Volontà - anno I - n.11 - 1 maggio 1947

generica propagand;1 a"'tensioni~ta in tempo di elezioni, mentre un moth·o dTicace pote,·a essere quello espre~so dal Catlaneo: 1< Un Parl:,mcnlo ccn– trnle e _un Governo unico non polranno mai occup:1rsi, ogni giorno, ogni or:l. <·on :.dfannosa sollecitudine della Sardegna, della Lombnrdia e <ldb Sicilia ... >,. Crilit:lndo il <:.i.:tema parlamentare accentrato, si fo il migliore :1111i– parlament;1rismo, la migliore prop:,gantln as1cnsio11is1:1.Parlanclo ai f'onla• dini pugliefò:i, si potrebbe dire loro, fra l'altro: Voi mandale a Roma il chq>Ulato a difendere i ,·o~tri interessi. Ammettiamo d1e ne abbi:1 cur:1. 1·!1e sia galantuomo. Egli propone una cosa utile :alle Puglie, o combaae una co~a danno<.a per le .Pugiie. Oa solo non può for ni('nte. Ci vuole l':tppro· ,•azione di molti allri: ,·i vuole b maggioranza. Nel ,·ostro consiglio cr,mtt· nale quando un t'onsiglierc fo unn proposta gli ahl'i <:.annodi che .:i lrat1;1. Alla Camera no. li <le1jutato milanese cosa \'Olcte c:lie capist·:1 degli idTari di Cerignola? E cosa volete che capiscano tutti quei dot1ori, avvocnti, in~c-– gneri, indu.:triali, et·c. delle necessiti, dell'agricoltura di una regione t·lic non conoscono? Ma t·i !-Onole relazioni! - dirli qualcuno. Peggio che ,mdar di noltt.: - ri~poudo io. Le amministrazioni dello Stato lanciano ogni :umo ce11tinni:1di ,·olumoni grossi così, pieni zeppi di numeri. :Migliaia di pagine! Il solo bi– lancio consuntivo del ]917 è composto di 2844 fa(;ciate di grande forn_talo, tutte piene zeppe di numeri. Chi volesse capirci <1u:1lchecosa ci pcrdc,·ebbc la tei::ta. La vita di un deputato non basterebbe a prendere in esame lullc le pubblicazioni ufficiali sulle question sulle qu:1li dl, il volo. Così, lui voi.a su quello d1c non conosce o non capi$(;C~e gli altri votnno o bocciano scu:w cono~cere o senza capire quel che lui propone. E si potrebbe continuare di questo passo. La prop:1ganda per la massima autonomia comunale, unita a <IU<'lla contro le consorleric, - depredatrici di demani comunali, di beni C'cdc– sia:::tici, di fond:1zioni di beneficenza, di redditi comunali, - ieri e oggi con– se1·vatrici arnre, rapaci e prepotenti, sarebbe feconda di cduc.izionc poli– tica, gio,e1·ebbe all'anard1ismo e av\'ierebbe all'Anarchia. -t. - Conlro le tendenze .icccntratrici, social-rifor111io:.1e,comuniste, p.:cu– do liberali, dobbiamo combattere su ques.1O terre,io: il problema meridio· nalc va ri.:olto d:1i meridionali. in un sislcma lecnico•rapprcscntativo ~li– .:.centra1O, autonomista e federalista insieme. La critica al sistema legisbti"o acC'cntrato deve essere rctro:spc11iva cd attuale. Cioè dobbiamo ricordare che il Piemonte m'eva folto pochissimi progressi nella riforma della propri:1 amminislrazione quando si impndronì del Mezzogiorno, che molte leggi al· lora opporlune furono cen'elloticamcntc abrogale, che furono promulgate delle leggi che cran pazzesche per il preconcetto cli una completa ugua– glianza di fatto fra le \•arie regioni. Un Cl-empio tipico, a quesl'ultimo ri– guardo, è dalo dalla legge forestale del 1877, che dando di penna alb legge n:'lpoletana del 1826, obbligò al mante1iimento della terra boschivn « non 18

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