Volontà - anno II - n.4 - 1 ottobre1947
·t;ra una ,·cllura di pi.1z:t;1 m:1 raJ.!:Òo di un chilometro; lulti erano -.!ali prC"sidai no-=tri nmici. Un:1 vecchia co1Hadin~1 nella folla che si cm racl'oh.i fu pili giudiziosa di tutti quanti. « Poveri diavoli 1 essa dicev~t, come pur– i;1ndo :1 se :--tessa, c-=-=i pasQcranno di certo per la Prospettiva ~ev..:ky ~ se tft.al( 'uno 1·orrc cliri110 ptr la ,-trada d1c \'i ('Ondm.:e, li raggiungcra )). E~--a -.:l\'C"\'apc-rfct1amcnlc ragione e l"ufficialc corse al tram che :-,taziontn·,, lì pt'e,--.o e domandò ai conduttori di prestargli I o:uoi cavalli per mandar "-lualcuno fino alla l:'ro:,pc11iv:1. Ma i ('Onduttori ricu--arono cnc1·gii·:.11ncute -di dare i c.i,·alli e l'ufficiale non osò d1 prenderli per forz.t. Quanlo al , iolinista cd :dia signor.i che ave\'ano affillato l:t 1·a--elta grigia. si erano pr<•r-ipitali fuori e· -.i crnno mc--l"ola1i •il gruppo nel qu,ilc si trovava la vecchia donna. E,<.,-i la inte~ero dare il o:uo parere e quando b lolb --i fu di,pcr.:a ,;e ne andarono trall(1uillamenlc. Era un bel pomeriggio. Noi andammo :,Ile i~olc:-. do"c l'ari-.locrazia pic1roburghe-.c va a vedere il lr:unonto del ~aie :dlc balle giornate di pri· ma\'era. Su la noslra -.1rada entrai da un barbiere in una "ia appartala <' mi feci rnrlere la mia barba . ...-iò,·In.- naturalmente mi mutò. ma non molti--· --imo. Soi errammo --cnza S(·opo cl"i~ola in i.:ola, 1>cn·hè. dovendo ricntr;arc -~olo molto tardi al no,tro alloggio, non --,qu~,·,11nodon: andare. " Che fa- remo neWatte,-a? >> domandai al mio ami<·o. E.gli peu,..,wa alla stessa ('O~a– « Da Donon >) eg-li gridò riel un trntto al coc<·hicrc; era il nome cli uno dei mip;liori ristoranti di Pie1robur~O- ,, St:":)suno pc1i-.crù a i·erci.lrCi a Oonon )I o;,.,cn·ò tranquillamente, 1( E--~i cercheranno in qualunque parte allro,<' tr.:1nnc che là; noi for<·mo un buon pranzo e bevercmo in onore del '-uc• -cesso della tua cvMione >i. Che poteva rispondere ad una tanto ragione\'olc propoqa? Andammo dunque da Dono!! lravcrsammo i saloni inondati di luc·c e pieni di avvt•n1ori all ona del pranzo; pn.:ndemmo un g.ibincllo par· tit.·olal'e dove pa~-=ammo ia s.crata fino all"ora nella 11uale eravamo attc--i. La. ca1=a dove eravamo dapprima andali era -=tala ,·isilata appena due or(• dopo tht' l'avevamo la-=ciata; co--ì JHll"C le ,·as.c di tulli gli amif•i. :Xcssuno pcn,ò a far ri<'erc-hc da Oonon. Due giorni dopo io dovc\'.a pl'c11dcrc po-.-.c.:-.od1 un appa1·tamcnlo 1"l1c (,·r.1,-i:1ffitt::1toper ,mc e d1c io doveva occupare ('on un foli1-opa$~aporto. )fa la signora che mi doveva l'Ondurre :n veuura in <1uesla casa JH'Ci1-e !a pn·– .-:1uzione di andar prima a ,-j,;:itarla da <:ola. E~,,;:ala lrovò allorniata da un nm·olo di --pioni. Era venuto un .. j gran numero di miei amici per infor· mar<.i -=eio era -=ano e -salvo che i .:o<:pctti della polizia si erano ris\'egliati. Oi più la Terza ezionc aveva follo riprodurre il mio ritratto ,:a centinaia .. di e~cmplari che erano <:tali di-.1ribuiti agli agenti della <.ic·urezza cd :1f!l1 agenti di polizia. Tutti gli agenti che mi conoscevano di vista mi cercavano ne-Ile vie e quelle che non mi conoscevano erano accompagnati da solda1i e da guardiani che mi avevano veduto durante la mia prigionia. Lo czr1r el'a furio.:o che una tale evasione a,·cs<:c potuto af-cadf'l'e di pi<'no giorno nella '-Ua capitale: cd avc,·a dato l'ordine: « Egli dev<' e-.-.f'l'f' rii rovaio»-
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