Volontà - anno II - n.4 - 1 ottobre1947
~ci pa,,i diclro cli me. E-.-.a gu:.U'clava dull"altra purtc. « Ora o mai n. JH ri<·ordo eh<' quc-,1O pcu-:.icro travc-rsò il mio cervello come un bm1>0. lo mi :'barazzai in un ,1ttiruo della mia \"C<:tcda camera di Ranella verde e mi mi-.i a correr('. Durante \arii giorni di seguito io mi era esercitato .a disfarmi di quc-.to abito a-..::ai im·omodo e <:mi.::urntamenlc lungo. E.::so era infatti 1anto lungo che portava il ha..:so di questo su\ mio braccio sinis1ro come un'amazzone porla lo strascico. Aveva un bel fare, non riusciva a ~barazzarmcnc ad un trat1O. Lo a\"c,·:i. scucito 'iOllo le braccia, ma tjuc.::to non mi avvant:i.ggia "·a. Allorn mi clcci-.i ad imparare a disfarmene in due movimenti; col primo lancia,·o il ba.::-.o della veste. che io portava sul brnccio. con l'altro face,·a <·adcrc a l(·rra il l"C'lO della ,·c.::tc .::tcss:i..Jo mi c<:crcirni pazientemente i11 c:,mera mia fino a che potei farlo con In precisione elci -,o\dati nel maneggio del Cucile: « Uno, due » e la veste era ìn terra. ~on a\"Cva molla fiducia nel mio vigore e cor.-.i dapprima a,.sai ll'n· tamcntc per ri,;,parmiarc le mie forze. Ma io ebbi fat10 appena qualche Jla.::;;oche i coni ad in i che accalasta\"ano la legna all "ahro punto del cortile ~i mi.::ero a gridare: (( E,:di fugge! arrec.1atelo! :n ccl c<:c.ilelllarono cli sbar• ral"lni il pa,.so correndo vcri:o la porla. Allora io volai, pcrchè ne anda\a ·della mi,1 \ il:1. lo non pencai che a correre. e ncmnwno alla buca che i <'arri avc,auo ..,•n,·ato alla porla. « Corri, corri con tutte le 1uc forze!». il.a ~cnlinclla, come mc l'lrnnno narrato pili tanti gli amici. che a;~i· -...levano alla <:cena dalla fìne<:tra della cac;ctta grigi:i, ('Orrc,·a dietro cli mt' . ..::eguìta da tre solcla1i. che erano seduti su la soglia della porta. Era un ... oJdalo giovine cd agile. Era così vicino a mc quundo io cominciai a cor• rere ch'egli ,;,j credeva .::icuro di agguanlarmi. A piit riprese egli lanciò il .::uo fucile in :ivanti. prov:mcloci a bucarmi di dietro con la ,;,ua buionctt:i. Un i<taulc i miei amici che erano all:i. finestra crcdctlero mi a\"cssc preso. Egli cr:1 c:o-.i convinto di arrcc.1arrni che non :'=parò. ~fa io conservai la mia dic.tan7.a c. giunto alla porta, io scorsi. con mia grande i:orprci:a che la vet· 1ura - mm vettura stopcrta - era occupata da un <•ivilc con iu capo un berretto militare. Egli era Sf"cluto in modo da volt:irmi le spalle. « Yen· duto >J. quc-:to fu il mio primo pcn.::iero. Nella loro ultima lencra i ('ornpa!rni mi ave,·ano '-Critto: « Una volla nella via, qualunque co.:::1 :iccada. non \i arrendete: ,·i <aranrlo degli amici per difendervi in ca-:o di bi.:ogno ,, cd io non volc,a .. ,·io1·camcnh· .:::dtarc nella \"Ctlura sr qucHa era occupata da un nemico. Però. avvicinandomi :il veicolo, scorsi che l'uomo che vi era 3\·c,a favoriti biondi. che .::omigli:i,·ano a quelli di uno elci miei migliori ,uni..-i. Egli non apparlcnc,·a :il nostro circolo. ma ci conocce,,ano pcr.::onalmcnl<' cd in pili eircost:i.nzc io aveva apprezzata la ~ua audacia, il '-UO coraggio am· mirnbile t' la i:ua forza d1c diventava erculea di un 1rat1O, quando il peri· colo mi1w('ciova. « Pcrch(' .::nrebbc lii? 1<:gli è possihi\e'? mi di.::.sicd era per <"hiamarlo :1 nome. quando mi lr:i.ucnni al momcnlo buono: invece batt('i le mani. iìemprc correndo. per allirarc- la <:uaattenzione-. Egli \Oliò la fo(·ci:1 \"C-r~odi mt" - cd io ~cor.::ichi t..•r,a. ,(,0
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