Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

rare uel sen.so opJX)Sto, quello della Questo processo Jw 1;1~10 o sta m· stabiHzu1:zio,1e. È tosi clic ogni m11e· pidamente veclemlo Ja propria fine rica110sognava di superare la crisi, del 11elcorso e/ella nostra vita. Popoli c/ie– ]920-35 con una nuova inve11::io11e o ccn(a1111i fa 1·ivevm10 11ell' oscurità con 1111a 11u011lt industria c/i 0 avrebbe llella primitiva bllrbc,ric, si. so11rapi– ,lovuto rimwvare il ciclo ,lcll'espan- damente imprulroniti del/11 tecnica sio11e e dell'utile commercfole. Oggi dell'Occident<>, 111p11tre l'uomo occi– ittvece 11n'eco11omic, rllzio,wle, pur dentc,{e perde il tlirilto <1l monopolio compiacendosi dei progre:,,si dc/1<1 e, con esso, ht fiducie, in SP stesso ed tecnica come fo (< radar)> e le /eg/ie itt quello vita ,, cui ,weva prima dato al mllgnesio, 11011, può gw1rdare ad tutto il suo cuore. E chiede 1111 111101,0 essi. come acl una uia di salvezza. prezzo per muuentare la m,,ccm,i::za- L'era dell'espmuione occidentale :.ione: panem et circenses. Quello che Jw avuto tre fasi, parzialmeute cottco· ·_ i padri ecl i 110111,i f"ceva110 per cou– mitanti e clic si sono influen;ate e, vi1izi01re, J>Crilleale, per passione, vicenda: l'espansione dellu terra, la i figli ed i nipoti /unno soltnnto se es1,a1r.sione deltC1popolazione, l'espa11- pagctti e seclotti. Pane p svaghi signi• sionc dell'inclustrÙt ....Spezzatosi. l'i. ficmio conquista, bruuditù. disgrega– cleale mc,Jicvale nel Trecento e nel meni.o psicJ,ico, sintomi 11111i fin trop• Quattrocento, gli uomini si son sentiti po evidenti anc/re in JJ"esi che sem· liberi di i11izillre w1, dramma nuovo: brano essersi sottratti al 1:ele110 tilt· poluerc cln SJ>aro,bussola e mwe a ::ista. tre alberi hmmo re.Jo p<Jssibile la co1t< 1ui.st< 1 di terre fuori dall' Eur01x1, mentre la diligenza dei nuovi m.erca11• ti dava ordine nuovo ai mc:.:.i dello s/ruttamenio economico. L'individuo, che r<1pprese11taragione ~?cl ordine nella società, cedette il post.o all'mi• toma della ,wovt1 tecnica. meccanica; ed invece cli i11te1Ulereal pcrfe:.iom,– mento dell'uomo giusto, .,i tese t1l per/e:.ionamc11to della nmcc/ri11u·fat• tt1 sempre più automatico. • Rimanevano, è vero, molte altre vie <111erte alla vita, ma intclligen:a, desideri, passio11i.furono ,:anali:zati sopratutto dalfo macchina; e ben eh è l'uomo de/l'Occidente abbia diffuso i,i altre parti del mondo le sue arti e le sue scien:.e, 11011, ultima fo sm, teologia, i diritti da, lui v,mu,ti per dominar sugli altri eran basati sulle armi e sulle macchine clte moltipli– cavano la sup. forza. 40 I piani regoltttori urbani. della ge• 11era:.i.o11e passt1la era110basatt per lo piri su llSStmti molto ristretti di ca• rati.ere fi.sico, tecnico ccl economico. Si studfovmro le condizioni tOJ]Ogrn– fiche, le esigenze imlustriali, la mas– sa.ciel traffico, e si /accvm,o i. trt1cci<t• ti per le future strode e per gli ac– quedotti .. A giudicare rfoi piani rego· latori, fossero studi r}i forge, visione teoretica come quelli di Le Corbu· sier, od atJua::ioni pratiche d'inge· g,ieri comwwli,, si sarebbe detto e/te la 1Jitaurbana 110"avesse (l/tro scopo che la moltiplicazio11e dei mezzi mec• ctmici di esiste,.u,. Anche clii pe11st1- 1;a in t.ermini rii mpporti reciproci, si limitavti <111asi sempre t1 raJJporti di carattere fisico: strndc, grmu:li ar· terie, viali, punti terminali, acrodro• mi, mercati centrali, zone inclustrfoli. /11 quasi ogni paese si tenc1,•a110 se•

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