Volontà - anno I - n.2 - 1 agosto 1946

qu.iudo 11011 1..'è più lirnnnia da abballerc, ·non vi deve neppure c:;scrc fon:.-i insurre7Jionale. · · « Credetti che l'ordine solo potesse procurare I:,: calma; che l'ordine consistesse nel .religioso. rispetto pet· le .leggi, per i magislr.aJ,i, per Ja sicu- 1·ezza individuale. C~edelli per consegu.enza che l'or<line fosse una vera misurn ri,, 0 Ju· .z1onar1a ». Dun~1uc, non l'ab'olizione del pri,,ilegio sollo tul_te· le forme volc,•a il lerzo Stato borghese, ma solamente l'abolizione del privj)c~fo sotto una data fonna: e non nell'interesse della uuiversalilà del popolo .francese, ma di una classe, di wta nuova classe p1·ivilegiata. · · E neJl'idca di cruci novatoni del diritto pubblico si può ~lire che erano già chiari ·i pri.ncipii di un 1nuo,•o ordinamento ,_)Olitico-sociale decentralo, e con finalitù comunistiche. 1 E nel Catechismo del Doiyel, per esempio, &i possono leggere di <1ucsli principi i; 1< Quali sono le principali istituzioni di ques1. 1 0t·dine merccnarior omiciila e .anti-sociali? Sono Je pro1>rjetà, ì matr,imoni e le religioni. che gli uomini hanno inventati, stabiliti e cons.acrati _per legi1timare le loro convinzioni, le loro violenze e ]e loro cimposture. Quali sono gli ogget1i · sui quali gli uomini hanno esteso i diritti di proprietà? Sono ,quelli .dc,:i · quali hanno creduto dovere impadronirsi, o far credere che se n'cr·ano ~m– padroniti, come le terre, le donne, gli uomini stessi, il mare·, i fiumi, ]e fontane, il ciclo, gl'inicrni, gli stessi',dei, dei quali hanno sempre fatto e fanno traffico >). Siamo alla forma embrionale del comuni~mo, lihertario, ,si capisce. « Nah1.r..1lmcnte - scrive il Kropothine -, il comunismo del 1793 non si presenta co.n quell'aWeme cl.i doUrine che si riscontra nei continuatori francesi di Fourier e di Saint-Simon, e specialmente in Cpnsidérand o :rnchc in Vidal. Nel 1793 Je idee comllnistc non si elaboravano nel gabi– netto da •studio, ma nascevano dai bisognj stess.i del momento >,. 1 Comunque, le idee comuniste_ di quel tempo erano queJle stesse con– divise dal Babeufe dal Buonarroti: Nei ·fìni, diciamo, -percl1è nei mezzi il Babeu(, come• il Buonarroti .avc\'ano conservata ]a mcntalit}l borghese, e non potevano che fallire alla prorn. Filippo Buonarroti nato .a Pisa iJ 12 uovembre 1761,, e morto a'Parigi. il 15 settembre 1837, condivise 1c idee comuniste di Francesco Natale Babeu(, nato il 1760 e morto il 1797. Il Dab~uf riassunse .lç sue iclee sulla rivoluzipnc so.eia!~ nel suo giornale il Tribu110 del Popolo, e con Buonar– roti, Silvain, :àfaréchal e Darthé fondò poi un,a socieJù segreta, che ave,·a per scopo di impadronirsi dc] potere e di costituire un Direttorio, che avrebbe introdot.to il comunismo su una base uazional,e. Sui 1>rinei1>iidi <1uella Società (La Soci.età degli. Eguali), il Buonarroti J>Oiscrisse due vo• lumi in .('rancesc: Conspimtion dc l' Egalité (Bn1xelles 1828). Dagli stessi .apologisti del Babeuf, i principii di <1ueJla Società segreta, che erano anche quelli del Buonarroti,- dovevano essere giudicaJi opporti.misti: « Molti spiriti. capivano a quell'ep~a, che un movimento verso il co· ]2

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