Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947

porla i.I negare un effettivo contenuto di verità ad ogni schema e\'oluzio· ui,.tico od obieltivo teorico. E ciò in senso assoluto. I È poso::ibilc <:osi scorgere il fondo dell'errore in cui sono incappati i marxisti. Riconoscendo e giustificando la necessità e l"csisteri:a di ogni ~tadio dell'evoluzione storica - con ragioni in npp:irenza di carattere eco– nomico ma 1:.ostanzialmcnte di errata psicologia sociale - essi di fotto ,cngono a fare il gioco dello pseudo scientismo borghese, che gli atti di forza del potere politico pretenda sanzionare, col cri-.ma della scienza, non reputando pit1 sufficiente il ricorso ai miti patriouici e religiosi. E si capisce perciò che questa concezione dctermiuistica, anti•ri,•oluzionariu, che falsa profondumcnte la rcahà del processo storico sociale, sia stata com· battuta aspramente sempre dalla pratica dell'anarchismo, se auche non sempre dal pensiero an,Hchico. Perchè gli anarchici sono stati sempre agi· latori, ;;eppure tah-olta anche materialisti. Per mio conto, io non so immaginare un auarcbico in possesso di una ideologia filosofica che si cristallizzi iu schemi: ma pure, bisogna conve– nire che per esempio Bakunio Kropolkin e Galleuni sono -:tati malcriali'!ti ed evoluzionisti. Ma con;;idcriamo per poco l'attività di Bakunin. Ci at.-corgi:uno allora che il !1-UO materialismo è formub di propaganda teorica, costretta a<l am· bicntar$i secondo le esigenze del suo periodo storico; mentre lu sua con· (·ezionc Jcll::1 ::1narchia è, nel profondo, strellamcnte cocrcutc. Bakw1in è «l'agitatore» ribelle, iucapa<:c dell'attesa paziente dei corsi ;;torici fatali. Questa sua infaticata attività lo fece rappresentare alla fomasia [rigida di Antonio Labriola come « genio malefico » del sociali• smo: ma proprio pcrchè la sua azione aU1iautoritaria costante e senza com· prome5Si non soddisfaceva a! maehiavcllis.1110 e alla smania lcgalititria del comuni::mo mancista. Cambiando proporzioni ed obiettivi, la loua di Marx e dei marxisti con· tro Bakunin ha lo stesso carattere della lotta diretta contro :lfazzinì, quando gli rinfacciavano 'vani i conati delle sue molteplici insurrezioni. La ribel· lione è sempre disprezzala da ,;oloro che poi approfittano delle promesse storiche che essa crea. Ma come l'agitazione nwzziniana sta :,Ila radice del Ri.$orgimento, così alle radici del socialismo sta l'anarchia. Bakunin dunque è profondamente conscio del processo attraverso cui si realizza l'idea anarchica: azione che corrobori il pensiero, e pensiero che espanda l'azione. L'anarchico non può essere un dottrinario e l'anarchia non può avere cho un obiettivo supremo, quale precisa l'etimologia del suo nome. Lu profondità e il realismo dell'anarchia non con.5istono nell'a· ''<'re posto astrattamente i conceui di libertà e di solidariclà um:ina, ma nclravcrli concepiti come la traduzione in termini di convivenza sociale d_cllc aspirazioni per cui l'uomo anela alla spontaneilà della sua vita, scn– tunentale materiale e intellettuale. lu campo sociale non esiste « evoluzione » e non esiste « verità » 8 • 21

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