Volontà - anno III - n.1 - 15 luglio 1948

~iarsi», c'è Scc1ba e Ja Celere e i gjudici e le galere). Il Governo Dc Gasperi., democratico, non si vergogna de1 fotto d1e in un pae6e distrutto come l'Italia i ricchi paghino in~nitamentc meno che in Inghilterra, che in America. Con l'aiuto dei co11eghi Saragat e TremeUoni e C. seguita a dissipare il ri• 1•avofiscale - e gli aiuti americani - in « spinte » ai cupitalisti: mantiene l'apparato enormemente dissipatore dcll'JRI cd analoghi Enti, sussidia in– dustriali ,(come gH armutol'i ,di navi) che guadagnano denari col cappello~ ripristina nel grado e· nell'impiego i grossi fascisti amnistiati da Togliatti. ~,•erpera sperpera in ogni direzione. Ed ai poveri dii - pcrc-l1è sa che non f.f• ne farà nulla - il 5% d'interesse sui Buoni-Casa. E così via. Si potrebbe seguitare .ill'infinito, per identificare l'.intiti· ht!rli1 e l'antidemocrazia dell'azione di Governo dei cosidetti cristiani cht– uhbidiscono alla gran manoHa del Vaticano, in atto in ltali'a ('Ome in tutto il mondo. · La conclusione è chiana, certa. Ques1i cristiani non crisi.inni, coi loro metodi gesuitici, dando pugni con la mano guanlata, insediandosi da pa• clroni sotto la copertura clelfo scudo su cui han scritto (C Libertas », stanno ricacciando noi po"eri giù giì1, e slanno risospingenclQ in _alto, su su, sopra di noi, i ricchi i potenti. Tutta la macchina dello Stato fascista, lasciata intatta dai \'ari sapientissimi Togliatti e Nenni e Rornita, si perfeziona e si potenziu nelle loro mani, contro il popolo. Dalle burocrazie rojnisteria1i ai <:omandi militari, dalle magistrature ai dopolavoro, tulio è come prima. Ma l'Omandano i preti, invece del sistema di ras del fascismo. . Ed è ormai chiaro, per chi non ha gli occhi bendati, che contro questa azione elci preti, insediati « legalmente » nei posti di comando, rispettosi della lettera delle « leggi », pronti a fabbricare nuove « leggi » che sanzio• nino ciò che par loro utile, non v'è nulla eia fare 1fìnchè si resta prigionieri dell'appurato Slalale. Non seno i discorsi in Parlamento che freneranno De Gasperi. Non sono nemmeno gli scioper.i a calendario, in cui la gente ubbidisce passivamente. È solo con una diretta azione illuminante tra il po· polo, in basso, ne1la l'inascita di piccoli gruppi d'opposizione fortemente animati cli "olon1i1 e cl} <'hiarezza, che si può sperare di rimettere lenta– mente in piedi il popolo italiano <·oniro fl risorgente polcrc teocratico am– rnanlato di democrazia. Siamo tornati judieLro d! almeno cill(1uant'a1mi. Lo dobbiamo sopra· lutto all'a,•vilimenlo progressil'o delle coscienze su <'ui han coslruito i_lloro predominio i capi cli tutti i colori, da Deprelis a Giolitti a Dc Gasperi, da C:rispi a Mussolini a Togliatti, da Cos1a a Turati a Saragat. Occorre eccitare :dl'indiseiplina, all'jnizialiva, alla disubbidienza. È solo rompendo l'atmò• ~rcra stagnante del 11ostr~ pucsc, mettendo in moto il disordine. erç_ativo dcJle competizioni socia)j sorgchtj da "olontZl determinate dugli uomini non più servi nè padroni t•he i=ipuò sperare in una rinascita. . È questo d1e noi ripètiamo, da quakhc anno ormui, e che non ci stan– d1eremo mai di ripetere: aceompngnando la pl'cdi1:a t:on l'csei~pio della n.r,ionc. DA \'ID LEVI

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