Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946
tanto al controllo dell'annata di occupazione anche quella meglio alttezzaLn. -Presto o tardi inconuinciano Je difficohit. Bisogna vivere sul paese, farlo ·produrre, sCruuarlo econo1?icamentc. . Bisogna diienderlo. Sì, bisogna difondere il terrilorio malcunq111sl~1to contro ]'jntervcnto di potenze e, conservatrici >, cl,e giuslamcnle si allar– nrnno per Ja rotl,urR deJl'cquiJibrio mondiale e che non si daranno 1>ace •fh1chè l'ecjuilibrio non sarà ristabililo cd anche contro l'intenTento di po– tenze di ((avanguardia» che non si ·lascerebbero $Fuggire lm'ocen~ione per reclamare la « loro parte» e pei• servirsi, se è il c..,so, senza preavviso. Tutti questi. elementi agiscono ora contro il vincitore. E, se ci sono parecchi vincilori, le loro conlrOversie assorbono tante forze <1mmlo ne ri– chjederebhern ]e ,nisure di precauzione d_i un solo <( vincitore >1 contro pa• rccchi « vinti ». )fa tuttociò è niente U1 confronto delle di_fficolti1 <( <rw-dinc interno>> causate dai nuov"i .governati. Anche limitandosi ad una non·coopcraz.ione puramento.! J>assi,•a, ~1ncsti n1ilioni d'-uomini dei quali il -pensiero è inconlrollahile occu!)ano l'occu– pante in un modo molto pii, assorbente, pili demoraJizzalore per lui di quello di un'annata 1>ronta per Ja· battaglia. E se il minimo sintomo di rivolta .aperta si 1n·oduce, la sovraecc.itazionc delle due parli condurrà i-.a– pidamente ad uno slato di lolla civile, di ve,idetta permanente, ·di « guerra n ...a] co1tcllo l> che alimenterà tulle le cattive passioni: ]a paura, Ja collera~ l'avarizia, l'invi<lil;l, l'orgoglio, la Jussuria e Ja ingordigia. (Si sn che .le cat• tive. passioni sono particolarmente più potenti dei buoni sentimenti). Nes– suna .armala, .nessuna disciplina, nessun sistema. di governo potrebbero resistere alla lunga a questo scatenamento di forze cieche, nè soprattutto all'esplosione di disperazione e di disgusto che esse provocano alla fine. Tuttociò si produrrà presto o tardi, ma sempre a wui condizione, che il popolo occupalo non sia neutraliz~to dal rispetto dell'autorità naziçi. nalc, intei-posto tra ]ui stesso e l'avversario; che non sia diviso contro sè dai ·privilegi dei quali questa autorità sarebbe la custode; che 11011 sia corrotto in parte dall'unione dei proprietari indigeni con gli ocçupanli stra– nieri nel (!otnunc inèereSU} di mantenere l'ordine! Una tale << unanimità » del popolo, bisog-na confessar'lo, è difficilmente realizzabile nella società borghese. Nel re.no di una popolazione inleramentc composta di contadini poveri, di operai agricoli, o di prolclariato indu· striale, 1c 1nove comuni e J'jmpronta dell'ambienle sociaJe, creano più fa. cilmcnte la perfcua coesione degli interessi. Ma non c'è una esperienza col.– ]cttiva il valore della quale domina su tulle le a1lre e può t'Sserc 1·calizzat-a sotto tutti i climi? Questa esperienza non è la'« t.err3 -bruciar.a )) opposta dai contadini russi e spagnoli .alle fovasioni napoleoniche, non è neppure lo sciopero generale totale dei proletari delJa Ruhr, uè 1a rottura ddlc dighe come -in Olanda, nè ]'ins:urrezionc vandeana or,ganizzata da un governo di cmi• grati. t ]a totale èlimissione, vo1ontaria e forzata, dcll.'a1>parato governa• 12
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