Volontà - anno II - n.3 - 1 settembre 1947
-.1ituito, l'cleziooc degli ufficiali ru soppressa, trentamila ufficiali dcll'.'ln• tico regime furono reintegrati nei quadri, la penu di morte, la vecchia di• --ciplin:i, la centralizzazione ristabilite; contcmpornncamcntc si ricostitu.i• •ano la burocrazia e la polizia. t noto quel che questo apparato militarè burocrntico (" poliziesco ha poi fotto del popolo russo. La guerra rivoluzionaria è la tomba della rivoluzione e lo sarà sempre fino a quando non si sarà dato ai soldati, o piuttosto ai cittadini armati, la possibilità di forc la guerra senza apparato dirigente, senza pressione poli– ziesca, senza leggi eccezionali, senza punizioni pci disertori. Una volta, nella storia moderna, la guerra è stata fotta in questo modo, durante la Co– mune; e nessuno ignora come le cose finirono. Sembra che una rivoluzione entrata in guerra non abbia altra via d'uscita che di soccombere sotto i colpi fatali della controrivoluzione, oppure di trasformarsi a sua volta in controrivoluzione per effetto del meccanismo stesso della lotta militare. Le prospettive rivoluziouarie appaiono così molto ristrette, giacchè come può una rivoluzione evitare la guerra? Ciononostante, bisogna pw1tarc su questa debole C\'Cntualità oppure rinunciare ad ogni spcrnnza. L'esempio in<:.cgna. Uu paese avanzato ooo incontrerebbe, in caso di rivoluzione, le difficoltà che, nella Russia arretrata, servono di base al regime barbaro di Stalin; ma una guerra qualunque gliene susciterebbe altre per lo me~10 eqnivalenti. A più forte ragione una guerra intrapresa da u.:19 St,1lo borghc5e non può far altro che trasformare il potere in d·ispotismo, e 1·asservimento in a<:.sassinio.Se la guerra appare talvolta come un fattore rh 1 oluzionario 1 è soltanto in questo senso che essa costituisce una prova suprema per il fun– zionamento dell'apparato statale. Al suo contatto, un apparato male or– ganizzato si decompone; ma se la guerra non è troppo avanzata ne <leri• vano soltanto quelle ri,•oluzioni che, secondo la formula di Marx, pcrfo• zionano l'apparato statale invece di abbatterlo. E ciò è quel che è avve– nuto sinora. La guerra moderna ..-endc acuta la difficoltà risultante dal!a crescente oppo<::izionc tra l'apparato statale e il sistema capitalistico. Questa guerra ha conferito alle organizzazioni statali una certa autorità sull'ccouomica, ciò <'hc ha dato origine al termine affatto improprio di« socialismo dj guerra:»: in seguito il sistema capitalistico ha ripreso a funzionare iu modo più o meno normale, malgrado le barriere doganali e il contingentamento delle monete nazionali . .Ma in wrn guerra prossima le co~e andrebbero molto più avanti, e, com'è noto, la <1uantità è suscettibile di tra~Jormarsi in qualità. I? questo senso, la guerra può costituire ai nostri giorni un fattore rivolu· zionario, a patto però che si intenda il termine di rivoluzionario nel senso <'Ile lo impiegnvano i fascisti e<l i nazional-socialisti. Come la crisi, la guerra provocherebbe una viva ostilità contro i capitalisti e qucst'O}lilit:l, favorita dall'unioo sacrée, ritornerebbe a vantaggio deWappar-ato Stàtale anzicchè dei lavoratori. Il
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