Volontà - anno I - n.6 - 1 dicembre 1946

resta! Dio Si.gnore! Qua11d-0un.o Stato Ira una opportunità ,li misliorare la sua condiz:io11.cprofittando delfu debolezza d'uu vicino. v'irimaginatp dav- 1.1eroche si fermi per la sciocca. 0011.si <lernzionedet tene.r fede atl una t>r<>– messn? è il tloverc di ,mo swtista di giovarsi di queli<Lsitua.zionc J>Cr il Ex>ne del suo paese! » Queste due testim011U111ze crude e .'llin.cere,rese in extremis da dw~ rw· mini inumani clic ha,wo praticato a fondo con 11otevoli successi la guerra e la politica, meritano d'essere pc11.satc ben J>irÌ delle finzioni ,, dei n~iti <lella storia uff,cialc. Esse ci llvvicitumo t,lla radice <liquesti due /fitti mc/i. cali ciel/a nostra vita sociale, cc ne most.rmio il vero viso. /.,a, guerm è la somma di tutti i pensabili orrori . Chi intende giustifi• care la guerra deve rassegnarsi a giust'ificarne anche sii orrori. Non è in so– itanw la guerra l'arte cli uccidere ,/i. massacrare cli distruggere? Dov'è la ,1i.ff ,•re11za di. livello morale tra il soldat.o irfibc,rbarito che si scrigli<lsopra. wL inerme e lo strazia, e<li generali colti e tranquilli che dal l9ro tavolo di.spongono il bombardamento di una citlà? Non ha tutta la guerre,, in tutti i suoi aspetti, lo SCO/JO dichiarato ,li cumientare il nemico? Chi tmcora si culla con la rcu.orica. dell'Eroismo ecc. perchè non me<.lituClausewitz, nwe– stro nell'arte <lelfo,guerra, che esprime netto questo concelto i/elio guerra, sebbene <'On parole meno ostiche alla 1>r1ulerù1 i1>0critadei nostri bigotti? Ed alla 8uerr<i conduce fatalmente lt, politietr, cioè l' a:io,w di. Stati, il lavo;o degli sl,atisti. J>ro/essionali. Essn 11011, fa che proseguire cou altri mezzi l'opera, di una_ gunrn conclusa, J>rCJXlr<llltlo /p rngioni Nl i me:::i per ww. guerre,. avvenire. Chi parla <li « JJOlit.icadi pt1ce >> è o ingannalo o ir1gmuurtore. Non esi– stono « politiche di paee ». La JJOliticn è sempre rivolt<Lalla gu<>rr<i. Essa. <lice: se vuoi lt,. pace prepara la guerm. Anche lti 1>0lfrica è, di fcttto, iutes!!ula di orrori. Non solo per I<; ucci· sioni, le t.orture, le men:ogne e/re inclU<le scniprc u.ella. suu. a:fone, m<t t>erchè rnclicalmentc pone il 1>0liti.cocontro il poli1ico, il politico conlro il popolo in aniuw ,li ra1>act> e/re si ville dcll'arliglio o della :aww quwulo può, o ricorre alla /r0<lc alri11gan110qmmdo la forza non gli btlsta. Do duemilct tlllni Gesrì ripe.te <lmoltitmlini di uomini stanchi di guerra: non ucci<lerc. Ma l'insegnamento, /ecmu/o nei primi secoli perchè diffuso dli, apostoli semJJre pro,oi ad accettc,re il mart.irio pur di non rinnegare fi.egli atti concrei.i il loro mc,estro, ha perduto per vie,,luttc, le, sua eff,ctrcia. I ,,reti sp ne sono impadroniti: Gesrì è stato messo sugli t1ltari e le sue veril<Ìsono stnlc annegate in preghiere e riti destinai.i C1llapotern:a tiella Chiesil ed a/In polenza tlei forti .. Non vi sono t>iù martiri, 11011, vi sono più cristicmi nll'i11- /uori. dei 1>0chi. obiettori di coscienz,, imprigio11ali., o fucilati eh<> lwnno snl- 1mto qmmto ,mcor<Ldi virai.e rimane tlell'i11seg,uw1euto di Gesù. Cosi è del socialismo. Dli secoli esso ripete ngli 11omini: associatevi co– struite in libertà. Non siate piri. servi, 11011 accellC1lepiù 1xulroni! M,, i J>O• 2

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