La Voce - anno I - n. 49 - 18 novembre 1909

LA VOCE 207 II decoro dell'Italia e Ie nostrescuole ali' estero. (PARAGONE FRA LA PICCOLA GRECIA E LA GRANDE ITALIA DI TITTONI) Scuola greca elementare femminile - Alusandrla d' Egitlo. R. Scuota femmintle 0 ilaHana - Aleuandda d'Egitto. EdlUcU della Scuola greca d'arti e mntied - Alessandria d'Egitto. R. Scuola maschile llallana - A1enandria d'Egilto, (Dal volume..· di pro:--,imn pubblic n::ic>ll(•: G. l.o:,111,\kOo-RA01cr:, Lt! s,,.-1/ç ilalùwe t1ll' t'Jlo·v, nella Collezione "Questioni vh 1 e ,.). varietà dello spirito di mafia. Certi professori parlano della loro scuola e della rispettabile classe dei loro discepoli nello stesso modo di un camorrista che parla dell' « onnorata soccielà ». Molti uomini puri hanno dovuto reagire conlro questa sfrenata corsa ali' immoralità astenendosi assolu1amente (per difendere il loro decoro) dal patrocinare le sorti dei loro anche più meritevoli discepoli. Ergo, gli uo– mini meno degni sono spesso restati i soli arbitri delle sorti del combattimento. Di qui si può arguire il significato di frasi come questa : « la tale maleria e stata rovi– nala da X. •· X è un proressore-commissario sempiterno. La grande lotta cbe oggi si combatte in quasi lutle le branche dcli' insegnamento è dovuta • questa necessi1à: rompere il cerchio chiuso delJe scuole. A quesla lotta partecipano buoni, mediocri .e cattivi. C'è chi eccede nel fervore della polemica, e' è chi parla e che dovrebbe in– vece tacere. Io non giudico, conslato. Ma il fatto è questo. Un rinnovamento st impone. Le scuole sono troppo spesso diven– tate camarille. La disintegrazione, e la disag– gregazione di questi organi che non si cor– relano ai supremi bisogni del sapere è voluta, è necessaria e si compirà fatalmen-te. Troppi lo vogliono, anche con il completo sacrificio dei loro propri interessi. 'E poi? Poi si formeranno nuovi aggrup– .pamenti, nuove scuole. Noi saremo vecchi. Ma una nuova prima,'era arrecherà una nuova .fioritura di fiori purpurei. Emanuele Sella. Lo Stato fotografo. lo credo che se domandas~i ai miei lettori : avete mai visto una prova elci Gabinelto foto– grafico della ~liner\'a? es-,i spnlnncherebbero gli occhi, maravigliati né più nè meno come se io avessi loro chiesto se cono:»eono il diziona– rio della Crusca. Perchè le due regie istituzic,ni hanno que:,10 di comune: vivono clandestine. senza far rumore intorno a sè, incuranti di ven• dere I propri \a\•ori lsfido io, c'è Pantalone che pnga !), contentandosi di rodere tran(1uillamente una bella somma ~ul bilancio dello Stato. Con tali abitudini di chiocciola la veneranda Acca– demia che dorme il suo dolce letargo in Via della Dogana si mangia allegramente dalle 45 alle 50 mila lire l'anno, ponzando un dizionario che ~i spera pos~a esser finito 1>cr il giorno del Giudizio; il Gabinetto fotogralico cli \'ia in Mi– randa costerà forse un po' meno, ma sempre una discreta sommetta. Si ~a infotti come vanno le cose delle Amministrazioni pubbliche: ogni unicio che si apre de\'e :wcre un direttore, un ,·ice direttore, un segretario, un economo. un paio cl' impiegati d'ordine almeno, e tre o qunttro uscieri ; poi nel caso speciole di un gabint.!llO fotogralico, occorrono alcuni operatori, che quando \'anno fuori a lavorare hanno per giunta la loro bra\'a trasrerta. Per amor della quale una certa passione di girellare per l' Ita– lia par che sia cntrata in corpo ai;li egregi fun– zionari del Gabinello fotografico che, come ri– sulta dalle indicazioni del Catalogo a stampa, son venuti nuche in l'irenze a fotografare il Pa•. lazzo \'ecchio (F 245), la facciata di S. Croce {F 300), il Cortile del Bargello (F 246) e, pcr– chè un po' d'nria buona non fa male, :mche il Piazzale )lichelangclo (F 304). Tutte cose, come ognuu \lede. di cui è estremamente dinicile il procurarsi una folografia e mcrit;wan quindi la pena che )linerva si scomodnssc a mandar <1ui i ~uoi uomini e le sue macchine! Tutta\'ia, poi che siamo sempre nel campo dell'arte e <1ualche lastra sciupata inutilmenle non manderà in ro– \'ina il bilnncio, si può tollerare. )la il più hello \'iene in seguito . L 1 11 bel giorno il Gabinetto rot0i;rnfico !-Ìreca a Conca {prov. di koma) cum fustilms et ltmler- 11is 1>er fotografare, indo\'in:ite che cosa. l'n dente ! - IJ'clcfonte? - Ohibò, un dente uma– no. montato in oro, trovato negli scavi tF 57 e 58). Si può immaginar 11iente di più comico cli ,1na n1i~sio11eartistico-fot0Rrafico-:ircl1cologica che si muove da ~omn per andare a fo1ogr;1fare uu clcnlc ~ Bi,o~na segnalar ~ubito la l'OS:\ al– i' Ordine degli odontojntri perchè l'on. Rava, cosi ficr;.1mc111e1.1.rta~satodagli i1i-,egna111i,possa almeno consolar,i cnn un voto cli plauso dei den• listi ! ,\la il gabinetto loto~rafico del I<. c:overno Bibloteca Gino Bianco ,·anta ben altre benemerenze della cultura na– zionale. Non contento cli riprodurre rovine ed ossa di morti, esso ha \'Oluto fermar sulla lastra l'attimo ruggente e insegnare .igli nrti~ti come si possa comporre un grazioso quadro di genere con persone \'ive. Perciò ad Alatri ha fotogra. fato un gr11ppo di lar·,wdaic tF 196) e una cio– ciara col bambino nella ro11rtr {F 198), a Napoli un pes,·a/ore (E 201, a l{oma buoi r cm:alli (E 796 a 800) 1 /alcialriri (E So1, So2, So3), due raric/1e di bersaglieri (U 189-192), e in quattro momenti cli\'ersi l'i11g,.essodi l:."doardo VII nella cinà eterna il 27 ;1prile 1903 (C 98S n 991). )la il vero tour de forre del genere è il gruppo di ,·entidue soggetti tratti d;11\e Feste palilie, cele– brate a Roma nel maJ{gio del 1902, col concorso tutl'allro che disinteressato di tutti i ciociari di Via Margutta, e cli alcune modelle parecchio imbarazzate di do\'ere rappre:,entar !;1 parte cli \'ergini Vestali! 1C 6g7 e segg.). Ora che i ci– nematografi si son buttati con accanimento al genere storico rnccomando loro <1uesta preziosn rie\'OC.1zione del mondo antico, consef\·atn n edificazione dei posteri cb\lc saggie cure e pre– mure del gabinetto fotografico ministeriale. Il cui catalogo, come vedete, comincia a riuscir divertente, anche in }{rnzia degli rimeni spropo• siti, non sempre onestamente imputabili al pro– to. Se infatti si pO::iS0noconsiderare come sem· plici S\'iste la Sia/uni in terra cotta (B :q3). il 1J/t'Sso11ie,· (B 122), la G'ùomonc (A qo). il ri• 1r:1110del\' Jndumo (i\ 82) e I' Erede lici A,ti11i (ilHece che ciel Patini. I) 24), lo ste~so non si può dire della Bibbia caroli11:ia (r\ 1-124) ri1>e– tuto pili e più \'Ohe, nè del 5',ccofag-o. stampato m1ch'esso ire \'Ohe (I·: 562, E 566 e C 381) e tanto meno poi dell'AmbimlL' pa1sile (?) di S1:– gni (F 1:13)e cldlc .lf1tm polig-<Jnit· dcll;1 ~tessa citt.à (F 77), finchè si tocca il grottesco a pa– gina 21, dove C:: s1am1>n10in carattere maiuscolo che il borgo dell'.\ricin ,i tro\'a in pm:•inrù, di Creria! Nè h:\St:\ ancora. ln co1·rispo11denza del 11, Z -I è stampata questn strabiliante ì11dicazionc che riproduco iu tutta la 'iU:t spro1>osita1a intcg-ritù: N1J>rodu::ione di una s/11111/)a di .llor._f!'"UII mpprt·· sr11/(111ft· il rm.·allodi Tltor:i.,,l.se11 (dli • lnlo11io f ·a,, l)yck1. lo 11011 aggiun,::-t:rò commenti. Tt111/(le 11si11ilt1li 1111/111111 pt,r eloKium ! Dirò 'ioltantO che, CS::if:ndo un giorno :1 ~tudiarc i11 1111 btitul0, udii dm: stranieri i quali. mentre consultavano questo catalogo, fncevan le grasse risa della no!-tra cialtroneria e della nostra ignoranza. lo sentii le liamme della vtrgogna salirmi ul viso, ma non seppi pur troppo che cosa rispOTl· dere. Qu:1lc concetto infatti \'Olete che gli stra• nieri si facciano di noi, qunndo il Ministero della Pubblica Istruzione osa stam1>are e diffondere simili pubblic.1zioni che sono un documento di supina ignoram:a e un'onta per il nostro paese? Gl'll>O BATTEI.I.I. 01 un libro di m■sl«1Jo1la, intitol;1to precisamente •Musicologia.Tecnica e Psicologia dell'arte dei suoni •• scri110 dal signor Lore111..oParodi, e pub– blicato a Geno\'a, in <1uesto anno 1909, dalla Libreria Editrice Moderna di Giovanni Ricci : per dimostrare 11011 soltanto come ci siano oggi in Italia degli uomini cht: 1>0sso110scrivere un libro di 368 pagine discorrendo di cose che non cor~oscono; non soltanto come ci siano degli edi– tori che st:1111pa110 siffatti libri; ma per dimo– strare, :mche, che oggi in Italia (e forse anche fuori d'ltali;1) un uomo quasi assolutamente pri\'O di cultura mtistica storica e filosotica può be– nissimo essere incaricato. dalla Direzione di una t.:ni\'Crsità Po1>0lare, di tenere conferenze di arte di storia e di filosofia al popolo, e dalla Dire– zione cli un Istituto Musicale di tenere lezioni agli studt:nli. Sicuro : se il sig-nor Lorenzo Parodi non fa– cesse altro che scri\'ere e pubblicare dei libri di strafalcioni storici e di sce1111>iagginisarebbe gi:'1 una CO">a deplorevole; ma di libri sciocchi se ne pubblican tanti che discorrere proprio dei suoi particolarmente 11011 ne vnrrebbe la pena; anzi dei libri sciocchi sarebbe bene pubblicare solamente di tnnto in ianto sui giornali {ci vorrebbero però molti giornnli come L" f 'oa} una lista - titolo e nome dc):li autori - col solo av,·ertimento « libri da non leggere•· )la il siguor Lorenzo Parodi. 11011 scrivi;: e pubblica dei libri co~l. ... tnnto per scrivere e pubblicare dei libri. come fa la nmi;– ~ior parte degli scrittori: egli scrive per educar,•, per i11uK11are, per « a,•,,iare gli s1udiosi alle grnudi e'ipressioni. alle radiose \'i-.ioni del bello • (sic). Egli, in~omma, 11011 con1en10 di ragionar cli mu:,lca (;1 modo ~110} ai lettori elci Ca.ffaro - <lel qual giorn;1\c l: cb molti anni il critico, come si dice. music:1\e - e ai le11ori di una certa :,Ua

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