Volontà - anno III - n.2 - 15 agosto 1948

h:umo raccontato del paradiso socialisla, come il paese della Cuccagna e della gioia, non era che un simbolo imperfetto, un racconto di bambini 1 un inganno pietoso, per condurvi a questa verità perfetta e mistica a cui si a,. vicinano lcnlamente i minatori della Polonia, e gli operai tedeschi affa– mati, tremanti dì freddo nell'inverno, ammucchiati nelle cantine delle !loro cit1l1 distrutte. Sì, è ne11a perfetta sottomissione al Destino che l'anima può trovare la pace, la rassegnazione e la gioia. Se il Dia,·olo pote~se rasse– gnarsi alJ'lnfcrno, vi lrovcrcbbe immcdialamente jl Ciclo. Non è stato scritto nei libri-maestri che la perdita totale dell'uomo .conduceva solo alla sua totale reintegrazione? Che la condizione proletaria era queJla della 1:1at– vezza? Che la decadenza, il laceramento, la solituidne morale spinti fino alla follia, nell'uomo indi\·idualc costituh,ano tutta la forza la grandezza e la gloria dell'uomo eolletlivo che si chiama Stato e che si chiama Dio? Ora è questa una grandezza divina, una gloria e una felicità divina alla quale ciascuno partecipa. E questa partecipazione è giustamente il mistero, lo .scopo. 1'alfn cd omega del Socialismo ">. C'è una risposta a questo? Certamente! cd io rispondo che se alcuni cervelli malati sono tentati - e lo sono certamente - dal riiruana religioso sollo il suo asp(.;ltO o j} suo mascheramento socialista, ce ne sono altri - cd in grande numero - che vogliono tutt'altra cosa. La Sot'ictà è da ricominciare? Si cerio, Signori, ed è ogni giorno pii• malata dei vostri l'imedi. J.N Slato prende lutto il suo sangue, tulla 8a sua aria, tutto il suo nutrimento. ]\fa noi, che vogliamo vivere, noi difenderemo iJ nos·ro .sangue, il nostro E-pazio ,i1ale, cd il nostro cervc11o: noi li conte– steremo allo S13.to , e noi ricominceremo, in questa stessa lotta, la Societil degli Uomini liberi. A. PRUNJER AZIONE DIRETTA d, f/llr1i1à. 28-7-48 « Giovedi mattina \·erso le 11 ::ibhiamo presidiato le fabbriche e tutte le ,,1-iende. Al venerdi $Ì è sapulo che lo ElcioJJero finiva alle ore 12. C"è -élato uu 1)0 di malrontooto tr-J t;li operai. Allora io gli ho 6piegato cl,e 6C i nt'>stri Capi come uu Dì Vittorio ha fauo che lo sciopero cessi a mezzogiorno di venerdì, vuol din, d1e ha capilo eh-, co,;i t"ra nell'interesse del movimetllo popolare. Ap11et1aspiegato questo, 1u Bvcssi visto oome ptt incanto il p:irero di tutti i nostri Comp:igni e non compagni: hanno detto se Di Vittorio h:i follò ques10vuol diro -cli.– lui ila che bisogna far così e ,alla una di venerdì sono andali lutti al bvoro wme non c-:i fo~~ ,stato nemmeno lo 1&ciop«o: perO mandavauo sempre quafouno 'J){:r ce.mire le 11oti:r.l1! di Togliatti 1,. s~n:(I commento!

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