Volontà - anno I - n.8-9 - 1 marzo 1947

ccssaria per sia re in concorrenza con 1 ·uomo, cs.::a è spesso obbligata : consumart tutta la sua energia, di csaurirn la sua vitt1lit.:l e di tendere ul– l'cccesso tutti i suoi nervi per i-aggiungere il suo rnlore come mercanzia. Ben poçhe vi pervengono, poichè è un fatto riconosciuto che le i:S-titulri.-·i. le dottorcc:.:-e, le donne architette e ingegneri non sono accolte con la slcs~a fiducia eh,~ i loro colleghi maschi, e sovente esse non vengono rimunerai<' come gli uomini. Quelle poi che raggiungono c1uella ingannevole ugua. glianza, lu fanno a spese ciel loro bcncsc:.erc fisico e psichit:o. Qu,ùHo alla gran massa clt:lle operaie, quale indipendenza hanno esse guaclagnuto scam– biando la limilota visione e la mancanza di liber·til del focolare per lo li– mitala visiOl1€' e la mancanza di libertà dell'officina, del laboratorio di t·onfczioni, del negozio o dell'ufficio? Aggiungendo per molte donne la pr<'occupazione di ritrovare la loro casa frcd,ln, ~ecca 1 in disordine e ri– -pUgnante all'uscita del loro rude compito c1uotidiano. Glorift~a indipcn<lenza veramenLc! Niente cli straordinario quindi chf' centinaia eh ragazze si affrettino ad acecllare la prima offerla di ma1ri- 111onio che lcro si presenta, stanche e disgustale come sono della loro (( indipcndenw )), dietro ad un banco, ad una mncchina da cucire o ud \lllll macchina da scri,·erc. Esse "inseguono il matrimonio ahreuanto come– le ragazze della classe media le <!uali aspirano .1 liberarsi dal giogo dc·l– l"auLorità parentale. Una int.iipendenza che si risolve nel guadagno di uria mediocre :,ussistenza non è così attraente e così ideale che ci si possa al· tendere Jalla donna <·h'cs~a ,·i si sacrifichi. Dopo lutto, b nostra indipen– denza così altamente vantala non è che un metodo lento per adclormcn– la1·c e sofTocar·c la nntura femminile nei suoi istinti dell'amore e dcli.I m;.1lcr11iti:1. I.a rÌ!-lrcllczza della csi~tcntc concezione dcll"incl1pcndenza della donna e della su:, emancipazione; la paura "di nmare un uomo che non è suo pari clal punto di vista sociale; il timore che l"aruore la spoglierà della sua libertà o della sua indipendenza; il terrore clic l'amore o la gioia dcll,1 maternità 11uocci,1 all'esercizio della sua profes:-ione, - tulle c1uest.e :1p– prensioni fanno della donna modçrna cmancipatn una vestale per forza. dinanzi alb quale la vita passa - con i suoi grandi dolori che purificano e le sue grnndi gioie che rapiscono - senza che la sul.I anima ne siu tocc,11:1 o tr-ascinala. L' cmancipuzionc femminile tal quale è compre~u dall.t 1n.1ggior.111za di roloro che l'accettano o la e!ZpongOno, occupa u11 orizzonte trOIJPO li• mitatc, per lasciar posto all'espansione, in piena liberLà, all<: profonde emozioni della ,·era dounn: .\mante e madre. Ora, se è vero che la donna economicamente, sovveneutesi eia sè stessa, sorpaS5a :::-uasorella delle pa:-· ~ate generazioni nella conosceuza del mondo e della naturu umanu, è prc• cisumentc a causa di ciò ch'essa risente profondamente l'assenza dcll'c!-– senziale alla vita: l'umore, il quale soltanto può arricchire l'anim.a umana. e per la cui mancanza la maggiorunza delle donne sono divenute dei sem– plici automi profcsionali. 62

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