Volontà - anno III - n.1 - 15 luglio 1948
A N T o L o G I A L' u e e 1 so E' il primo uo1no 1.·l1cho um11111zzutoc.:011 le mie mani e del quale posso rendermi csallilmcnlc t·on10 1.:hc la mol'I(• è opera mia. Kat, Kra1>p c Miillcr hunno and1'cssi gii1 \ islo uo1uiui che ;1vcva110 m·1·iso: è il caso di 1110\ii allri, cd a111·hr-jn un 1·orpo a corpo spesso ... Mn ogni ~offio mcllc a nudo il mjo t·uorc. Qucslo morente ha pc1· si: I,· ore, dispone di un coltello im•isihilc con il (Jtrnlc mi tr·afiggc: il tempo 1·d i miei 1>c11sicri. Dan~i molto pcrchè vj,ci!sr . .È lcrrilJilc essere sdraialo li', c·d essere, nello slcsso tempo, obhligulo di v('dcrlo e di udirlo. f\llc tre del pomcrii;gio è morto. Bcspiro ma solo per poco lcmpo. JI silenzio Lcn presto mi scmLra pii, penoso da SOJ>porl;trc dei gemili. Vorrei udirr ancorn il suo r.intolo fo. ti,·oso, rau1:o. a volti• fis1·hi.1ntc dol1:c111c111f• ,, poi di nuo\'O r:m,·o e ru– moroso. Quello 1·hc ho fallo non ha :-cnso. Ma bi:,;ogna che ;ibhia un·occup.1zio11<'. Così, sposto um·or:i una ,·olla il morto pcrchè sia c·omodamcntc disteso. (:li d1iudo gli on·lii. S0110 :lò1·uri 1 i $UOi 1·apclli ::0110 neri, un pO(·o ;1rri1·· l'iali dalle ,,,u-ti. L:1 hoi.:co i- picù:i 1· tenera sotto i buffi. 11 naso è 1111 1•0· curvo, la pelle Ll'om:ata; essa non lrn, o,:a, l'aria così opaca <·omc quando cnt in ,·ita. J>er un secondo, il viso sembra quello di uno in 1•crfot1a sdulc; 1,oj si lnt· Pfornrn rapicl:uncntc in una di quclll' Slranc figure di morlo d1c ho spesso , islo e clic si assomigli11110 1u11c. In questo momento sua moglie pcusa a lui; ignora t·iù che t.: ;ìccaduto. Si djrcbbc a ,·cdcdo d1c dovc,•11 Si;ri,crle spesso; essa ri(:c,•cri1 nncora altre lellcrc di lui - domani, lnt una scllinrnna, fol'sc anche Ira un mese. una lcltcr:a smarrila. ·Ess:i la leggcl":1 e S<irÌI 1·omc se egli le pt1rlusse. Il mfo slnto pcggiont scm1>rc; non 1•osso 1.tti1 coutcncrc i miei pensieri. C:omc saril <1ucsl:1 clonn:i? t: 1·ome I.i IJrun:1 slanciala, dall'altra parte del 1·a11alc? Ma essa 110111ui :q>j)articnc'? forse, ora, mi :appartiene a cousn di 1•iù. Ah! se Kanlorck foi-sc vi1·i110a 111c! Se mia madre mi vedesse cosi! Ccrtnmcn1c, il morto anebbe potuto vi,·cr<' ancora trc111·a11ni se mi fossi ricordato meglio hl mia strada. S<· fos~I' passato due mctl'i piì1 a sj– uistra. ora s:ir(•bl,I' lagµ:iì1 1wll:i trincea e· >wri\'<'rl'bbC' unu nuo,a lf'ttCl':1 a suu mogli<'. 55
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