Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946
Jurgichc, d1e oramai va cslelHlendosi do,~uuque e alla 1.p1ale donù far_ se– guito Ja presa di possesso clcgJi opifici, dei canlicri, dei campii, delle mi1~1ere 'lualora le condizioni gener.1li del movimento lo rendaoo necessario. L1vi– tiiamo lutti i Javoralori a lcnersi pron1i alrurlo dccisi,;o di ogni <-entro in– (luslriale )1. Umanità Noa:ci del 4 scllemhre, ernminando la situazione, così si c– i:primc: . « Per noi ,.1.narchici questo movimenlo magnifico delle niassc operaie ('Oscienti non dovrebbe costituire semplicemente un hel gesto, come pare Ja pensino molti rifonnisti della Confederazione del Lavoro: bel gesto che dovrebbe dare maggiore risalto alle loro mene di giocolieri diplomatici i ((Ua1i fìnir·anno per concludere coi <'apitalisti e col governo uno dei soliti famosi compro·messi menzogneri che sono delle ingcgno:,e trappole per gli operai. Pet· noi a1rnrchici il movimento. è moho serio e dohbiarno fare H possibile pet· incanalarlo verso -una maggiore estensione tracciando un pro· grnmma preciso .,di attuazioni da eomplclar~i e perfezionarsi radicalmente giorno per giorno, preve11e11tlo oggi Je difficoltà e gli oslat•oli cli domani pcrchè il movimento non vada ad inh·angersi ed esaurirsi contro gli scogli del rifonmismo >J. Vale 1a pena cli mettere in C\ 1 idenza questo spiriJo prnlico che animava Ja ci-Uticaanarchica, non fosse .altro che per ricorclarlo a no, slcs.=i nell'ora in cui le malinconiche 1·iflessioni della ritirala e della sconfitta sembrano averlo fatto dimenticare a qualche spirito oblio!'o del c.1.mpo nostro. È in lui.lii in c1nesto momento ]a doppia preoccupazione cli non accen– dere polemiche irose che possano •urtare Ira di essi gli operai fraternizzanti nelle officine e, nello ste~so Jempo, di non chiudere gli occhi, il che è cim– possibile, sul pericolo cli una sferzata confeder.ale verso il govcnw (~verso il «·ompl'Ome-sso rhe rovini 111110 il magnifico movimento. Si avvicinava il punto critiico della Jolla. L'occupazione procedeva ordinata. I ferrovieri giù iniziavano J"inoltro dclfo merci dirett:unente dalle stazioni agli stabilimenti occupati. Non si possono contare le cillà dove l'occupazione si è effettuata. B.asti dire che nemmeno una borga1a, dove vi Iosse una officina, è sta-la assenJe dalla lotta in ogni regione d'Italia co1npresa la Sicilia. Ma J'inquictudinc degli elementi estremi \rerso i dirigenti così detti ufficiali era ben ]ungi (lai diminuire, 1a-1)topili che Confederazione cd e– stremisti del Partito Socialista si chinclev~J10 in una solidarietà reciproca ed esclusivistica che faceva temere :il ripetersi (Ti altt·e e giù espenimenlate manovre dilazionistiche. Il 7 sellembre Um(mità NovfL dà l'allarme in un articolo cli fondo: Jllelullurgici Ciltent.i! Articolo sereno, nùsurato come oc– correva in c1uel momento, ma clal quale traluce lnltu la pt·coccup.:izione che è nel titolo. << Il governo - così conclude l'autore dopo aver enumerale le deJusicfni precedenti, è un"ahra volta impotente a reagire e cerca un acco– modamento ed un cornprome11so cogli operai. Se riuscirà a I..:u·liuscire duBe 22
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