La Voce - anno II - n. 10 - 17 febbraio 1910

Vi è pure rigorosamente proibito il con- 1.ttlo delle alunne inlerne colle esterne l'af– fabilità e l'affratellamento delle llO\'Cre 1 colle ricche ~ono considerali inopportuni, tanto che per O\'\·iare a questo pericolo si creano, come dissi pili nvanti, dei corsi ele::mentari distinti destinati csclusirnmente alle alunne esterne. Il contatto cogli uomini (che non ,·eslano l'abito talare) è vietalo ;.oche nelle forme più ordinarie e 13 cosa è spinla in alcuni istituti fino al punto cli metlere in classe, durante le lezioni, un sont>gliante ai professori I 1 libri moderni sono banditi dalle biblio– teche o,·c cercheresti invano le pubblicazioni lilosofìche dei più moderni intelleu:. maestri insuperati dell'arte pedagogica. La coabit:n.ione stessa delle maestre nel– )' interno degli Istituti non è una forma di schiaviti1 morale ed economica :i cui mal si adattano le gio,·ani insegnanti colte ed in– telligenti? lntine alle ricreazioni, alle cerimoniè sco– lastiche - che non si fanno mai pubblica– mente - sono invi1ate soltanto le J.imi'glie pih tli'slinlc scelte fr.t quelle più facoltose. L'on. Cimati ha da tempo studiato un di– segno di legge di sua iniiiativa sulla e riforma degli istituii ed educandati femminili > del quale mi occuperò bre,·emente non sembran– domi troppo rispondente agi' interessi edu– ca1ivi delle localilà ove hanno sede i Con– servatòri. Infatti mentre opportunamente nel suo pro· getto l'on Cimati all'art. 1 afferma che que– sti istituti de\·ono essere dichiarati istituti laici, egli loro conserva la dizione di « Convitti ». Ora, consen·are ad essi l'ordinamento con– villuale val quanto perpetuarne il disordine ed affrettarne la rovina 1 come e per le ra– gioni di ordine economico e morale che ho in avanti brevemente accennate. Inoltre dal progeuo in parola si rileva nel– l'on. Cimati il proposito di accentrare que– sli istiluti nei c:1poluoghi di provincia eque– sto contrasta colle legittime esigenze dei paesi e cillà in cui dovrebbero essere consen·ate le sedi dei nuo\'I Istituti. Al go\'erno cen– trale si affidi pure la suprema azione tutoria e didattica, ma si lascino le sedi nelle loca– lità do\·e sono ora; alla competenza dei Con– sigli Comunali la scelta degli Amministra– tori ed a questi una conveniente latitudine di aiione. Jf Ed ora Yediamo di concludere. I.a donna che ~ chiamata dalle molteplici sue responsabili!:\ ad una missione educativa, non deve più lasciarsi esposta alla suggeslione dei pregiudizi sociali ed è provvido com'è urgente, che la rigenerazione educiltiva cli quelle che de, 1 ono essere le spose, le madri, le precettrici dell'avvenire, si faccia razional– mente in corsi speciali, col corredo di una competenza profession:tle meno accidiosa e deprimente della modernil. A sodisfare questo bisogno, a colmare que– sta lacuna, possono concorrere inizialmente e con facile p:isS.Jggio i Conseru16ri femmi– nili nelle località dove essi hanno sede-, la– sciando poi che lo stato provveda per le al• tre loca1ità con apposite disposizioni. kec;i autonomi o meglio soppressi i con– vitti femminili e trasformate le scuole. delle ingenti rendile di questi istiruti potrebbero profittare tulle le fanciulle che hanno com– piuto il corso elementare superiore. Ed a seconda delle località le fanciulle po– tranno così apprendere nelle loro scuole, ol– tre le nozioni elementari dei do\'eri e diritti, del!' igiene, della contabilità domestica, dell:1 cucina e dei pronti soccorsi, ~cc. anche qual• che corso professionale adattato alle forme di produzione e di la\·oro locali. Cosi della maggiore cultura della donna non potrà che profittare la società intera, ir- le alunne fare una bre,·e preghiera la mattina dopo al~ate e la seril prima di coricar-,i. nella loro cappella, ilScoltare la meo;sa 111ttii giorni a seconda dell'orario, intCr\'enire :alle funzioni religio.,e ordinarie <itabilite per la chic •a del Con– SCr\'atorio e ricc\'crc i qcramenti, ,;;t!condo la loro et:i, una volta al mese. • LA VOCE robustita da una im missic-n~ di nuove ener– gie e forse ringiov:mita anche nelle sue più alte e geniali idealità. Colle \"aldelsa, 10 Febbraio 1910. Vittorio Meoni. II Signor Comandini. È il pi1i legittimo rappre!!-entante dell'attuale Camera giolittia11a, Se i progetti di legge elaborati dall'on. Son– nino fossero stati presentati dall'on. Giolitti, noi a,•rernmo certo \ i:-.to il signor Comandini con altri 400 suoi p;1ri, ilpplaudire furiosamente e procl:un:m!' :1\ mondo st111>efattoche Giolitti è un gnn riformatore. è il solo democralico d' I– talia, merita dn\\ero, lui solo, il nomignolo di Ca\'oUr redi\·ivo. Se non che i progetti sono opera dell'on. Sonnino: ecl ecco i 400 Coman– dini elci giolittismo lro\•are che i progetti con– tengono, ,i. del buono : 111:l e non hanno linea 1>0litica •· Per soddi,farc il signor Cornandini e C.i.•., ci \'Ole\':-t 1111 po' meno di riforme concrete e un pochettino cli Stnlo laico. Cli :1\'\'0Cati ven– dono parole e non chiedono che parole. I Comaudini della Cnmer:-i e del giornalismo gioli1ti:1110 trO\'ano anche che le riforme propo– ste cl: 1.ll' on.Sonnino sono troppe: c"'si, poveretti, non hanno il tempo di studiarle tutte; e nnche se le studiassero, non ci capirebbero niente. Cli av\'ocati debbono troppo ciarlare e non han tem– po per studiare e 1>erCilpire. Però potete essere sicuri, che se l'on. Sonnino, invece di presentilr molti progetti, ne :wesse presentati pochi, i 400 Comandini avrebbero subilo rimpro\'Crato l'ono– re\'ole Sonnino di non :.\\'eme presentati di più. E "ice,•ersa l'on. Giolitti avrebbe fatto sempre bene, sin che ne avesse presentati molti. sia che non ne l'l\'es:-,epresentato nessuno: e i Co– mandini avrebbero sempre cnpito a un tratto, senza bisogno di nec;suno studio; purchè ci fosse stato un po' di e linea politica• a base di Stato laico. Ma ciò che soprattutto nausea nei giudizi, che gli innumerevoli Comandini ciel giolillisrno erut– tano in questi giorni, è il rimprovero che il di– scorso dell'on. Sonnino non fosse eloc1uen1e, non fosse divertente, non fosse brill:tnte. Volevano udire un bel discorso: volevano divertirsi, que– sti cari signori : come :il !entro! Essi sono m:tn– dati a MonLecilorio pN spa~sarsela il sentire la eloquenz:-i clemo,;;tenicn del ma2"0 di Dront"ro; mica per lavor:1re sul 'icrio nnche senza bei di– scorsi. L'on. Sonnino dove,•a presentare la riforma elettorale - dicono i Comanclini. - F. qui hanno ragione. ;\la, di grazia, l'a\'e\'ano essi for._e chie– sta mai? Si sono nwisli che la riforma eletto– rale è necessaria. do1>0 che l'on. Sonnino non l'ha pre<;entata. Se l'on. Sonnino :we-.se propo– ._to<1ualro,a in que,;to campo. i Comandini aneb– bero trovato che è in-.ufficiente; e ilvrebbero chie~lo di pit'i, 'ial\'o n dimenticarsene, non ap– pena c:-iduto 1'011. Sonnino, e fornrnto il nuO\'O grande ministero in compagnia di quell'ottimo Fi– nocchiaro-Aprile.·. • cnpo della Sinislrn.·. demo– craticn .·.• ciol· il dire del le1a111aiopnrlnmentare. Noi non vorremmo ess<'fe frainte~i. Noi repu– tiatno che In clc111ocr;1zindeve rifiutue la fidu~ eia a <1trnlunq11eministero non presen1i un pro– getto di riforma eleltorale a bilse di suffragio universale. cioè di lotta c,>ntro le cnmorrc gio– littiane annidate nei comuni meridionali e ... settentrionali. Perciò la democrazia deve negare la fiducia al 'linistero Sonnino oggi, e al ~lini– stero Giolitti clo~rnni, e co-,i di ,eguito, fino alln conqui,1;1 del suffragio uni,·er1;;ale. ~la da <111amideputati è rappre~t·ntata ;, i.li: '\ Camera que– sto genere di dcmocrnzia ? I radicali. per es., wno C'Ontrari all'illlilr1a– mento del '-Uffrai::-io e nt-11'ultimo loro congres'SO nazionale hanno cliclu..irato che :-.entono ancora il bisogno di studiare In questione. In che cosa, dunque.-, ,;i di:-,1ingue l'on. Sncchi dall'on. Son– nino, dnl momento che l'on Sonnino non pre– senta In riforma del suffragio uni\·ersalc, e l'o– nore\'ole Sacchi non In \'Olcrebbe se fosse pre– sentata? Su <1uesto terreno, ni::mcil og111motivo di dissiclio: entrambi sono fuori dei confini della demOCril.tia, E quei deputnti 'iocialisti, che chie– dono ,inccramcnte il suffragio uni\·ersale, sono lontani tanto dall'on. Sonnino quanto clnll'ono– rcvole S:1ccl11,quanto dall'on. Giolitti. i\'on volc:ndo cercare il motÌ\'O dell'opposizione all'on. Sonnino nel principio del ._utTril.:iouni– \·ersale, che t: rc.!,pinto d.t tutti i radicilli, da tutti i repubblicani meno l'on. \lirabelli, e solo in questi ultimi giorni è Mato accettato ufficial– mente, (' ,;;periamo senza ,ottintc,i e senza in- 1en1.ionidi J>cnlimento, dal gruppo parlilmentare sociali,ta; e d'altra parte volendo tenere in piedi il « blocco • C'Onlro !'on. Sonnino e in attesa dell'on. Giolitti, i Comnndini cieli' Estrema Sini– stra non 3\'(.•\·ano che Unil \·ia d' uscit:'l: deplo– rare che l'on. Sonnino non :t\'e~so messo nel suo programma .... lil precedem;a del matrimonio ci– \'ile. Beniutcso che c;e1'011.Sonnino l'l\"Cssemessa la prccedemn, i Conrnnclini avrebbero preteso il divorzio; e se 1'011.Sonnino ;wesse nccettato il di\"orzio, i Comandini nvrchlK'rO chiesta In de– capit::tzione immediata ciel Pnpa. Perchè <1uelche i 400 Comanclini del giolitti– smo vogliono non è unn !->Cricdi riforme con– crete utili al paese ; ma 1111 ministero cli buoni amici, an7i di huoui fratelli.•., a cui tutto si possa chiedere <: nulla ci .!>iaf)ericolo di \'edcr:-.i ri– fiutare. RAPPORTI FRA IDEALISMO MISTICISMO E MALATTIB VENEREE, SCOPERTI DAL PROF. ACHILLE LORIA. L'anno 1RS5 ,egna una data memorabile nella storia del pen<;icro. ~el no,·cmbre di quell'anno il prof. Achille Lorin saliva :;ulln calledra cli economia politica dcli' l'nh·ersità di Siena e leg– gcvn una prolusione destinata a rinno\'are dalle fondamenta 1u11n la sociologia. Il prof. Loria delineava n 1rnt1i principali quella sun 'lt.'oria rcouomira ddla rosli/11::iont f>olilira, che, stam– pata e tradotta in varie lingue, do\'e\'a poi cor– rere per il mondo, J.trappnndo o,•unque gridi di stupore e di ;unmimzionè. Oramai non vi è gior– nalista, non \ i è .-.tudente cli giurisprudenzil nè sociologo di pro\'incia, il <1tmle ignori le idee del prof. Lorin, mn a quei tempi esse appari– \'ano rivoluzionarie, esallavnno gli spiriti indi– pendenti e suscita,nno fiere balt.-iglie contro la morale unici:llc e la sciPnzq trndizionale. Tuui i fenomeni socmli, t! questa l:t tco,i del prof. Loria, sono successi\'C clcri\'azioni dei fenomeni econo– mici, i quali, ;1lla lor \'Olla, lutti dipendono dalla esiste,v.a o inesistem;a di terra libera. Appena non c'è pitì nemmeno un palmo di terra libera trattnbile col lavoro puro, si rende possibile la accumulazione del capitale e la formazione del profitto. I ricchi, per tener soggetto l'operaio e sfruttarlo pi1ìcomodamente, foggiano le istituzioni politiche; per impedire che queste istituzioni si sfascino, di\11110 incarico a prezzolati satelliti di sparger la \'OCCche esistano il paradiso e I' in• forno, e cosi crenno la religione. Costituzione po– liticn e ,eligione, dunque, sono nulla più che derivati secondari dei rapporti economici, con– !'-eguenze che direttamente scaturiscono dal\'a• bolizione della 1erra libera. Anche la 1>ittum, l'ar– chitettura e In poesia, le qunli, come è noto, si ispirano principalmente a soggetti religiosi derivano in ultima analisi, dnll'nbolizione della 1erra libera. Insomma non \'i è fatto di in– dole morale e sociale che non metta C:lpo, con un processo di deri\·a,:ioni successi\·e che diventa facile come un giochetto, ali ':lbolizione delln terra libern. - E allora, per rendere subito visibile il sistema economico-sociologico del pro– fcso.;or l.oria, prendiamo un rettangolo cli !erra libcrtt, e coslruinmoci sopra 1m pianterreno, ele– \'iamo poi un 1>rimopiano, un secondo, un terzo e un quarto. Al pian1crrcno si rechernnno ,,cl abitare i fenomeni economici, nl primo nndran– no a star di cn'ìn i fenomeni politici, il secondo piano lo ap1>igioncremo ai fenomeni religiosi, e il terzo alla pittura e nll'architctlurn, il qunrto piano ser\'ir:\ per la poesia e la prosn, e se sai~ ter,\ fuori <1unlchc nhro fenom<"nolo manderemo in soffitto. Tutti i fr·nomt!ni 1wssibili e inun:tgi– nabili della \ ita soci:tle entrano comod;1mcnte nella ca~a popolare edificai:\ d.,J prof. Loria e fanno un hdlisi,imo spettacolo sociologico. $i JlUÒ figurarsi il delirio che prese gli ascol– tatori ciel prof. Loria nell'udire cose di questo genere; applau:-.i e strette di mano a non finire! L'na ,;;olil nube offuscò la 1,:ioiadel prof. Loria, 1111 n:probo vi fu, fra i pre'-euti, che si nllontnnò clall'nula sen,:a stringere In mnno al gran so– ciologo. l.ascinmo che lo sksso prof. Loria racconti <111esto <.•pi-.odio,unico negli annllli della viln uni\·ersitari:1: « Quando nel 1885, 10 mi permisi di esporre in un discorso inaugurale al– i' L 'ni\·Cr!:iit;:\ cli Sienn la t<:oria economicil della costituzione politic:1.,una sola fra le autorità pre• senti alla cerimonia 11011 \Crrne, come di pram– mntica, a ~1ringcrmi la mano, ma nll'opposto, usci ostentillnmente dnll'aula, nppena finito il di– scorw, rnanifostnndo la sun irritnzione scilnda– liaata contro la imprud-!nza di chi O"','\\'aenun– ciare teorie co:-,1immorali da una cattedra uni– \ ersitaria •· Jehova \'ide l'offcc;a faua a 1111. MIOnobile figlio e ne prese ,·cndcua, e Pochi mesi pili tardi - contimm il prof. l.oria - quel fiero moralista mori\'a cl' un accidente • pro\·ocato, a <1uanto Bibloteca Gino Bianco 269 pare, dn 11110 sfogo erotico con persona di sesso dh·cr-.o. Questa morte \ iolcnta fu accolta dal prof. Loria come un;1 giu-,u rip:'lrazione do– \'utagli per l'oltraggio 1>alito, e lo doHtte riem– pire di un profondo e dure,·ole gauc.lio se ancor oggi, uu c111artocli secolo dopo, egli non riesce a nascondere I:\ o.;uacom,olnzione. Ma in Achille Lori;1,,oltre all' uomo, c'è lo scienzi:'ltO, che de\·e meditare sui fatti e ca\",Une leggi ; c'è, oltre :-ilio scienziato, il profe-,sore, che cle\'e compor sistemi e pubblicarli in \'Olu111i. Il prof. Loria fu spinto a riOc:uere sui f;1.tti.Quell'uomo non mi strinse la mano - ('gli si dis:-.e - d1111que era un ideali,;;ta e un mi:-,tic-o.Quell'uomo cessò di vi\'erc durante l'nrn1llt-sso - prosegui il profes– sor 1.oria - du11911e ern infetto cln morbi \'CIie• rei. 11J>rof. Loria. m vicinò poi le due conse– guenze e dal loro contatto vide scaturire unil luce impronisa e \ ivis-.imil che gli mO'itrò il nesso causale fra i due nnenimenti. Tutti gl' idealisti e i mistici - gridò il prof. J.orin con accenti di sincera e"'t1ltiln1.a - hanno il coq>O roso eia morbi \enerei. In <1uel momento, una nuo\·a \e– rità Hni, a acc1uisi1a alla scienza sociologica, principalmente 1>er merito dd prof. Loria, è vero, ma anche, in piccola parte, per 01>era di quel signore, rimasto sconosciuto, che non a\·e,·a stretto la mano nl prof. Loria. f'oichè, se il si– gnore n\'esse stretto la m:mo :il prof. Lorin non sarebbe staio un idealista (leKgi : dissolut~ e corrotto), ergo non sarebbe morto, er,ro il prof. Loria non avrebbe scoperto la legge. Gra– zie si.1no rese n quell'oscuro martire della scienza sociologica ! Il prof. Lorin non comunicò subito al pub~ blico la prodigiosa :-,coperta. Altre cure lo ns– sorbivilno per il momento. Cosl egli custodi il nuo\·o \'ero scientifico (è detto bene?) nel se– greto della memoria, e :-1tesc. Qualche tempo dopo \'Olle il deslino che il prof. 1..oria capitasse a discorrere con la signora M:trio :ttlorno alla guerra dei Vosgi. « La signora :\lario - cediil• mo ancora la parola al prof. l.orin - rni nar– rava che gli unicinli francesi dell'esercito dei Vosgi ernno cosi avviliti eia quel morbo [la si– filide], che il rombo del cnunone non \'aleva a distoglierli dilgli nlari dei caminelli n cui si av– vinghiavano, mentre l'eroica donna flagella\'a imi viso la loro vilt.i. •· E vivaddio questa noliziil conferma\'a pien:lmente In legge trovata dal pro– fessor Loria, Qunle maggior prova d'iclealism• che lo starsene seduti accanto nl fuoco, mentre colleghi materialisti \'anno a sfidar la morte sui campi cli battnglin ? I falli continu:rno a darmi ragione - dovette pensare il prof. I.aria - oc– corre che io pubblichi la min scoperta. Eppure egli attese ancora, :'lttese pazientemen– te, finchè un bel giorno, a\·endo finito di com· 1>0rre la Si11/ui rco11omiro, e non restandogli 1>ill nulla da dire in economia 1>0litica, scienzil da lui analizzala, sintctizz:11.1, e res.'l perfclta e de– finitiva, il prof. l.orin si ricordò della sua sco– perta gio,·anile e la espose al pubblico. Eccola, nei preci.si termini usilti dall'Autore: « Gli abusi della sessunlit:\, o le nmlattie che dn questa provengono, esercitano una influenza debilitante sulln psiche e la predis1>0ngo110nlle idealità ascetiche e Mlpt:rstiziosc; donde questo sibillante paradosso, che i pii) fer\'idi sosteni– tori delle idealità morali si trovano per l'appunto fra gli individui pill c.h.:terioratidalla dissolutezza o dal contagio sessuale. Gli è perciò che il ma– terialismo, in tutte le sue mnnifestazioni, incon– tra i pii, roventi a\'\'Crsari fra i sifilitici, gli spi– nitici, frn tutti i pcrst:g-uitati cd i m:irtoriati di Venere •· Come non riconoscere « fr.i gli incli– \'idui più deteriorati dnlln dio,solutez.zil • c1uel signore che a :-,iena trn~u•ù di ... 1rin1eere la mano al prof. Loria? Come non ranigurare, fra « i più roventi av\'crsari • ciel materiali:-.mo, quegli 11nìciali francesi dei \'osgi? Chi pili ro– ,·enle di loro, speciillmente durante il tempo in cui si tenevano a\'\ inghiati agli nlari dei et· min<:tti? La nuova legge del prof. J.oria, insieme coi due fnucrelli da noi ricordati (riguardanti il signore di Siena e gli ufficinli elci \'osgi), e con :,Itri che non riportiamo per non m \'eu.ar troppo bene il lettore (forse due fatti non sono più che i.uOicienti per conv:1liclare un~ teoria sociologica ?), si possono ,•celere nell'articolo « Sensualità e mislicismo •• firmato dall'illustre prof. Achille l.oria, e ap– parso nellil /Uz,isla popolare di poli/ira, lei/ere e sde1t::t sodali del 15 novembre 1909. Jnu1ilc .t\'\'Crtire che l'articolo, come tutlo ciò che esce dalle m,tni del prof. Lorin, è pure uno s<1uic;itogioiello artistico. Cl' intenditori rimar– ranno estatici, per esempio, <larnnti alla similitu– dine che il prof. Loria fa tra la :-.ifilide e GiO\'amrn d'Arco: ~ Si, è In sifilide che recluta la grande armata della rea1.ione, è <lessa la Gio\•anna d'Arco dell'oscuranti'imo •· Kcssuna offesa alla memoria della pa'itOrella di Dornrelll)' de\'e rav-

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