Volontà - anno III - n.1 - 15 luglio 1948
lrnppa pC'r i loro combartimrnri. Ci Mcorgi<tmo che <1uanclol' e< America » (cioè la gar1gJXtdrou<t .cld poter" politico negli Stati Uniti, nemica in primis <lel popolo su cui $'è ir1seclia1a) ci lusinga cori l'orpello della democrazia da salvare •, non vale nulla più cleila 8""8 cl,e opprime i P.:OJ>Oli della « U– nione S01,-ieric" ,, (ed è in primis la loro {1emica) quand'essa ci ,ibadi.sce sul collo il suo gio50 parlandoci di una« unità elci laL-oratori » che essa spe;za ~m,:ur csitctrc CIJJJ>Cna un gruppo di lat·orcttori acccmw (l(l idee e volontà tm• tottome. Non ci prende l'isterismo di culoro che, di fronte alla gang di dit· t<1loriche sono il e/uro padrone dei popoli j111.oslaui, gridano ore, « vit'a 7'ito » $-Olo perchè pur che egli si ribelli al vassallas&io neceS$ario verso i su• periori p<tdroni, Swlin e soci. Non ci stupisce che la« Francia» e l' « lt1(hil– tcrra » sian di fotto inclini acl aiutare h, u Spa&na » intesa come Frnnco e C. - è il eorrispettivo 11cce.uMio del f<ttto cl,c il popolo francese cd il po– J>Olo inglese. nemici delle loro gangs di 1x1droni, sono amici del popolo spa• g,10/o. Trovitm,o naturale che nella « Repubblica Argentina », tra le braccia <li Péro11 r compltfstii. di ribalderia, si vadano raccogliendo i cupi na:i&ti " f,rs<"istis111>erstiri (e fors'uncl,c Hitler), i re spodestati, i « padroni in attesa di turno». Noi. vccli"mo in tutto ciò l'operare dei nostri nemici, e· non ci imporle, più ciac essi sim10 du un foro o clall'aitro delfo enorme barricata con cui. essi pretendono cli m,mtencrci dit"isi. noi popoli ciel mondo, in due campi av• ver&i - preparando un'altra « ultima guerrn » ciac porterebbe la distruzioo" f" /Cl stupidità " r.:crtici folli scn:;a risolvere nulla. È pure con quest'animo che noi prcndiumo lo riost.ra parte ncll" ugiu,– ;ioni in corso dd nostro si.esso popolo, rifi11tClndocidi prendere ut(li lo part" ,/'ur10 <lei gruppi cli nemici ciac cercano di combattersi usando noi cotn" str11mc1110.fofinite: agiwzioni, ecunomicltc intellettuali morali, tengono iri "botli:ionc fo nostra gente, in Italia - In q1wle pena a ri1ro1,"Ure 11nt1 stradt1. <lopo vent'anni di cecità. E do,,unque un moto nasca da iaizialivc libere. noi gli portiamo il noslro contribulo cli pensiero e cli azione, anche se non ci "l'/Xlr<!sul!<,11ostra li,1e"· se non crltroper ttiutnrlo "chiarirsi. E do,·unquc, per contro, ai timidi accenni di iniziative libere si oppone (a rigiditi, stu· pida cd intcress:nta degli apparati, c/ei Partiti della Chiesa dei Sistemi dei Codici, noi <:ibuttiamo nella lotta <:ontro gli apparati, per la libertà, arJ.che .'o<' il moto JX1rminimo. Ecco due direttrici. 11ctte, &11fficie111i acl oricnlf,re rutti , momenti dd difficile OJ>Crurequotidiano di ciascuno. Lascimno ud llltri fo c( grtou.le politica>). Noi f"cci"mo la « piccola poli– tict1 », i<, politic<1 dei. piccoli gruppi autonomi - nei quali soltanto si ge,_1era la umsiorrn M>Cialeche co&truisce twrso l'avr;c11ire. Lasciamo sul loro palco· scenico i grandi allori a r('citare la loro parte: « geniali u Nenni e Fanfani. « furbi :i. Togliatti e Dc G,isperi, «ingenui» Sarng_at e Pacciardi, non ci in. tcresS<mo se non per mett<'re in· rilievo la loro comune ir1ctlituclinc e, e<rJ>irP i problemi. reali, essi. e/re si procl"mtmo « realisti >>. Non ci accodiamo " nes– &1rno, risolutamente. Vogliamo aiutare i. nostri compagni di servitù, a bai• .tersi, quando &ilurttono per &è: il c/r.c include aiutarli_ ad orientarsi, a capire. ~pratutto <Jll(tndoilludendosi di bnttcrsi per sè &i battono in realtà conrro 3
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