Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948
I liberc,/i. uccctUmo fo socidù prese11r.e,fiugeudosefo come B_ttncnuu. dalle libere com~tizi<,rii tro le g_cneruzio,1i-JX1$SUt.c. lt q1Judro socU,/e in atto è pa essi. coperto du t,1bù: frt suppost<t libera ori.girae lo Mmti-fìca lo mora– lìiut. c,l p11ntu che già il petisarc ,l'ai«mt.artri pore illiber«Je. Non u caso sul mo11111nc11to di }l'fjcrson i11America è stata incisa· lei Dichiltrllzio,1c di. lndi– pc"dc11u,, nui omc1.te11do11e il posso /Ctmoso che 1:,'111stific~1 lll ribc/Jion(' dei popoli. comro i Governi oppressivi - cd in ha/io i Soloni. eh.e han stcs,, la 1111ovaCostitu.ziottc delltt Repubblicll non lwnuo 08'1t.o includer-vi la proposta t·odi.fia,zionc del diritto olt'insurrczionc. Dico110. i noStri [i.beruli: In Alo– tutrdiia rispondeva ai desi.(leri di buona J)llrlC del popolo ill1liano: quindi. ,·ra. lib,,rnfr d1/t>tl(/cr/a, e superfluo lmolizu,re <1ue1/ttsupposto risponde,izu tre, i re cd il popolo, c<.lcmtili.bernlc trovar rngioni di. battersi contro il laz· :wro11ismo plebeo ed il servilismo aristocn,tico che fo ttlimc11ta1Xt in ambi.enti dctcrmirwti del nord e del sml. E così., in perfetta anulogio, per i problemi tlel/.'i.11d11stri<t, della scuola, ccc. L'atteggi.,micnro libcrnlc ~i numifesta scm– prt>prcstondo ll ci& eh(' r.~ìst.e oggi vesti d'idt•P 11wg,iri t«:ute cd interessant.i - ma :,olo per di.fenderlo, in <111ei JJ!tluclumrnt.i. contro c/1i11n<1ue cerchi 1c 1w- = ~ . . Noi invece - e d1i1HH/11C limi. davvero fo libertà J.M!r t11tli come solo veicolo della proprie, libcruì, e sia disposco li lfot.tersi. per questo sua vo– lontà, ,mcl,e .-,:e costa uttriti socictli e rinunzie e mUguri sof!crenut, - noi ri– fiuti"mo risolu.tamellle la· società preSe11·ic. Vediamo in essa espressa ancora 111u1 voltll, al disolto del/è belle /orme mutevoli, Lu temporanea vittoria. dclill violcnu, di pochi sulla sottomissione di moltitudini. lntemliumo qtwnto nel profondo essa blucchi fo imumizzazionc degli uomini e donne che stwmo sotto il gio50, ed anche di lJuelli. ché st1l "giogo $0110a53i.si , in veste di tri.011/a– tori.. V e.diamo clic 110n la Liberzà è lii regola dei. m.eccanismi soci.ali.esistenti. ma tm.zi il sno contrario l' AutoritlÌ. Perciò lJUCstimeccanisnii. si. dirriostrnno JH'r noi. antilibcrtari, e wli tt,pJ>Oion·o " c'hi,mq,ie abbin cOruggio di t111ali:.- zt1rli senza t.abù. · · Quindi. <1uellc stesse idee di-libàu conipetizio11,- che per i libernli si– g,1i,fiw110 soprntutto « JJ!r Cflrità, non ag_itiamoci, chi:. potremmo far dunbi" ti(/ un sì bel quadro )) 1 per 116iummonisco1.10 iri.ueoe: « Ull'o~ra, con 1,enucia, • pu il 11wssimo di a&_itll;ioni.soc.iali, p_ero.hèl'orribile qriadro ~i. /ramumi ». E rlov'essi non oSano c,/tro· che riiiffcrmofe le ~rtù ormoi statidie e mi-· 1.iche della cc inizioti.vo prioota » riser1,.-ata oi. detentori. attuali delfo ,·icche;:.,w e ,lel polere, noi g,wrdiamo l'avvenire ed af!erm.iamo la virtù creOtiva della <e libera inizititi1;lt. u estese, di. fattO à wtti.,- /t1ceudo sì. che tutti- trouino. ueJ;. l'mnbientc sociale nguuli opport,111'.ità. · Chi ami i giochi di parole può dire, ;,,· cosci.eniu: solo gli ,marchici .'1"0110 ; veri << libernli ». Gli altri. SOtl soltanto dei co,ueTJ...l(ftori: r.om.c ·che btrst.ll per i11t.e11dcrli".emici di .·,0J€11i costr,izione l1'ttvve11!re. D.· L~\'I 81
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