Volontà - anno III - n.1 - 15 luglio 1948
j11goslctvo ,1. Dmrcbbero ripetc,·c and1'cssj che« i/ prolctariu10 d,•t..r cs:wrc il clirigc11tc, l'egemone, m:lfo loua ,li tuU.o il. popolo >), e quindi « i couwdi,1i poveri e mcdi. possouo essere o .souo già allcuti della clnsse opernia, ma in <111est.(l allC'nll::.(l fo dire::.ion(' rimm,c " quest'ultima )1. Vivano i dogmi, ere· pino gli uomini. Non importi, che il <C popolo» jugoslavo sia di contadini . ..l1c OJH'rni ne csislano soltnnl,o una piccofa minoranza. Gli operai debbono essere 1<egemoni» nella lotta di tutto il popolo. Velnrio trasparente. In realtà il PC/peuiò'a che i ,·ontadini, necessariamente individualisti 1 son po1·0 utiliz. zabili 1·omc m;18Sadi manovra per l'élite di 1·omando, meni re g:li operai, :dlt·• nuti a marciare su ordine collcllivo. si possono piì1 facilmente coma11d,1rc lasci.utdo loro l'illui;ionc d1e restino liberi. Dunque, addosso ai contadini! ~1a :inclic <1ucsto, dello jn italiano a itnli:.1ni, ha un sapore ,issai spiacevole. Eppure ben pochi lo av1•cr10110 1 ull'infuori dei rcazjonari che s011 nemici r dei contadini e degli opéi·ai e st" ne ~io,•nno iwlo co111<' arma polcmic:u, da pari a puri cou i loro a, 1 ,·ersuri. Quarto: t1 In Jugosiuviu 1,;ie11,• considerato forza diri15e111c 11,•I 11,u'."''' rum il PC uw il Front.e Popo/llr<' )): altrn grave violazione cli dottrina. <( Il Parlìt.o i• fo forza dirigcut.c e<I oric111atricc fondament.c,l.c ... (ed invece) i. di– rige,11.i jugoslavi (ne) abbassano i<, f11n:.io11e.disperdendo di. fatto il Partilo ""'· Front", il q1wfo i11cl11df'iri sè gli Cl.emcnti di cfossc più diversi . .'. ccl undlf: gruppi politici di r,"ltria m1t11rtt, ..• ("d w11111et1cmlo) eh" il PC drllu )ugo· .~lrwia . .. do1;rcl>be <1cco111.en1.<1rsi del progrctrnmu del Fronte Pop_olarc )l, Pa– role 1·rudc, per i nostri pnrtigiani del Fronte. Che ne pensano i ,,ari i'llusi - dai soc·ialisli ai liberali - che ancor sono nel fronte illudendosi di potervi cscrc·ilnrc un'azione pun·laessia? Noi abbiamo ripetuto da sempre idee e prali<"a dell'esperienza storiea che mostr:1 come j .Fron1i Popolari serv,1110 !!olo 1·omt" pialluforma di 1·omando 1•cr il ·PC. Ci si dice: esagerali. Ora ù proprio il Cominform che ripclc l:1 nostra 1esi. Eppure ci si di rii anconi: esagerati. Quinto:· 11 m·I PC j11z.osluvo ,w11 vi i• dcmocrn;;ic, iW•"''"' ». 1·ioè 1< 11011 vi è c1'•gt(ibili1i, <ICI/e <'nricl,", ,ion vi. ,! 11è criticc, nè twlocriticu >1. La sua ori,::anizznzionc « non puù cs~ere clefiniw c,ltrimenti che setu,rio e b11rocrn– li<'u ... .wiluppc, nel P"rlito met.odi militc,ri di dirc;;iouc, simili u <111clil col– tivc,ti tt .,110 wmpo du Trot:.ky >> •••• In particolare, t< è int.ollcrabile che /e, miriinw uiticr, "bbia <'om.c co11scguc11:n rc,ppres,, gl.ie seucre >). :Bene. E che ne pensano i militanti di base del PC italiano, i quali ben sanno f•hc ogni ,·olta un d'el'-Si sj è azzardnto a formulare critiche entro il Partito s'è lro– n,10 espulso. ad opera dei « dirigenli » della << hurocrazia 'Il del Partito - la quafo poi cura di far approvare la propria decisione anche da (< lihcrc assemblee II i cui partecipanti sanno in antjcipo che se volassero contro sarebbero anch"essi espu1si? La « democrazia interna» è una macchina di palcoscenico: rn hcne finchè scn·c agli impresari dello spcttuc·olo. Ma se funziona ('Ontro di essi. a11ora non è pjì1 «democrazia». Chiaro. Ma hen pod1i lo vedono: chè tulli hanno paraocchi da cavallo, cd 01·c·hiali para– sole. ed aggeggi ed aggeggi che turbano la visione. (·on dogmi idee 1>rc1·on• celle candida fede nelle parole. Non gio,,a neuuucno porre la domand:i nella ;17
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