Volontà - anno I - n.6 - 1 dicembre 1946
todi di lotta dei nostri avversari, che come imbarbariscono loro finirebbe– ro con. l'imbarbarire anche rioi, an– che se subito pare che giovino. Faremo ciò che potremo. Se -verrà il tem.1w della dissoluzion.e sociale com/Jletci, noi che oggi ci battiamo co,itro il Governo e Le Chiese e cont.ro i politicanti delle Chiese e dei Par– titi (che è l'insieme chiamato Stato: il quale include anche i capi sociali– si.i e comunisti), ci. b(ltterem.o alloro. perchè lo St(lto sia distrutto material– mente, nei suoi uomini e nelle su.e cose, e seguite,-emo a f?(lt.tercipcrchè non risorga, in nessuna /oruw. Que· sta sarà allora bi nost,ra funzione spe– à{,ca. Ma nel caos che ci oircon.d<ida ogni lato, abbiamo già un compito ugualmente essenzi<ile: t.enere alt.a, co,1,tro { pallroni dell'oggi la bmu.lie· re, del.lo Libertà, che pare morto per sempre, tru ,il gnm parlare ovvù,– mente mcnzogner<.rche ne fanno i po· lit.iccmti professionali. Perchè i gio– vcmi la risentano 'IJivct in loro stessi, perchè s'c1ccorgano che iion è ancor tempo di. disperare, clie l'cwveuire è di luce oltre il b11io-. La 1wstn1, prima deliberazione è: vivi ciò che credi. Quindi, nou sii bestia, sii nomo, sempre. Non sol- 1,mto nelle grmuli occasioni. dell'eroi– smo ma nello, grcuulezza cmitinw, del· la u.mile vita. quot.idi<uia.. Quindi.: non in,gan11arenon r,1,bare non ucci– dere, che son modi di di;e: non usare mai viole11z(I, sul tuo prossimo, nè s[>i• rituale nè fisica., nwi. /ntencli il free· te/lo wtclie tJel tuo nemico: e bat.tilo . -,en:::a odio. Ricordati che il denaro è veleno, e/re l'aut.orità è veleno: rifiu.· tcrli ni loro a//ett,m1e11ti circei, chè ti ritroveresti mutato in Bestia a11c/re 42 tu. Tieni presente che ciò che i poli– ticanti chiamano« mezzi » sono la so– la realtà attuale della tua lotta. Ciò che essi dic0110 « fini )) è una puro f(lnt(lsia, clw non ha a,lcum, esistew za reale. I fini veri della tua azione saranno n.ecessariamente analoghi ai mezzi che usi, perchè ri.sulteran.no dall'int.egrarsi successit-'O del tuo a– gire di ogni giorno. Niente dunque prU,cipii generali. Ogni allimo, in ogni impulso d'azio– ne, se11zc1, regole fisse, real.izzare lo imperativo unico: sii uonw, ,wn be– stia. Il che 11011 significo assumere posizioni negative, mai. Niente paci• f,smo. Niente non resistenza. Niente russeg,wzione. Aaivi sempre, col sen– so e/elio molteplicitcì cosmica e/re è l'uomo. Coscienti. ciel procec.lere aliti• uomico della nostra vit.a, ùi cui nulla è lineare, in cui tulio proce,le per cont.rasto tra ciò che siamo e ciò che vogliamo essere. E quindi anche di– sposi.i ,,, ris1wnclere all<L violenza con la violenza. Disposti anc/re a mentire. Disposti anche a rub"re. Ma in extre· mi:;, quando cwverticuno che non v'è– alt.ro sccm,/JO, se vogliamo sopravvi– vere: non già per regola.. Resistendo ;.1 questi alti anche .quando noi stessi li compiamo. Fc,cciamo delle nostre vite w, esempio: e con l'esempio cli– mostrinmo, meglio e/re con ogni più bellu JXtrolo, la verità. di cui è ùues· sula fo nostra (l;;.ione.E conquistiamo soldat.i per il nostro esercito 1< sui ge– ueris >> i,J cui tuni son gener<lli, e/re •(vedi Spag,w) perde quando pare e/re vinca e (vedi la Comune) vince qunn– do 1xire che perda . Se noi diciamo: t.1111.i i mezzi ckgli cwversari li dobbiamo lUloperare an– che noi., perc/rè fermctrsi. all'ingauna-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy