Volontà - anno I - n.5 - 1 novembre 1946
predicare la libe1·1ù e 11ienlf! u/lro, non esisterebbe un giorno solo. Deve predicare la liberti! e quolcos'c,llru. In fondo, Jo ~tesso Croce ~1uando dice ~ la liberli't e 'niente alli'o )) 1 intende dire che gli italiani JIOn debbono far uso delle riconquistate libertit personali e politiche per alterare lo stat.11 quo politico e sociale <la scontentare Croce. Dunque libertà e uie,u.e altro sig.ni . fica lihert.\ tpialc Ja concepiscono i liberali (cioè conservatori). Sjgnifica libertà e st(l(11 <JUO. Questa è simonia bella e buona, nè piì1 nè meno cli quella che Croce condanna negli altri. M.a essendo simonia liber .. 1lc, cioè conser• \';1trice, Cl'oce la lrova J)erfett,unenle legittima, dato che conviene a lui. Benedetto Croce insegna che gl'italiani 11011 debbono oggi pretendere <li risolvere tutti i loro problemi politici ed economici d.a un mo·mento a1- J'ahro . .Prima cli lutto debbono dare .all'Italia << l'abitudine della libertà>>. GJi altri problemi li di~uleranno in seguito, con comodo. La Spagna volle nello stesso lempo non solo creare un regime libero, ·ma anche lo(Jare contro jl clero e forc una riforma agr·aria. La Spagna avrebbe clovulo aspettare che la liberlà fos,,c fenmamenlc slabilita nel pensiero e nel cuore ciel suo po• polo, e garantita, accettata e ris1)ct1 .. 11a egualmente da tulti i gn1ppi della popolazione. Non seppe aspettare. Ne conseguì la guena civile, c ..1utlo fu . perduto. Non ripetiamo quell'errore. C~nserva.lori e rivoluzionari, cattolici e .1111-idericali, monarchie: e r-cpubblicani, ì11diviclualis1i e collcllivsti, anar. <rhici e stalinisti, rinviamo al futuro i noslri dissensi e mettiamoci d'accorcio a coslruire e consolidare Ja libertà. Il nostro dovere oggi è risolvere il pro– bletna 1< morale>) di assicurare la libertà a tutti i partiti, Tuili gli -altri problemi, sulle cui soluzioni sorg:Crebbe dissenso trn i partiti, debbono es– sere rinviati .all'avvenire. Se Croce dicesse che gl'italiani di tutli i partiti debbono accordarsi neJ dovere mor.ale e giuridico di rispettare le libertà di tutti, quali che pos· sano esse~e le decisioni della ·maggioranza su le singole <1uestioni, non ci sarebbe nessun motivo di dissentire da lui. Per consentire con lui basterebbe 11011 essere nè fascista· nè stalinista. Basterebbe opporsi a c1ualunque clitt.a• tura. Uno deve consentire con Croce anche se egli cl.ice che Roma non ru fatta in un giorno, che non tuui i problemi 1,olitici ed economici poèsono t."&Sere risoluti in un ballibaleno e che bisogna classificarli secondo un ordine d·i maggiore o minore urgen,,,,a, affrontando immediatamente quelli che non !)OS$onoessere rinviati e aspettando tempi pii1 propizii per gli altri. )1 con– .senso sarebbe poi 1>erfe1tose Croce spiegasse al (( caro. Bergamini )) che <pia• Jora Ja maggioranza degli italiani prendesse una strada non•.approvala dal f( caro Bergamini)), il « caro Berga•mini >> e i_ suoi amici non dovrebbero ripetere il delitto della maggioran~a .ad errare, salvo a rivendicare per ~ il diritto <li criticare gli enori della maggioranza. Ma Croce vuole che siano rinviati all'avvenire tulli i problemi, in at– tesa che gli italiani abbiano ristabilito Je istituzioni libere, anzi ahbiano preso definitivamente ]'abitudine d'essere liberi. Quanta l)arle degli italiani debba prendere questa abitudine e q.uanti anni, (prnnti !!ecoli debba d1u-.are il ti-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy