Volontà - anno I - n.4 - 1 ottobre 1946

<<Allora,,, infine, la e<1ua dislribuzionc del lavoro tra lutti e dei prodoui fra tutti toorgcrà .SJ)ontanea claU.,:armonia dei tutti al fa\'Oro secondo la loro libera ,scelta, .:: sarà caucellata dal linguaggio la « cri~i economica», e le difficoltà e le lotte s:.ranno tra• 6J>os1esul piano della collabora:r.ione compcti1iva, verso un:, sempre più. attiva umanit:ì. «Allora» sarà ciò .che oggi pare .i:;iasollanto una r:111ta»i.1, i.\fa sarà .se ed i11 r11u1111O <1uclJa fonta»ia no.i 6apremo coilivare non in ,sterili ..ogni ma come animatrice di volonti1 11raiìche determinate. Noi aneliamo " far diventare allìne concreta la Liber1ì1, in un iusieme mol1cplice di liberti, reali e ben definite, in ano Jler tu11i: Le gestioni 1mbbliche le ges1ioni col– Jcttivé il lavoro. ,cooperativo possono ass?curare a 1ali Jibertà 1111 efficace meccanismo di aziù11c nel c&UIJ>O del lavoro. l\la al loro meccanbmo occorre uu fiat che lo vivifichi, ,cho lo facci3 umano - e ciuindi non 1>iù meccanismo ma proiezione mutevole delle noslre ,•i1e mohel)lici. • . • Ripetiamoci: la soc·ializz:1zionc ha bisogno di un"anima, per non finire anch'e:.:,a strmnento di nuo,•j 1>adroni. E dev'essere la nostra stessa anima, dobbiamo noi dnrla, fiduciosi nel noslro Jlross-imo•per riflesso della fiducia ~be abbiamo- in noi stessi, affer• mando ]lCr tulli H diritto alla sussistenia !Senza alcun raJ)J)Orlo necessario con il l:1\ 1 oro presl3to. Quando noi riusciremo a for soq;ere da tale volontà l'avvio d'un nuovo costume sociale, vigilando dopo •una rivoluzione villoriosa contro la risurrezione del .salario ,come vigileremo ~ontro la risurrezione dello Stato, avremo allora imt>iantato l'isti1u10 ··radicale del mondo nuovo a cui tendiamo. -Del m~ndo senza ,piU autorità. Del mondo degli uomini liberi, che non consellliranno più: accVmulazionc di (lotere in poche mani, ,che in qualche modo realiz:r.er :mno ,gestioni pubbliche e gestioni collettive, rmtonome. in una rete di minime e medie e grandi ~oo))erath·e: il mondo che o sarà senza salari:110 () 11011 8arÌ1. Pro1pettive d'azione Il rlit;corso è stato troppo lungo, sol)rauutto perchè le sue idee e~tienziali vi riflui– scono in aspelli diversi. Jn compenso, la conclusione e breve. lo vedo necessario e •J)Ossibile che noi assumiamo una ben determinata posizione, t!he .sia 6J)tcifìcame111e anarchica, di fronte ai problemi della socializzazione: 6cendere dal limbo delle idee generali, toglierci dalla scia dei mo,·imemi co:idctti ~ocialistici. Agire oggi significa, 1mrtrOJlpo, <1uasi solo discutere. Ma tornerà, si avvicina un poco ogni giorno, il tempo <lell':u:ione. E per quel te1111>0 noi dobbiamo pre))ararcf in una 11,osb:iune cosi ~mtrita di ,·erità pratiche che )a gente di buona fode -si senta porlala a 1:worare insieme a noi. I Par1i1i e le ·Chiese ingannano, ri1>Ctcndo formule che tulli sen1ono fallite nelle iprove tragiche di questo secolo, che h;rnno seppelli10 11\ modo definitivo Cri1010e Marx. Noi dobbiamo inserire 611! loro fallimento la nostra affermazione. E nel rampo della ~ocializzazione, conlro la indeterminatezza de11e idee dei Partiti e delle-'Chie~c, mi pare appaiano per noi alcune rHrettrici d'aziope che ci assicureranno vasti ,oousen»i. • l. - Contro l'accuinulazione della proprietà, che k base per il predominio di pochi - e :per la diffusione d'una DUO\'a forma di '}X'Oprietà non accumulabil~. condizionata e limitata <lall'uso diretto ed effelli\'O, strumento di libertà. per tutti. 2. - Contro le siatizzazioni, le nazionalizzazioni, le burorratizzazioni cosidette sin- 8

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