Volontà - anno I - n.5 - 1 novembre 1946
ch'cssi, se nOJl manca loro l'animo del1a lotta politica nell'ora suprema, son co~trelti a vorsi ~,ul terreno della violenza. La violenza ha quindi nel' rinnov.amento sociale un suo ruoJo •necessario. inevitabile. V'è in ciò dei gravi pericoli: chè iJ sorgere di nuovi )>adroni sulla sparizione dei vecchi padroni 6Ì è 6emprc determinato utiliz:,_,ando h1 intossicazione -sociale prodotta dalle fotte armate. Bonaparte e Stalin in :fatti .sono a'mbedue, come simboli del 1·icostituirsi d'una élite di padroni .a aonclusionc del trav.aglio rivoluzionario d'un popolo che tendeva a non aver pii~ nessuna specie di vadroni, figli della violenza .. Ma nonostante i-i veda questo vericolo, nonostante si intenda la stupidità essenziale degli uo– mini che ricorrendo alla violenza si riducono dinuovo .ad animali, è pur un fatto che quando i padroni defl'oggi si mettono cli traverso sulla strada che conduce al domani, e l'agitatore che appassiona 'le moltih1dini è uc ciso, e il pensatore che educa i giovani è imprigionalo, e il lavoratore che sciopera è .affamato e pestalo, ed al contadino che non può pagare le tass<' si toglie Ja terra· e la mucca, ed il senso <lella instabilità sociale si radica nell'animo di tutti e non v'è più vie per rimediarvi in pace, allora bisogna ricorrere alla violenz.a. Il 1·icorso alla violenza è inevitabile sUI •piano politico, seppur sia .nc– cCssado accettarlo con animo cli anti-violenti, cioè mantenendo hcn 1wc senti le obhie1,ioni ovvie che s'oppongono alla violenza sul piano moralr E di questa necessità si trova conforma ripensando aneor,a una volta il di battito ete11no tra chi crede nella possibilità della educazione come via pct riformare il mondo, e chi crede invece nella necessità della rivoluzione. È infatti evidente che ]a educazione ha possibilità di fatto ]imitate Non solo per le hanict:e che pongono sempre in extt·emis ]e volontà reazio narie di chi ha in mano il Potere sÒcialc, ma anche e sopratutto pcrchf" l'eclucazione è un ·processo ]a cui realtà effettiva sono gli educatori, e gli educatori non possono, 11el loro insieme, Iar::;i diversi clal mondo com'esso è. E ,quindi ]a loro azione, nonostante l'intervento cli pochi grandi spiriti che superano il loro tempo, è all'origine costretta entro ·il .limite della co11- servazione sociale, che ben si vede osservando .anche nei paesi piìi << liberi >1 come fonziouino ]e scuole. 3 L'oricnta1ucnto anal'chico tli fronte al prohlema della viofonza è perciò antinomico: contrari risolutamente, dec,isi a non farne uso sistematico, consci dei gr.avi pericoli d'in,,oluzione che ad essa sono connessi - ma u· gualmente decisi a difenderci quando siamo attaccati, e decisi anche a starr al no~tro posto abituale, ·in basso, tra il popolo, in ogni caso in cui gruppi oppressi son costretti dai loro padroni a ricorrere all'azione violenta. In que1Ja antinomia sta la verità. Chi invece cerca una strada lineare, 8
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