Volontà - anno I - n.5 - 1 novembre 1946
come se fosse composto di persone. Per loro lo Stllt.o è ,,1wlcosa di miste– rioso, è <( la.~sù >l, ,. ;l mep/io che posst11,odomandllrc è e/re questo Stato s} mfolti <1<1 1 11 poco di 10/lerw1:(I. o ndtlirillurc, a fr,ggcre le loro l<>tlPre di raccomm1dazio11<'. Carlo Marx parla spesso dei con1adi11i.come di geute d,e lw il cervello ,mnebbiato. Ma e/re ne sapew lui? lo me lo figuro qutHU.loli osservovo nel mercato cli Treviri e const(l/(IIJ(l e/re enmo rnrcli e silenziosi. Marx 11011 po. te1m pensare che lo facessero <1pJ>OSl<1. /)ate relta li me, il cont(l(/ino non. è pii, stupido dell'operaio, e io mi sono flccorto che il più delle volte pos– siP<leuna cou.o~cenza.masgiore della vita 1111uma, cli <1uelfo e/re non si trova nelle città. ta vici,wn::a <lgli anifna/i e """ naturo. il contatlo diretto con i t,randi avve11imc11ti, fo viu,, l'amore, Ili morte, fan110 entrare i contadini i11 />Ossessodi 1mn sa1>ie11zll enorme. S0110 uomini che possono venir 1.x11·a· EtJtwti ,, <1u.ellcumili cnsc di campngrw, dove ci sono sotto terrn delle im· mense cant,im.:. Molti mar;1:istimosl.rmro um, specie di disprezzo /H'r In vii" intima. Il loro ideale, cosi <.-Ome è slato es11resso nei romanzi di J\lalr<wx <'di 1-lemingrooy, è /'nomo ,li, acciaio, /'uomo d'azion<' se11;:ll('Silll::ioui e !lt»11za scrupoli. È ,ma conce::ione che deriu" cfo Vietzsclie ,~ (.·/re i• slalfr espressa in ma, formll molto pili avvincente du certi srrillori" fascisti, c<m In sua glori[,ct1:io11edel 1< Lavora/ore» ... /_,a vitn di 1111 rivofozio11ario è molto pili, difficih·, pericolosa e piem, ,li iuai, e/re 11011 <1uello ,li un eroe 11iet::.scl1e<mo. Per t•sempio, è perù:oloso ('orrere all"assalto senza essere prima <f<tccorclo con sè stesso fino alfo J>ÌlÌ i11timn profondità del pro1,rio essere. Noi sa1>pim110 lo storia. d<'lf"eremiw il quale, per darsi complefl1111Putea Dio f> ri111111ciar<• ai desiderii terreni, si evirò con le proprie ma11i. Non c'è dubbio e/re si libnò dr, certi confliui i1UPriori, ma allo stesso IPmpo 1>e.rde11e mie/re l'ene,·gù, <frl suo amore per Dio, e divt>ntù per sempre incapace di. f"r ritorno alfo vitr, uorm.ale. È lo Messo. più o meno, cli quello che c,vve1111P !I, 1x1recchi burocrati. comunisti, i quali hanno finito col perder la fede 11ell<1 sempre mutevole tattica del Partito, mt, e/re, in seguito allei loro ,111tomutifozio11<• spirit.uall', 11011 J>OS· sono tornar m<1iall'uuwuiti, normale. Spesso si comporllllW coni(• somwm– buli, ma dietro le loro 11wschere di occiaio uon si trova altro e/re piccolo tenie spaventata, la quale ha im.p(lrato tu/ essere terribilmente prudente. }\'on esi.ste 11essi11ur teorht che sia rivoluzionrÙI in sè e per sè, rl,e anzi non. poss" veuire adibita a propositi re":=io,wri. Il ,m,r:,:i,smo, dopo (>SSer<> stato uno dollrina, è di1:c11tato una sorto di stupeft1ce11tt>, 1111 scdt1tivo, w1 cataplasm(I sulla. coscie1,:.<1. Giorno verrà iorsp i,1 cui noi scopriremo la for– mula: « /I. marxismo è l'oppio <lei popoli ». Quello che del marxismo so– prnvvioo è sopratutto la stw critica ideologie,,. Uno può comhmnarla di– ce,ulo che è una tecnocrnzia traticmuente gelfrltr, 11w 11ellc,sua vern essenza è uuumistica. Tulfavia il sOcilllismo soprrwviverà ol mar;,·ismo. Lo sforzo di trasformare in realtà scie111ifica drmumi uto1>istici non è finito con Cnrlo Mar: continuerà per t11lt(I l'eternità. Il problema d1e si pone di fronte a 26
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