La Voce - anno II - n. 16 - 31 marzo 1910

Con1o correut.e <'On,a resta. 1.~ ,·ocv. 1 tti Tommaso Nuo e A.. 882. Sig. A. vv. S. Giovanni In Flore (Cuaeuza) (S<;~J& 31 .12-910) OCE Esce ogni giovedì in Firenze, via dei Robbia, 42 .;I,, Diretta da GIUSEPPE PREZZOLINI .;I, Abbonamento per il Regno, Trento, T ricste, Canton Ticino, L. 5,00. Un numero cent. ic. Anno Il .:f. N: 16 .:f. 31 Marzo 1910. SO?-1.'.\IARIO: Il re blocurdo, Jf. pr. - Contro le .. Belle Arll ", FER'.'<,\ND0 AGN0LRTTI - Novali&,Wacker,l'Odrr,Tieck. ARTl.'R0 FARINEI.I.I - // (l,lurismo, s. s. - .. /.a C'iotallC Fi11mc ", s. s. - Siaome 11011 è possibile cam/iiarc la 11a/ura umana ... , S. S. Il re bloccardo. Discorrendo (À)II alr1111i co11osce11ti delr Action Fran,•~c!N./'!J:i((1.~· trtp1JVK, il IiJ.'UE9. ar 1111 re SIii trono di fraucia, Jni coslr(/10da arti esempi cl/usi traevano da/In sJoria del uostropaese a rijlellere mila parlt' che mila politica nostra ha oggi il rt. Per tm italiano la rosa; abbasta11;,_a strana. l\'ess,mo di r,oi,iu tuitci., si acrorgedi 01 1 tre mz re. Il sentimentodinastico,quell'affettoper– sonale,quella fiducia religh,sn, qur.lla cog11i– zJ011e perfetta di pnn.mtclce di co11w11g11i11eitlz chr si trova, ad esempio,i11Prussia o 11ell' A11- strin tedesca, e, quasi morbosnmwtc,nel Tirolo, da noi 11011 esisle che allo stato di ucezio11e personale. E come 11011 e' t sentimmto di11astico, cosi 11011 c't 11epp11re s ntimentoa11tidi11astico. I rtp11bblirn11i i,niauosi sfogmwa mel/er la storia in salsa rossa per eccitareil popolo controi co– sidellidelitti della monarchia; e nessunopi,i sta a discuttre se l'uniti, d'Italia sia dovuta per tre quarti a 1\tl azzJui o per tre q11nrtia Vit– torio Emmme.le.Rispettoalla 1110,wrchia il sw– timmto generale i quello della ir1dijfere11z.a. Eccoci dunque di fro111ea ,ma coudi:;,.ionc p,r{tlla p,r mirnrart i bt11ejirirhe p11/J dare la mounrcbia da sola, all'iufuori d'ogni per– so11aleiujluenz.a sia in bwt, come quando 1111 ~enio,sia i,z male, come q11a11do tm debole di vole11til , di i11tell,110 orwpa il primo posto dello Stato. Steo11do i mie.ico11osre11li dell'Action Fran– çaise In monarchia sola potrebbe mlvare la Francia dal disastro morale e materiale al qualela conduce il gqnruo dtl bloao masso11ico– radicale-socialista-arrivista. Stabilmdo11ello Sta– to wz interesse personale ereditario,cl;e sia i11dip,11dwte dalle fl11thia,io11i dri partiti e da– gli iuteressidei gruppi, 1m interrssi!siffatto si verrebbea idwtijicare co11quello dellapatria, e ad essernequindi la salve;,.z.a. Cosidice Chnr– les .Maurras. Quanlo sia errata questa teoria11oi possiamo 1;tdtrebme in questo mommto in Italia. Il re uon ha uessrm potere politico, se 110111el 1110- mmlo d'una crisi, sopratutto d'mur rrisi che 11011 segue a un 1;010, seuza i11dicaz.io11e di mcces– sore rame ora e auuenuto. Ebbme: il re, che dovrebbe,seco,zdo le teoriedell'Action Fr:tnç:tise, rappresentareil potere consolidatore,conserva– tore, reagmle a l11llociO che disorganiz.z.n e abbassa il paese, mostra itr..!tceuna uotoria simpatia ptr ciJ che ,/t di mmo simpatico nel parlammto. Si 1..'aafftrmnudo da partcchi che il uostro re e massone; ma ciJ che piti ronta, 11011 è "" mistero per 11ess1mo, In ma é ,ma menla– litiz 111asso11icn. La sua si111pa1ia per Giolitti, la uuz. at11ipatia per S01111ino, thiJi11l0 comt rw– :z.ionnrfo, le sue tazdcn:z.t a re radicale, piccolo borKbtsee magari auticltricale; 111110 qutl che fa per Jwtrsi t1tll'ombrt1, il 'Vivere familiare sm;,.aa/rnn lusso, l'am!tlre piti che gli e pos– sibile iu « /,a55atenuta » di gmtrale e l't– t•itnre.ogui occasione di mostntrsi troppo: sono particolari che lo rrndouo otgi simpatico alla 111aggiura11z.a della hirghesia media, e tollera~ bile ai proltt,zri piti nrrigui. I 1.!fSlitiche la rttiua ra111111011ltt, /ti frugnlitti dd pasti, !tt stmJdiciftiJri C().,Jumi. s01Mormai fatti {t1 1,//g"ulepiti sig11ifirnth~ tlà falli) che rorro11 prr lr bocchedi t11th.U11 re d,e t·olrsu prrfo– dtre quietamwtt alla N.!olutzi·adisparizio11t dtlltt numarcbia mm ngirdh: altrimenti co11 maggioreabilitti. lo 11011 critico aff11ttoquesti gmti personali del re. J1e 11estrt'O da storico e da studioso per chiarire una mmtalit,i che in questo mo- mento ba ancora11110 certa influenza nelpaese. Orbr,ze: co,,tro ai mfri couos,enti dt'l/'Action Françaisc sostengo che questa i11J111m;,.a puJ 11011 tsscr1•b11011a, che an;,.iin q11estomommto ~.i..J1p._m1a., e cout,·,'fluisce (1//a .d•·.1,or(!tWiz:·~p zi<>ue del 'Italia. Ntgli ultimi mesi, difatti) il parlamento ha dato pr01.. 1 a della massima e piti i'Olgnre111a11- canz..ndi rnrallere e di mente.. Una maggio-– rtw:z.a,avida di rico11q11istare i ft1vori ptrso- 110/i perduti con la veuuta di Som1i110 pi,i im– pa;,.iente11ellasua fama di corru,,ionedello stessoGiolitti, ba costrelloS0111ii110 a a11darsetzt dal potere, dove, se 11011:ra11de politica, al– mmo 1111 po' d'o11estti e di serieriforme avrebbe portato. Il re, cheavrebbedovuto smtire /'iute.• rtsse del pat'Se,iuvere di offrirea/1'1111ico 1101110 di govtruo checi restava, lo scioglimentodella Camera (di fronte alla q11nltmi11accia, swz.a bisognodi in.lirele ele:zioui, per la roln paura di doverlefare se11{n l'aiuto dei delegatie cou la possibileminaccia d'1111a coudawwper cor• ruzJoue, tutta ltt 111nggiora11z.n gioli1tin11a sa– rebbestata umile e.q11ietncome 1111 cng110/i110 da signora), ha obbeditoali,· sue simpatieper– sonali.,ba riofferto a Giolitti il Knbi11ello, e, poichè.il furbone 110,iaccetta,sltt per favo• rire o ha gilz favorito ,ma combi11az.io11e. ch prepara il ritornodel ministro dtlla mala vita., appwa sia sbara{{atoil t,rreno dallepi,igravi e. piri tecnichequestioni. Contro le Si direbbe che la forza inglese sia matu– rat:1.die 1ro agli esempi italiani d'una volta e la fiacchezza italiana consista molto di ser· vilismo alle mode logore degli altri. Nella stori3 moderna ogni popolo vivo riesce me– glio di noi a ritornare al nostro antico. Noi quel che insegnammo lo riprendiamo con nomi nuovi se v;tl poco (tennis, garden par1ies) 1 se è veramente vitale si seguita a disconoscerlo. Cosi i bagni e l'umanesimo, cosi il liberismo educativo con le botteghe d'artista invece delle accademie. È vero che quest'ullime non sono un male italiano sol– tanto; ma l' lnghillerrn oggi avanza propositi di reazione in nome del passatò artistico ct'ltalia, I' halia pensa a una nuova accademia di architettura. Vicino all'immagine zuccherina di Desi– derio da Seuign;mo, all'imbocco di Settignano di Desiderio, mentre cercavo di non guar– dare le casette e casone triviali e scomode nate Il accanto, vidi un giorno, per I' ap• punto « con questi occhi mortali », come irrep:irabilmente brutta fosse ormai la cuna dell'arte. Giù fra le uli\'ete Fiorema amorfa allungava tentacoli odiosi di calce e tegole: la locomoti\"a in panna del Bardini, q11011dam Torre al Gallo, le cartapeste di Vincigliata aspetta,•ano il contatto della madre « da seco• lare squal101e a nuova vita res1it11ita » come ognun sa. E concepii in quel punto un piano che se di\'enterò ministro chiamerò progetto: Chiudere le Accademie di Belle Arti; ren– dere i professori al bic;chetto, gli scolari alla z.1ppa; coi risparmi rimodernare parecchi monumenti vespasiani i tolto il bello di mano ai norcini, \'eder se il bru110 desse un po' di rispitlo. Avele mai conosciuto e osservato i maestri di~tinti e le speranze giovani delle Accademie di Belle Ari i? Dicono i farisei che non bisogna far person:tlità, come se il metodo sperimen- 1ale non fosse sempre il ndgliore,ma l.1scia· mo pur gli uomiui e badiamo alle lor cose. Bibloteca Gino Bianco Gioii/li, si sa, e la prima tappa p,•r il go– verno del bloao. Dopo lui avremo nuche uoi, • come in Francia, la massoneria al potere. N•lla potril resisterle,nllorn, q11n11do In cor- fll!IJJr-joue sarlz completa, tutti i partiti disortt1- 11iz.z..ati, e 110nci sarà pi,i vita poh"liranel paut, ma soltanto una camorraal potere.Chi seg11ca,, allm;,_ione lo slt1todellerasefrance.si, sa chesolloil governode.Ibloccosiamo arrivati al punto di 1,•rdere la ,zaz._ione s parala nella– mentei11 dueparti: quella che.vota per il blocco, e che ricei•eogni ricompensa,trasferimenti 1• prnmoz.ionie onorificeuz..e piaceri e rnssidi e swteuz.r favorevoli;eq,ulln.chenonvota, esclusa da quanto il governo 01111ipotcntc puJ dare, salvo anglurie e ingiurtizie. Ora nuche noi ti mettiamo SII questa stessa strada. Già il de• lrgnto Primi, comparedi De Bellis e di Gio– litti, è tornato 1111/apubblica sùurtz..'\..a, per quanto cottdnmwto dai Tribunali; e domani vedremoche chi uou volerlzpu il blorro,snrlI respintoagli esami, derubatodei sussidi, 110n promossonegliimpieghi,tenuto sollo spionaggio neil'esercitoe, in omagr:ioal liben>pensiero, offeso 11ellalibutlt e nel peusnre; lui e i suoi parenti e adereuti. PotremoptrJ dire, controquello che sostime /'Action Française, che110,z sempre In monar– chia serve ad roitarequestercingure1'n;,_iouali, ma che an;J.,talvolta, le prepara e le aiuta. g. pr. Belle Arti. " Fra il brullo che straripa sul nostro pro– gresso di ghisa - nè anima d'artista si op• pone con efficacia - avete mai riflettuto qual genia inutile di professori e scolari deve fermentare nelle accademie? Dei primi si può dire, con Bernard Shaw, chi sa fa, chi 11011 sa iusegna, dei secondi .... e se non piang/. di che pianger suoli? Li ho sentili io, con queste orecchie proba– bilissimamente mortali, piantarsi dinanzi a Benozzo ed ammonire sardonici il compagno: - Ti raccomando quella gamba! A uno che dall'accademin liorentina aveva portalo via tutti i primi premi domandai: - E orn che annaspa di bdlo? - Rispose: - J\li contento: lavoro per questi nego- zianti di Vi;1 dei Fossi. Un'altra \·olla andai nello studio d'un suo simile: - Che fa di bello? - (Con gli artisti sempre ci s'informa del bello). - Faccio dei Fiamminghi. - O come si fa? - Cosi. - E mi mostrò ce, te l:wolette buie buie. - Poi ci si tira una fucilala, il t:1rlo, si mettono a stagionare e Tizio (un antiquario ebreo) le rivende. Guadagno ses– santa franchi il pezzo. Un altro anista giO\·ane e patentato vole\·a Yendcrmi i suoi manubri: - Lei non si esercita più? - 1 \li son buttato ai quad1i mistici. Di sto1ielle significative, e tutte pur troppo veri;:, ne potrei raccontare a dozzine, ma dmangono storielle. Guardi:uno in faccia la storia. Essa conferma che quando in Italia si foce molta a1te, mancarono le rispettive accademie: oggi le accademie son regie e l'nrte idun. Pc, ralle,•.1re figurinai, chincaglieri, falsili.ca– tori, copiatori e trent:1 simili cos1e è lecito prov,edere a spese dell'erario 1 istilllti e di– plomi? Io direi: Libera industiia in libera fiera. L'arte del Rinascimento cresciuta a bottega, una e varia, dominatrice e ancella 1 incerta, ma certa come la vita ne' frutti e nei doni, faceva d'•m orafo o d'un pittore un archi• tetto, d'un mastro di tarsia uno scultore e allo specialista itllpon,,a di :.aper c~llal.>orare coi maestri mullanimi. Anche allora accanto alle perle chissà quante ostriche! e l'amor di guadagno avrà indotto pili d'uno a slu· prare marmi e bronzi e tele come poi nella terza Italia; ma, in somma delle somme 1 a quei giorni il popolo si sentiva ogni lanto abbacinato dai portenti, oggi lo lasciano sempre al buio; rimangono d'allora p:ilagi balzati fuori da un sogno di poela 1 tele flo– ride, piazze ptnsose o giuli\'e; d'oggi lasce– remo ai posteri Piazza Vittorio col rospo equestre e la galleria d'arte moderna. O figli del pantan o melma incubatrice delle accademie, l'arte vostra s'insegna, quell'altra s'imparava. l meriti furono un po' dei gentiluomini, che fra i ricchi allora c'erano e oggi no; le colpe sono un po' dei letterati che ai colleghi con la laurea in arte tengono bona– riamente il sacco della reputazione i ma me• rili e colpe furono e sono anzi tulio degli artisti e di chi per essi. Quelli si formavano a bottega; i chi per essi vengono dalle ac· cademie. All'aspirante creatore bisogna naturalmente di riconoscersi, scioglier la mano, ed emular qualcuno: gli occorre scuola di quaicl1e sorta; ma 1 dopo i corsi che preparano l'artiere, e che, dati i tempi e le boueghe chiuse, ci conviene accettare e rafforzare, l'artiere si faccia artista da sè; fra i morti o fra i vivi cerchi il maestro che lo conduca. Dopo le classi di profili {non stili) architettonici e di disegno libero dal vero, che si vorrebbero aperle con intento letteralmente umanistico, in fa\·orc prima o poi di quasi tutti i gio• vani, i corsi ulteriori, che in tutte le acca– demie toccano le insensataggini dell:t com– posizione e in molle della cosl della storia dell'arte, dovrebbero essere aboliti insieme col nome d1 accademia, gli esami e le cre– denziali Jislribuite a lume di naso. Tali avanzi didascalico·retorici stanno ali' indole dell'arte come nella facoltà di lettere corsi di metrica e stile con relativo diploma sta• re!bbero alla novellistica e alla poesia. Per la cultura nostra anzi il trucco letterario riu– scirebbe rneno dannoso: oggi il colto e l'in– clita, aiutati dalle buone letlere che son vive, non bevon cosi grosso in fatto di rime e sciolti come in fatto di belle arti. Nel seicento e settecento italico, con artisti vivi e scr·ttori per lo pH1 imbalsamati, a\'veni,1a appunto il contrario ; onde si legge anche una volrn che quando un'arte o molte ani sono scadute al basso, la colpa è di chi le professa, non val– gono panacee di scuole con la metamorfo~i dei professanti in profes~ori, bisogna frustare come la Frust:1 e pregare Dio che mandi presto il rel:Hivo Alfieri. La storia vecchia, come la leggern il Ma– chiavelli e la intende il buon senso !~tino, non contiene neanche un centesimo delle ragioni astraile dei sociologi. Le cauive azioni risalgono sempre a qualcheduno; contr'essc non si reagisce buttando pillole su!I'« ambienle ~, ma, invece di girare ai posteri la ricerca, scovando e denunciando il colpevole, cac• ciandogli in gola le galle confettate che ser– bava per Calandrino. Quel tale che gi:\ fo. lieato in 1;,u\laRiv:i, maledica pure la peste scappellandosi agli untori; noi chiediamo che gli untorelli abbiano a capitolare per fame.

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