomeno di ringhioso isolamento - che per il Ministro degli Interni rappresenta unicamente un problema dì polizia - pone un doloroso dilemma alJa classe operaia italiana. O serrare fc file dietro Ja triucea comunista, ae<:ettando dì.no in fondo Uf!a politica di 1,rruttamento sistematico della sun coscienza rivoluzionaria e della sua forza frsica, una politica negativa e corruttrice, che fa del mondo del lavoro una fucina di guerra e alimenta il totalitarismo operaio; o riacquistare gradual– mente )a propria indipendenza, esprimendo dal suo seno nuove forme au– tonome di organizzazione e di 1otta 1>olitica. La scelta di questa seconda al• temativa scinderebbe nettamente le esigenze della loun operaia dalla poli– tit·a di Mosca, s1abilcndo nuovi rapporti di forze. Per coloro che sanno essere l'avvento del comwiismo la tomba del mo– vimento operaio, ogni altra soluzione che non tenda a precipitare questo processo di liberazione politica e psicologica, è da respingere. Lo tragica forsa di luglio, che I1a mandato in galera centinaia di lavoratori stupida– mente aizzati, riccchcggiato )a sterile brutalit..; della vJgilia prefascista, a· perla la frattura sindacale, fatti sogghignare i vecchi arnesi del legittimismo e del fascismo, ,:, insozzato Ja prot~ta unanime prontamente levatasi contro l'odioso allentato, lia denunciato uno stato di cri~i profonda nclJe file della ,·lasse operaia (ora inutilmente prostrata) che chiariscono crudamente J,-. gravi responsabilità dei suoj piì1 popolari dirigenti. Per quanto ciò possa sembrare etrano a un funzionario del P.C.J., non tulti gli avvcrsnri del comunismo sono « fascisti 11. Il problema non consiste semplicisticamente nell'annicnlare il comunismo, ma nel « superarlo ». in una ,,isionc piì1 ampia e drammalica della siluazionc e dei suoi svilu1>pi futuri. ' Un modo di «superare» i) comunismo (e di battere in breccia la ri• pres,1 del sindacalismo « bianco») è lu creazione di sindacati autonomi, non coilaborazionisti, « politici» (cioè partecipanti attivamente a tutta la ,•ila de11a nazione) e capaci di difendersi dalla metodica infiltrazione bol• scc, 1 il"a. Questo <:ompito spella ad anarchici, repubblicani, socialisti, e alle 97
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