Volontà - anno II - n.5 - 1 novembre 1947
,·c1·cando p('r mille vie di,·erie ed autonome come conciliare l"increuu·n10 dei salari con la diminuzione dei prezzi (che è il suo massimo proble1m1 -ul piano funzionale), così una società s,•incolata dalla cutcna del salariato tC"uterì1 mille strade per coucilforc la libertà e l"org.1nizz.1zio11e. .Nulla i· lineare cli ciò che è urn;tuo. Vi suranno errori. \'i ::tuanuo rcgtcs;;i. Sor· ;;:nanno i ..c dirigenti li che promettono tli rimedi:irc :, tutto, :iulo che -i deleghi loro il potere. l.,.1 he,;.tialità la stupiditi1 ;;eguiteranno ad operare:. Tullo l'edificio fragile della libertà in con,o di ge~lazio11e ~arà cireond,110 lii mille insidie. Min;u.,~crà di franare ad ogni istante. in uuo,•e cdizioui di bonapartismo, <lì stalinismo. Che forcmo noi in questo qu.idro? Ancora <:.j rit1·0,a: la uo:,lra fw1zio11c -111-cifica sar:1 <1uella di 1< ò'Uardiani contro la Autorità ». Come 11011 vcd.-rc •1ucsto, Lc,·al, tu che a parole. l'Ontro te ;;tc~o. li rns:.cgni in antici1>0 ad a1·1·cllurc che si formino autoriti1. -o/o pcn.:hè uon hai :tuimo d"accett:irc l"ine,•itabilc periodo di caos, di distruzione totalt-. ~ul c1ualc ~oh:11110po• lr:111110 germogliare gli ic:tituti dt'I mondo nuo\'O? Conclusione Noi n.. -stiaruo iu armi contro tutte le clite cl1e prelemlono t.li pcu•ure pn noi, di dirigel'c la 11ostr.1 ;•ttivit;I, I:: come ::-.i.imo AutiP,trlito oggi. e IIH'nlre oggi tolleriamo di 1>urteciparc :ille lotte ;;indae,di cou molte risene ._. pre<:auzioni, cosi siamo ;1U(•he AutiSind,1cato domaui. n<"I periodo della ri\oluzioue. Nostro è, vivo sempre. l"amu1011imcuto <li Simone \V(•il - pubbli- 1·;•!0 nel numero i.cor:.o di t(Volontiot: « /i11d1C 11011 ,roe,"-'rcmo !ti possibilità di l'viu,re. nell'atto dd produrre e del t·ombut1ere. il dominio e/egli UfJ• p11rllti su/le IIHtsse, r11wlll11<1uc tClllfltivo rivol11zior1C1rio fl1·rà i11 st' <1m1I• ,·os<, di dispcruto: giacchi! noi suppiumo q,wle sistema di prod11zio11e <' di 1·ombctttime1110 aspiriamo " distruggere, 11011 ~11ppi111110 ,,11,,le sistemu m·· (_·,·ttabile possci sostiruirlo ». l.a societie « capìlalii:lic,1 » è a111ilibcr1.iri:•: ..!1iaro. )la è 1:•Sa chi· ,.j l1a liberato. almeno po1emr.ialme11lc, dagli app:ir:1ti del feudalesimo e dcll:1 lcocrazi.l. Se partendo da essa ci ,j propone di aud;irc inuauzi. 1,i~ogna hadarc a non ricostruire apparati. in <1ualunque forma: il propoi:ito dei e c~!'cl'c anzi la di-:truzionc degli :1ppan11i p1·opri delltt •ocieti, c:1pit:ili•til':1. ~(•uza surrogilzioni. Se ci si propone di ,;ostituin i uua societi1 che :1hbi;1 11 :dia tesla » dei pi:1nificatori - sian e'-si in un Governo o in una Centr:1lc Sindacale, la sostanz:1 è la Slcssa - <:icummiua in\ecc all"iudictro: ,·c1•0 uuove forme di capitalismo (,·cdi Russi:, e lnghihcrra) o ,·er-o nuove forme di feudalesimo (,·cdi Germania e J1alia e Spagna). 11 nocciolo ,·i1ale dclfo •ocietà capilalistica è l:i lihern compeliziouc: il suo difct10 attu:,le, •11'1 fotto <"he solt-'nlo una élite può partccipan•i. Si co~lrui~cc liberti, se ci si propone di for la competizione piì1 libera :111cora, :umoct1t·1ulol"i tutti g:li uomini e dorme, senza alcuna discriminazione, senza ,·clcuo di piani e di 32
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