Volontà - anno I - n.2 - 1 agosto 1946

ipotesi ampie e generose le quali, se usate come piani di azione, diano una intel,igmue direzione agli uomi· ni che cercano e-Ome rendere il 111011- <lo clet1to di viveflo e ave11te un si.. 1511ificato: in. /atto, più domestico. Non, v• è alcuna Jasc della vita, edu– cal.iva economica politica rellgi-Osa, ù, cui la ricerca 11-0n JJOSS<i contr,bui– r!! a Jar nascere quel mondo che M, itt.ew Arnold ha giustamente .Jeuo 11011 ancora venuto alla l1itce.L,, filo· sofia dei nostri giorni non può desi· ,lerare un lavoro migliore che l'i11i· 1wg1r.arsi in quella nssistcnza al parto che le assegnava Socrntc 2500 mmi j,, », cioè nel lavoro di .aiutare lo i– dee a· nascere. Non sorprende cho una buona par· te dei saggi di <1ucsli problCmi d'uo– mini, sia dedicata aJ tema che ha preoccupato Dcwey 1>er mezzo se– colo: il modo in cui Ja filosofia di– •vcnta perv-asiva -attraverso J'educa– ziooc, j 111odiin cui la democr~1.zia e l'educazione sono cose mQl.uaJi e di– pendenti. GU cv,.enli degli uhin.i.i ,20 anni hanno mostralo che la sola al– ternativa possibile alla cooperazione • di individui liberi ed jutelligenli in comunità d'azione è un grepge di schiavi dominali da ditt.ator·i. Secondo Dewcy, l'educazione n~u è già il sem1)Jice leggere grandi e~ « eterni » libri. È invece l'uso di quelle parli della nostra eredità che aiuteranno i giovani -a svilupparsi nella maturità, ed .a trallare con in– telJjgenza i prob~mi del vivere. La umanità diventerà capace di salvarsi dalla rovHla e cli coslrufre le condi– zioni per la 6Ua Ielicitia, solo quando il costume della inteUigenza critica e d~Ua libera cooperazione sia dive· nuto endemico tra gli uomini. E <1ne- •18 sto avverrà soltanto quando fa de– mocrazia sia resa iuùversaJe allraver– so l'educ.azione: e .uon solo la de– mocr.azia delJc urne elettorali, mu. qudlà dclJe menti Ji~berc,abltualmen~ le al lavoro in pieno reciproco contal– to, inllucnzandos.i l'una <.-on l'altra. ·Dewey sa benissimo che queslo conccuo della filosofia, che è come f\lll largo panm·ama <leUe possibilità umane, ,flon è d.ivenuto universale tr.a i tfùosofi ~,cc.udem.ici. Nella strn iuLrocluzioue ai (< Saggi d'uomini», egli ha parole taglicn1i per quei filo– sofi che persistono nel trall.arc il pen• siero filosofico come se fosse un or– gaJlO speciale allo n rivelare un mon– do che stia al di lit del nostro mon• do alluale. l saggi pummeuJ.e -lccnici elci Hbro ,sono dedicati al proscgu.imenlo del lavoro di 1:lullala vita di Dewcy: fa chiarificazione da lu.i tentata dei rap– porti Ira gli ideali e l'esperienza e <lellc condiaioni logiche per una traJ– tazione scientifica della moralità, con un ulteriore es.une delle ragioni per cui anche i cosidctlU. vàlori (< iulrin– scci » devono Ciìsere valutali per quanto essi vromuovono e liberano J'..:izione e la rendono <.'OSCiente. Questi saggi ci ricordano eh~ l'in– sieme della filosofia di Dewey,. è una profonda invocazioue per l' analisi integrale dell'insieme deH'e!)>erieu– za, con ]'intenzione di rendere pos· si.bile 'lln intclligcnlc riorientamento della civilizzazione, verso un' -altra in cui, per lulli gli uomini, l'espe– rien:,.a del vivere possa di nuovo es– sere complcLa, in cui la vila degli uomini possa fiorire nell'arte e la loro cooperazfone sociale nella gioia. traduzione JXlr;i<ilc lRWIN EDMAN da « PM », New York.

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