Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

L.S.l. volava in un f.ongre1-~o una protcsla, in cui, rilevalo i' car.:1llerc con– trorivoluzionario del volo Confeder-ale, concludeva col dichiararlo nullo,.. tlrbit.rario e minoritario, in confronlo <lella grande massa prolet.iria <lissi– tlente, fuori e dentro Ja Confcderaziouc e ancora una volta additav.a Ja ne•– cessitù pi non lasciare assassinare il movimento, provvedendo a real,izzare– /oco/.me,ae gli ,wco1·di di estrema venuti a mancare naz,ionalmcnte. Nel con– tempo per islrnzione delrU. S. I., che faceva seguire gli alti alle p ~n-o.le, w·nivano occupale-le- miniere dell'Elba e venivano occupati ,,cl Veneto degli OJlifici tessili e nelle Puglic delle lene iJ1cohe e abbandonate. Ma lutto– ciò era poco in confronto di qnello che avrebbe potuto ottenere una parola· d'ordine che affasciasse in una comune responsabilità, partito socialista, anarchici. Un_ione Sindacale. Ferrovieri, Portuari, Marinai e che donrn11· daèw uno sforzo supremo (l'azione alle masse. In 1111 baleno la situazione sarebbe mulata. Non era da IMzzi pensare di liquidare 1111a situazione consimile co,1 1111 dccrel~ Jeggc sul co111.rol.lo? N on era come clevoi.aree lanciar(> nel vuoto un treno in corsa? Abbasso b Famosa bacchetta magie.a che non crea - nev· ,·ero? - le'.-ivoluzioni; ma se non le cl'ea le può dunque di$lruggerc? La lolla prosef!UÌ barcollanle come un ferito che perde sangue ad ogni· passo. Gioli11i sentì che aveva ripreso le guidè e si apprestava, <(controllo>, alla mano, .a racco;!liere e far schioccare la [rusta. ]I ((UOtidi.ano .anarchico llersistcva nei suoi appelli agli operai df 110n disarmr,n• oi soldati d'i non ubbidire. ai ferrovieri di non trasporlllre forza. pubblicn e l'Unione Anarchica in un suo appello da Bolo~na - 12~ settembre - ripeteva la necessi1:1 per· gli anarchici cli spin~ere le masse a tutte le prese di _possesso. Nuove occupaz,ioni si attuavano ancora, infatti, a Torino, Ve1·ona, Verce'lli, Novara, menlre l'indignazione nesce,-a contro i pompieri. Il )2 sellemlll"e il governo faceva sa1)ere, in una noia uffiriosa <·l1e « l'oc– cupazione è moti,•ala da chiare mg-ioni economiche e che il governo avl'ebbe· provveduto ad una soluzione. La montagna slava pe,· parlorire ... un controllo ... Giorni tristi si preparano pe"I proletariato. Nello stesso lempo abbiamo gli ultimi bagliori de"I ~rande incendio. L'TJ.S.I. enrnnava"il )5 ~eltemhre (]elle islruzioni per invii.are le proprie· ~ezioni a « sostenere ovlUHJUe il criter.-io delle im;nediab espropriazionP-~ fiancheggiando il movimenlo senza attendere ulteriori accordi o it:truzioni >). La pal'tc eslrem.s del prole1ai-ialo in~isteva flisperatamente nel tcntalivo· di riport.are sul suo terreno J·ivoluzionario la lolla. Occupazioni si scgna- Jano ancora verso la metà di settcrnhre. · Non c'era pii1 bisogno del cannone per sloggi.are le officine. G,iolilli era· al principio della ;Qua vittoria. Eviclenlcmcnle non era staia lulta saggezza Ja sua di non altaccare. C'era la convinzione delb i1;npossibilità di attac~ 27

RkJQdWJsaXNoZXIy