Volontà - anno II - n.10-11 - 1 aprile 1948
I...' egoismo col'poral i, o negli Sati U11i1i ha condotlo ad una nra e propria politica xenofoba) e le Unioni più tipi<·amenlc in<lmttiali si sono mo,lralc .:.emprc tra le più accanite nel richiedere al governo !'interdizioni.' all'immigrazione operaia. Lo i;;1e.:..:.o nella Nuova Zelanda. Ma limitiamod all'Italia. Gli operai delle indu<:.trie hanno sempre favorito il protezioni,mo inclmtrin!o..:. Il libro di G. Sahemini. << Tf'nclcnzc vecchie e necessità 111101:c del. moLim,mto operaio iwlirmo ll (B~logna 1922), è ricco di csem1)i. a <1uc· sto proposito. ~e scc1go :tlcuni, d1e mi i:embrano i pili tipici. ~ci 19U. gli operai dell'industria zuccheriera, 1:hc erano 4.500 e t'ioè una piccoli.:.sima categoria, ,cnivano protelti dai ~ocialisli riformisti, che chiedevano al governo la protezione doganale dello zucchero. senza curar,i delle industrie danneggiate dall'alto prezzo di tale materia prima. Quella. richiesto. veniva a danncgµ:iarc Lutti i 1·011~umatori italiani, costi-etti a p;:1gare a prezzo pili alto non <:olo lo zutchero, ma anche le coafouurc e lè mar• mcllaH•. :Non solo: essa limitan1 il consumo i111crno delle seconde, ne im• pediva la esportazione, quindi diminuiva il la\'oro degli operai di quc~te industde. Gli operai degli zuccherifici an-cbbero quindi do\'Ulo: o rkhic• dcrr la proLczione per tulle le induSlrie o richiedere il libero se-ambio per lo zucl'l1cro, potendo f'<:si cs~crc a<:~orbiti dallo sviluppo dcll"indu'-tria delle confetture e della marmellata. Quc~to ncll'inter~se genernle. Ma ,·omc pretendere cli<.· gli operai degli zuccherifici guadagnanti « 1:alari clc– rnti, ign~ti ad altre categorie di lavoratori » (Ai;antì ! lO marzo 1910) rinun• zia.:.sero alla loro posizione privilegiata? Un altro esempio. Prima della guerra, funziona\'ano in .ltalia 37 mi· nicre di li:nit<', che prodm<:cro. neJ 1913, 700 mii.i tonnellate cli eomhu'-ti· liile. Durante la guerra, salito n prezzi altis~irni il carbone estero, fu con– , eniente ,:fruttare giacimenti lignitiferi anche povcri.:.<:imi; e le miniere 1: :l.li • rono a 137 ma la produzione non crebbe che di 400 mila tonnellate parte delle quali date da una pili intensa produzione delle vecchie miniere. Fi– niLa Ja gnerra, disce;;;i i prezzi del carbone c.;tcro, le richieste di lignite ,r·cmarono, <:jche le 37 miniere ridivennero sufficienti. 1 rni1rntori aggiunti, <1uasi lulli contadini dei paesi circostanti, si videro minac1·ìati di lit.·cnziamcnto e di diminuzione di .:.alario. Grandi agitazioni, il cui mollo d'ordine era: nientc- li<"enzimncnti! E un deputil!O socialh,la, presidente di un Consorzio coopnalho minernrio, d1iesc al Governo di man• tenere Ja 1)roduzio11<-lignitifcra ali<· cifre <if'l pcdorlo di guerra, anzi la facl}~'-e~alire a 4 milioni di tonnellate annue; che J'ammini.:.trazione delle frrro\'ic tra::forma•sc un certo numero cli loeomoth-c par adallarlc all"im– picgo della lignite; che i fuochi<:ti delle fcrro,·ic fo~scro meglio pagati per 1·ompcns.:irli dell'aumc-nto d! fatica <lato loro dall'u~o della lignite in tutti i servizi dipcnch-nti d,'\ pubblid1c amministrazioni; che l'uso della lignite fo,:~e impo.:.to per legge in lulli i c.tsi in cui la lignite pote•'-c senza danno ::ostituirc il (·arbone: d1e il governo finanziasse le socieli1 che si proponcssr-ro !"impianto di centrali elettriche a ba.:.e di lignite; che escntas'-e dall'a,o– <-azio1wdei 1:oprapro:fi11i di guerra gli impianti di que.:.to genere. H
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