Volontà - anno II - n.10-11 - 1 aprile 1948
mento dei diri~cnti: ma ueppul'c l"cspcrjenza '-pa~nola <ai ln,<;ac;;ulla('Ondotta àci dirjgenti. Certo la siluazione senza pl'eccdcnti in cui si H·nnc u trornre la Spagna h•ale nel luglio del 1936 non '-i sarebbe avuta, <:.efos~e esistito allora un partito <·omunista forte. Questo avrebbe imposto la sua dittatur" - come .ora, per esempio, in Jugoslavia -, ,·on il vocabolario democratico del mo– mento _(culminava allora l'euforia dei Fronti Popolari), o, non potendo fnrlo, avrebbe impedita la politica libertaria di tolleranza reciproca, obbli– ~ando gli altri ad utilizzare contro di lui i rnoi steS"i metodi repressivi. La forza della C.N.T. era molta, ma non tanta da non cadere nell'imposizione _inun caso simile. Per <1ucsto è vitale per tutti che non abbia successo l'in.ftJ. irazione stalinhta all'interno delle "orrenti socialiste europee. Non basta ('he rimangano i11ununi gli esigui movimcnli libertari. C'è veramente una differenza fondamentale fra la Spagna d'allora e !"Europa di ora: il p1·oblema si pone,·a nella prima i(almeno al principio) vci '-UOi termini pili chiari; nella 1:cconda regna un enorme malinte"o. Ci ,.0 no dei paesi;. eòme l'Italia, in cui la parte più dinamica e veramente so– (·iali"La delle masse operaie, quella parte còn cui gli anarchici eonsiderc– rdlbero più facile collaborare, gravita proprio in buona misura nell'orbita del partito comunista. Il piì:1che ventennale isolamento ha conservata, come sotto ghiacdo, la visione delJe cose e dei rapporti sociali e politici che il manganello fo~ista aveva bandita apparentemente dalla vita italiana nc1 )923 e 1924. Il gioco delle forze in seno alla resistenza antinazista non è stato tale da smentire la tradizione, altrove abbondantemente sorpassata, ,:he <'olloca i comunisti alla sini,;tra dei soci,1listi. Le paure elci reazionari miopi e dei dericali, che combattono glì agenti d'uno Stato reuzionario e nazionalista con gli slcssi argomenti con cui combattevano il comunismo deUa prima cpoc.1, non fanno che rafforzure l'c<1uivoco. Quella parte del proletariato europeo che si sente vicina al partito comunista, semplicemente pcrchè lo crede piì1 disposto delle altre grandi correnti politiche a romperlu col lla.;:.sato per costruire il socialismo, costituisce ccr1amentc, in::.ieme ai ,:ct\Qri piì1 coscicn1i cd avanzati elci partiti socialisti, agli anarchici, agli "lliriti ]iberi senza partilo, 1a speranza e la possibiliti, di salvezza dell'Eu– ropa. l\fa sarà prigioniera ed impotente 1ìnchè non avrù rollo l'incanto e non avrà ricuperata la sua libertil spirituale, separandosi da coloro che, giù fo1 d'ora, ncJJo stesso campo o in "ampo a,•,,crso a <1uello dei residui fascisti e dei difonsori del vecchio ordine capitalista (ciò dipende dallu « tallica >1 e dalle ('ircoslanzc) costituiscono la milizia organizzata dclrantisociali~mo e <lei totalitarismo. Gli aderenti a1la U.G.T. spagnola polcrono bvon.1rc alla co5-truzioru.· del socialismo nella misura in cui riuscirono a sruggire al controllo crescente del partito eonìunista. Ed oggi suc,:cdcrchbc la ste:isa cosa io qualun<1uc pae-.,e. L'Europa che ha sofferto sotto Hitlel', si st:l ricuperando lentissima– mente nel camp_Qma1eri:de cd ancor pii1 lentamente si orienta sul tencno df"Jk. rcalti1 politidic. Ncll'a<:.petto :-:pe<:ialc di cui ci "tiamo occupando, 35
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