Volontà - anno I - n.8-9 - 1 marzo 1947

11 wio. l"oi,bligò a coricar-.i. li ,rgliardo protestava: - Ho anf'ora da fare, Jio :.,m:orn cfa la,·orarc. E spirò nella notte. Jn una ~ocietà bene organizzata Francesco Giu~eppe in\'CCe di fare i! K.:.1i-.cr impic1.·atore sarebbe Slnto un impiegato modello. In una socic1:"1 <iunlc noi iu vorremmo, Massimiliano <l'Am:tria in\'CCCche andare a con• c1ui~1arc il 1\fe~ico ancbhc fatto l'esplorntore, lui che ave,·a la stoffa dd , iaggintorc poeta e non affatto quella del soggiog,1tore di popoli. Non riu.;;<•iròmni a vedere l'umanità nel casellario 1·omanti<'o·demago· ~it:o della propaganda volgarmente sovversivi, che in Italia chbe una delle •UC tipic·hc csprcssioili nelle caricature di Scalarini. Tutti gli ufficiali i-cala– rine!whi rrano dei bcllimh~li t'Oll il monocolo, con i baffoni e con un mu~o da iena. Tutti i borghc;;i -.calarine~hi erano dei suini con unghie 1ig:rcsd1c e s1.-:.u:.iricllidi ori e cli gemme. li demagogo della caricatura h:.1 c·ambialo padrone, come ,1uasi lutti i demagoghi <lell'oçatoria comizics,·a. J Podrcct":.1ccl i Nota,:i della pornografia :.111ticlericalcdovevano finire a fare i h:.1eiapile; quelli eh<' pianta\'ano la b:.rncliera nel letamaio e l.1 sputac· c·hinvuno dovevano finire impcriali;:1i; quelli che mangiavuno ,·h·i i cara· hini<'ri (a parole, s·inlcn<lc) ;;ono ,finiti prdcui. E, purlroppo, s:0110 ancora --ul pulpilo SO\\'Crsivo elci bagoloni che intcll~ttualmcnlc e monilmenlc non valgono pili <lei tr:.rn... rugi. A dit·i:.tl'<!,:Cll'annil gcnernle .Morra cli Lavriano, quello dello slato d"a-– •c<lio in icilia. mi appari,a come una be..~tiaferoce. Parlando o scri,·emlo di lui non :.,nei esitato ~, par~1gonarlo a G,dlifot, che fu in rcalli1 un t·ri– min:.1lc. Or:: 11011 lo potrei, pcrd1è mi affiorircbbe alla mente un ricordo: 4..!Uellodi una lapide eia lui apposta su di un pozzo che fu tomba a una 4..·oppiu~uit.ida. Si tratta,·:1 di contadini ancora fanciulli, suicidi per amore ,·ontra;;tato. 11 generale fo(·C murare il pozzo. ,·olle che rossero attorno .id c-... o pia11l,1ti elci salici e un roseto e 4..lcttòl'epigrafe, ,·he ern un piccolo t·a– l)olnvoro di sintesi e di poesia. li generale elci tribunali-giberna mi sor– prcndc"n, 1·omc mi avcv:mo sorpreso ccrli famosi inquisitori rapaci del h.icio al lcbbro;;o: teneri agli orfani, ai prigionieri, al popolo. Quanto può --ull'uomo In s:uper~tizionc rclit,::ioi-ao poli1ic:.1! E come è facile 1·onfonclcrc la ferocia e la fede as;;olulrt e dcci;;u, l'abito alla , iolcnza e le l'.irt.'OSl:.rnzc del momento t'.On il cuore! e ;;ono ottimista gli è d,e non credo alle bch·e umane. Credo d1c in O,l!llianima la pili tcnehro:-,a "i sitt una stella palpebrantc, <·he in ogni cuore il pii, dia(:cio ,·i sia un po' di c,1lorc nascosto. E credo allrc .. i d1c in o~ui t·<'to ~0t·i.ilc vi si~1110 alcune <1ualiti:1specifiche, sì che il progre'5o umano ril:'ultcrà della fusiouc delle das;;i cosi come l'uni,·cr~ali::.mo riimltcri:1 della fu--ionc ,h:i popoli e delle razze. GcoITroy Saint•Hilaire diceva: e< Che cosa curicsa!, (1uanclo, il signM Cuvicr cd io, passeggiamo nella galleria delle !:Cimmie, lui vede mille ~cimmic, io. io non ne vedo che un..1 ». Quando '-Ì ,·cdc il milii.ire, i/ prete, il. borghc$c, et-e. 11011 l:'i ,·ccle ruo• 67

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