Volontà - anno II - n.12 - 15 giugno 1948

(' (l°ipm-rita a prorhon:11·1· rlu·, ('l'I' c,;;;cmpio, ~·011l'r:1io ,.r·11z;1 la1oro en1 l'uguale del grosso proprietario r del b:1nd1icrc. No, ciò clic noi riconosciamo sono i diritti dell'uomo in quanto \a,•ora• torc cd in quanlo persona umana, l'ioè il dirillo al prodotto integrale del suo la,•oro (con deduzione delle spese di opere sociali) cd il dirilto di di– sporre della sua persona. Ciò che significa che nessuna autorjt" - qualunque sia il prelcso diritto superiore a cui essa si ricollega - nou può disporrr della ]ibcrtZi o della ,•ita di un inclh•iduo. 11 solo limite alla libcrlà d'un uomo resta determinato tlalla lihcrtà degli :altri. PlETRO. - È nalurale che foSsc net:essario dire dò per prima ,·osa, tut– la10ia tu parli ancora cli princ.ipi, cd io \'Orrci che tu mi p11rl;1.o:si, fì11alment1·, dei mezzi d'organizzazione pr.ttica. FANCESCO ........ Sicuro, sono aucora dei prim·ipi: nrn ri1·011o;;t"j i·hc ,•ra ucccssario di ,precisurli bene e che, del resto, non si 1n1tta sempli1·emc111c di teoria, t:omc pare che tu voglia dire con la tua impazienza. Sono rcgolt· di diriuo sociale positivo d1e situano l'individuo :dia base della società "' ,·he affermano che 111 società è falla per I'indh•iduo e non 1:he l'indil'iduo (" fatto per la .socic1à. Comprendi abbastanza quanto questa ,·orwezione è ra– dicalmente opposta a lulli i regimi nei quali l'indh'iduo è sempre chiamato ,1d essere sat;rifìcato in nome dello Staio, della Patria, dcliii Razzi1, della Nazione, dcli.i ,·lasse e di un muc..·d1iodi (•OSereali o illusorie. E Sili tran– (fuillo che se non si decide u proclamare qucslo nuovo diritto um1rno e ;;o- 1·iale, i pretesti non mancheranuo per esigere dal buon popolo che si sa· i·rifìchi. Se non si trovasse niente nel presente, si po1rì1 sempre invocare l:1 reljcità delle fu1urc generazioni. PIETRO. - Questo mi ricorda il 1empo di qmrndo andavo ,d catcd1ismo. <1uando il prelc ci insegnava che l:t giustizia non è di questo mondo. FRANCESCO. - F..: tu a\•rai, senza dubbio, constalalo in seguito che ,·on t1ualche varia111c, è press'a poco ciò che ract·ontano i pr('lj laic-i di tulli ~li S1ati e di tutti i parliti. !-fo ritorui:imo II ciò che ci preme. PIETRO. - Sì, :dia seconda condizione di un regime anarchico. FRANCESCO. - lnfa11i 1 C un metodo e quj bisogna che i11sis1asu th·lle 1mrole. Ho ben -specificato democrazia i,itegrnfr e din•1rn pcrd1C non c·c un termine più falsificalo e pii:1 ,sfrullato di quello di democrazia. La parola deri\'a da • dcmos ,, che vuol dire j)Opolo, e perdò signifi1·u: potere del popolo. Jn realtà la democraziu non è mai stata questo e non è lìlata mai ahro che il potere di una frnziouc t·hc cscrc·it;1vu il suo ,·om:indo sul popolo. Nella migliore dem0t·nizia non ci fu mai 1·hc un gioco elc1toralt· pii1 o meno complica10, di t:ui noi abbiamo gii, parlato, d1e, lo ripelo. nou rercava cli dare al popolo ahro che l'illusione d1c egli era il padrone. Quj, ancora una voha, i libertari non fanno che riprendere e riafferm:irt: fermamente ciò che era cspress:uuenle incluso nei principi s0t•ialisti. Noi l'ogliamo w1 gol'erno che non comandi, che amminis1ri soltanto. che ;,icn'a i cilludini: un go\'Cl'llO del popolo dt1f popolo c per il popolo. L.1emancipa• zionc dei l:ivoratori sarà l'opcrn dei l.n·oralo1·i slcssi: r('sscnzialc è ,·h·t>s;;i 52

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