Volontà - anno I - n.8-9 - 1 marzo 1947

gloria di quel marti1·io. E per di piìt cli due ~ccoli il uomc di Giordano Bruno e la fom.i delle sue opere dovernno riroaucrc un lusso di erudizione Fu merito della cultura germanica la prima ristampa e il <legno commcnlo degli scritti bruniani. Schclling, Schopcnhaucr cd Hcgcl parlarono con a1w mirazionc cli Bruno e lo studiarono a fondo. Dalla Germania. la fama di llruno discese in lt:llia e tro\'Ò ur<lenli e valorosi illu~tralori: da Domenico Berti a~ De Sanetis, dal }:'iorentino a_Bertrando Spa\"enta, da Roberto ~..\r– <ligò a Giovanni Gentile. Anche recentemente l'opera di Bruno è staia og· gello di importanti studi, non soltanto relativi alla metafisica bruniana rna anche ull'etica e alla sociologia. Ludovico Liment,rni ha esaurientemente illustrato il sistema etico di Bruno e Luigi Fabbri. in un suo notevole saggio. ha richiamalo l'attenzione sulle idealità socia! i del nostro filosofo. In quale senso il Bruno può esser definito un" libero pen,atore l>? ~on in quello ristretto e di sella dclratcismo militante bensì in quello filosofì◄·o. Giustamente Berli-anelo Spaventa disse di lui: e< Bnrno è il i:cro rroc ,:,,I pensiero: l't1raldo e il. murtire della ,wot-'ft e libcr" filoso/ili. Se lil>rruì 11011 ·uuol dire un fari/e dimenarsi. nel vuoto contro i vecclri pregiudizi. i recrlii sistPmi, e 1,11w /t; potenzC1 del vecchio mo,ulo. 11or1 l:Ì è filoso/o più librro del Bruno». Bruno sublimò in sentimento della mis,ione filosofica il foudo mi,..1ic·o della sua pcr,onalit:,. L'\ FiloilOIIÌa ru per lui un culto perchè ru per lui la grande pa.silionc della sua vita. Impetuoso, feroce polemisla egli fu pcn·liè cavaliere della Vèrità. dal (C \'olto cli,,ino ». La mistic:1 r.tzionalis.1:1 gli su~– gerisce delle fra1>i che ~piegano il (;Orso tumulLuoso e la tragica costanza della ~ua ,,ita. Egli dice: (( Nuda è lu divina filoso{,t1. e 11t1d(l. irrodin luce cfo 111110 · il corpo. Dcli, non lt, ccfotc, e/re {!ran pPcc,110 i> vrlurc qucst.o sunto corpo 1,. Ed altrove: « Un solo. bcncl1è solo può e potr,i vi,,crre ed ulf,nc ttvrà 1..iuto e trionferà. co111ro l'ignornn:w gcncrnlc ». E: << 1.,a v<'rità è /uoro. Dirla non i• rlrc illumirwrc <'<(ardere. Mu io pretendo scmplicittì e vPritrì: non pinr.emi <lissimularla, nè /ro timorf' cli professarle,. apcrtmn,·ntc ». li m:1r1irio non poteva trovare che un ero<, nell"uomo c-he affcnn;l\·;1: ({ Credere il vero: 11ucllt1 è fo vero Fede)); << per fu proprin Fede clii muon• ;,, 11n secolo. vive in mtti gli ttltri )); « meglio i:. unn drgnC1 ed eroico morte c/,r, un 1.rio11/oindegno e vii.e>). A ·coloro che ;.di rimpro,·cra,·,1110 b i<Ua impazìcnza alla crili('a, il ""· ,·crl'hio impeto nella discussione, egli riilpondeva con ingeoua alterezza. che '< colui che ha 1ron1to b vcriU1 » non tollera che e:Ssa sia e< de( ritml.it; .1 uegle11,1 e ,-ont:,minah: )). Egli non ru modesto . .Ehbc 'coscienza del proprio genio e tanto pili fu comhatti\"O e tenace quanto piì1 fu audace prcl·ur~orc. Anticipando Spinoza, indovinò il principio della 11cccssiti1 naturale d('lle cose, nelle c1uali ,·ige una forza propria (natura nalurans), che è la ragione ai,:.soluta delle loro form.tzioni (nalura nalurn1a); an1icipando Lcihnitz, in– dovinò il principio monaclologico 1 pcl <1ualc, nella momcntencillt cli un punto, pos.sono compendiarsi le ,·irlualità dei diversi e dei moli.i dcll'e:-tc,o e del suc<·cssivo; anticipando Schelling, indovinò il principio della iclcn1iti1 50

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