La Voce - anno I - n. 37 - 26 agosto 1909

LA VOCE JSJ In somma, i regolamenti ora vigenti negli lstiluti ~lusicali italiani non solo impediscono, negli esami di ammissione, la selezione degli alli dagli inetti allo c;tudio della musica, ma l'ammissione degli inelli, e magari degli im• becilli, favoriscono (1). ~la la impossibilità di fare la detta sele· zione dipende tutta quanta dai vigenti rego– lamenti sull'ammissione dei giovani? E il rinnovamento degli stessi regolnmenti secondo pili giusti criteri pedagogici e didattici ba• ~terebbe a impedire l'ammissione degli inetti nei Conservatori ?... Non si deve credere nè l'una nè l'alt1a co<a. Un nuovo regolamento potrà garantire - in quel modo che dirò poi più avanti, al punto opportuno una prima sele• zione dei giO\'ani : ma solo in quanto po– lrà pretendere, dagli stessi, maggiori garanzie della loro mentali!:\ pretendendo cer1ifìca1i di una maggior cultura. Si potr!I. liuscire insom– ma, con un nuovo regolamento, a tener fuori dai Conservatori i troppo ignoranti e i troppo zucconi (adesso ce ne son tanti); sarà già molto, ma non sarà abbastanza: non si po– trà mai riuscire, infatti, a otlenere dai gio– \lani, al momento della loro ammissione in Conservatorio, la prov:1 soddisfocente, sicura, delle loro attitudini artistiche. La selezione dei giovani nei riguardi delle loro attitudini artistiche non può e non potrà mai essere dei ciov:lni. Lo so: vi è, per esempio, il regola– mento dt:11'lslituto MusiCAle di Firenze che non fa d,fterenu fra a!-pir:lnti all'ammissione al corso preparatorio di clementi musicali, e aspiranti al– l111mmissione" un corRQ principale : per tutti vale l'attestato di proscioglimento dalla 3.• classe ele– mentare ; ma vi ~ il rt -gol:1.mento del Conservato-– rio di Milano che - all'art. 34 - dice, pref'ÌS:\– n1enle: • Per es-.ere ;unmt:ssi alle scuole occorre: l',.tteslato di prosciogli::•euto dall:1 3.• classe ele– n1enlare, o dimostrn1ione di possedere un'equiva– lente istruzione per i rnndidati che non abbiano r11ggiunto il decimo anno cli età; per quelli di età 1uperiore, atte~tato dei nrnggiori studi letterari percorsi, che <lebbono e!4~ere in rngione dell'età e dell'anno tli cor~o a cui domandano di essere i111writti•: e la ùisposizioue contenuta in queste ul• time parole iu trova .inche nell'nrt. 32 1..lelregoJ.t,. mento vigente nd Conservalorio di Parma. Ma io (arb os-cervare rht: si l'art. 34 del regolamento del Consc:rv"torio di ~lìlano come l'art. 32 del regolamento del Con!lt'rvatorio di Parma sono - rhc li abbian fatti C'osi apposta? - in sè stessi ·ontradditod, di modo dJe un attestato di cultura ielteraria superiore all'nltestato cli proscioglimento tl1tllM3.• classe elementare, valevole per l'ammis• "lione dei ragazzi fino a 10 o 11 anni, non si pub chiederlo neanche a un giovane di 20 anni. Valg", ;.. prova di <1ue.~10 che io dico, un esem– pio. Qu11le atttstato tli studi letterari compiuti si chiederà - stando ai regolnmenti ci1ati - a un giovaue, supponiamo, di 22 anni, per ammetterlo al primo corso della scuola 1\i cnnto ?.. Data retd t111a egli dovrebbe polt:r presentare quel certificato di promozione d111la4.• 11lln 5.• clasc;e gi1111:1si:1le o d.tl 1.0 :ti 2 o corso del\' Istituto tecnico che il regolamento unico ministerh1le per gli t>Samidi licenza prescrh•e necci-sario a conseguire il diplo. ma di rn11gistero di canto (ma che nessuno prc– se11t11, e sostirnisce invece con 1111 esame e1;11iJ,ol– lt11/e del quale - ahim~l - ,·e<lremo a suo tempo il ,•alore); ma d'Altra 1>:1rte, come aspirante al– l'ammissione al p,-;,no cm so dclln sruola di canto. basterà che egli 1>rcsenti quell'attestato di proscio– &limento dall:\ 3 • ele111ent11re che apparentemente i regolamenti dichi11rano valido solo 1>er l'ammis– sione dt'i rngaui fino a ro anni di e1à. E cosi: quale attea;tato di studi letterari si chic• deri a un giov:111edi 16 o 17 :umi per ammetterlo 111 secondo o al terzo corso d~lla scuola di com– posizione? .. Stando al regolamento che prescrive la presenlt1zio11e di un attes111to di studi letterari in ,·nJ:ione dell'ellt de/ gt"oM11e si dovrebbe chie– dergli In licenza giunasialc o almeno quella tecni– ca: ma :.Hando allo stesso regol:unento che pre– scrive la presentazione di un attestt1to di studi letternri ;,, ,a~io11e del co,so nl quale il giovn11e domandi J'anu11issio1u bisogne,:\ accontentarsi di chiedergli la licenza demcntare. Si potrebbero concepire regol:unenti pili mal fatti, pili :ls.;urdi ?.. J! pur1roppo - ripeto - in tutli gli htitut1 !llusirali italiani "li ammettouo i giO\'ani quale si "ia il grndo della loro cultura lette– raria, pur che 11011 si:rno proprio analfabeti. (1) Nel Conservatorio di Parma frequentavi\ po· chi anni fa la scuolll di trombone uno !-Ctm0, scemo fisiologic,·uuenlt=. Non potè continua1e per molto tempo gli studi, ma III scuola c'era potuto entrare, ce l'avevano amnu~sso. fotta che in Consen•atorio, quando sian già dhentati alunni, in seguito alle pro\'e da essi date nello ~tudio. Dir.\ forse taluno che allo scarto degli in· capaci prO\'\'ede precisamente, ora, nei no– stri Conservatori, l'esame di conferma. Ildebrando Pizzetti. ( Coulinua). Abbonamento 1909 co11 /111/i glt· arre~ !mli L. 7.00. Abbonamento da oggi al 1910 (1; nu– meri) L. 1.50. Ancora dcll'cdllorc A. F. Formlulnl (vedi n. 31). Un :1111icoci scrh•e: e Non solo il volume del pror. I. H. Supino è vuoto e retorico come lei ha dimo,;trato, ma è qua e là phli;:_ia1odal c.. rducci... •· Oi(atti confrontando il volume del Su1>ino.con il Dr:uo,·so che precede l'edizione carducciana de I~, Slan:e, l'Orf~o e le Rime di Jllesur Afl,relo A1116,01;,,; Poli::ia110 ecc. ccc. (Fireru-:e, Harhèra, 1863) abbinmo scorlo qualche periodo somigliante: ma eMminnndo accnratnmentc ci siamo avveduti elle 11011 di t>lagio si lrallAV:1, ben,;;! di correzioni e migliornmenti che il prof. Supino hn introdotto nella pro/ola troppo gonfia cli Giosuè Cnrducci; e non vogliamo defraudare ì lettori clique~li preziosi insegm1menti di ~tilistin, rnccoruandabili special• mente ai ragazzi di liceo qmrndo, per rnancanta di tempo. di fantasia o di vogli:1.,!K>IIcostretti a ricorrere ad antologie dove copinre il tema, ma– scherando la copiatura con abbellimenti di stile. CARDUCCI ed. cirnta, pag. cr.111• Cl.IV). e C~l non ru egli [il Poliziano] riserbato a la– mentare la ruina sl v:\sla e pur m~sa da si pie• ciol impulM>, dell'edifi– cio con tanto faticosa industria innalzato dlii suo 11u1gnificoprotetto• re .... Anche un mese e nvrehbe veduto l'oltra– cotante Pietro e Giovan– ni c"rclinale e il gentile Giulia11011ffre11arsi11par– pagliati.. .. ; avrelJbe ve– duto .... di,per-.a a furia di popolo la libreria di S. !\l:lrco ...messe a ruba le magnificenze del Pa– lagio di Via Larga .... E dopo cib.... che cor– rere e I icorrere di stra- nieri d'ogni generazio• ne ... ecc. ecc. • I. Su•tN0 (Sm1d,o Rolliulli. Mo-– dcna, 1909) p11g. 56. e [Il Poliziano]. ... for• lunato che non vide la ruina di 1111 edificio con tanta faticOS:\ industria innRlzato d"I suo grande proiettore .... mentre il llotticelli ru, invece, te– stimone della disgrazia de' suoi 111ecemHi,della rug" tlell' ollracotante Pietro, di Giovanni car• din11lee del gentile Giu– li,mo .... Vide il pittore dis1>ersa " furia di po– polo la lihreria di San Marco; me..~ a ruba il pal,.~io di Via Larga.; la città divisa e scaduta, corsa e ricorsa dagli strnnieri.... ccc. ecc. • Veda il le1101c ron quanta maggiore sem1>licità dice le cose il pror. I. D. Supino: e impari che l'arte più ..:rande ~ anche Ili pili semplice. Qmtulo al volume su Cnspara Slnmpa di Luigi di S:111Giusto, 11011 ci eravamo inga111111ti: si tratta di 11 m1 scrittrice. E che scriurice di pol!-.0! Al::– bi:imo fatto una vera SC0J'>erti,che dimostra an– cora una voltM h1 versatili!:\ <lei genio italiano e l'abili1~ e il fiuto degli editori nostrani. Luigi di San Gìu"lt0 è autrice: di racconti, d1 romanzi, di ball,lle e di storie giOC"·se,uonchè di un romanzo storico: dunque 1)()tt,,; non bastandole la poesia, h,1 scdtlo libri educ,1tivi 1>er le complementari femminili, nozioni di lini,:ua irnliaua, dementi di stilistica e versific:11.io 11e:d1111quepedagogo; nè bt1sla, perchè dalla trad111.io11edelle Elegie Ro– ma11e di Goethe, è pass:lla con sveltezza nrnmi• revole n c1nella della Sto, u, Noma11n del Mom– msen ; nè qui rermatasi. non b.utandole il romanzo storico, 11ra.cconto giocoso e l'o1xra etlucativa, il verso cla'\sico tede~o e la stari;, :111tica,ha voluto compiere oi>era di l'lzione pre-.ente scri\•endo t.li Ro– siun llunt:tti in Um, 11a11/rag-ad,lla viln. Non le mancnva dunque davvero la pre1>arnzionc e 11gu– sto i>er scrh•ere su Ga.;pnra .Stampa: e bisogna ringrn1.iare il Formiggini che glie nt: ha fornita l'occasione. E orn n'ìpeui:11110 che un piil accorto editore, \•edenclola anche collaborare al Corrie• ,·e dei Piuoli le nflidi 1111 Trawtto di Astronomia o di llotanica o una compil,1zionc di Aereonautica. In Italia non farebbe punto mrraviglia. Cib che fa rue.ra ,•iglia si è che filologi severissuni con ogni tentativo di critica csteuca e prontissimi a dare del dilett:ulte a chi s'allontani dai loro metodi, come 11 d'Ancona e il Renier. abbiano legger• mente lodnto i cattivi volumi con i quali il For– miggini imrngura\'a una buona collezione. Si intende: tutto qnl'.<;lo non è dt:lto in odio, ma per gio\·amento degli edi1ori e del Formig– gini III modo s1,eciale, che ci promettt>, del resto, ibloteca Gino Bianco volumi migliori. Ma gli editori dovrebbt:ro es– sere grati a chi, ~nza 1a11tepaure, indica loro quei fabbrica111i cli libri che nuocciono all'andamento economico di una C.'lsa editrice e la screditano dal pu1110di vis1a intellettuale. Del Formig1;tini lodammo il Sazgio d, una Bi• bliog, afia filosofica 1/aJiana e ora dobbiamo tor– nare sull'Rrl;omento, 1>erchè quel!' idea (dovuta al do11. Alessandro Levi e al prof. B. V1uisco) ha dato frutti e vedinmo, pH esem1,io, il padre A. Cc-mclii nella sua Riz isia di fi!oso/iu 11eo-sco– laslitt1 (una delle poche riviste <li filo\"IOfia che :li• me110 Rbhia un programnrn) ch•re trime:strahnente una b1bli<igrJ1fiaridia produzione fil0"IOfira. Al• t rettanto (;uà il doti. Alc-~ndro Levi per la Ri– l'irla di Filo.scfia ; ma ciò che: è più importante, egli c<>llRhorcr:\,per la pane italiana, a un' inizia– tiva del dott. Arnolcl Ruge, per 1 .. pubblicazione pe.riodicll di una hibli~rafi" filosofie-" internazio– nale; la quale si i11111olerà l)i, PhrlosopMe der C~R,mva, I e sarà pubblicata dalla Weis'sd,e Univt1sUiils/J11cJ,hn11dlung- di lleidelbe:rg. Il pri• mo volume che conterrà la produzione filosofica cletli anni 1908-1909 tscir:\ al principio del pro7 simo anno. Ogni libro e ar1icolo di filosofia vi sarà indirato, con un sunto di t1e o quattro ri• ghe, fallo dallo stesw autort". Tutti coloro che studiano rlebbono essere riconoscen1i al d<Jtt.Ales– sandro Levi, sifl J>t'ra\'er ,re1tnto il ,ieme di <1ue– st' ide11,si11 rercl1~ h1 faticn sua t,:ravi,isima gio• verà mollo. È dovere di tutti niutnrlo, e con lo spedire libri e nrticoli e libri filo,.ofici di questi ultimi due nnni che ti;:,li J)O"IAA i~norare, siR com– pihm<lo le schede che AArannosprdile a richi~ta. (Pro(. Ale!t.,;11ndroLevi, 18'.Ji, :;Rlle Avvocati, Ve– neziR}. Un" oopi11 dei libri e "r1icoli sa1à bene mandarla Rnche 1>tril nectssario conlrollo al dot– tor Arnold Rnge (Pltilosophie der C,J!~"'varl, Weis'sdle Unirle, sillilsb11chhnndl,111g, I lt>idelberg, Germania). Lcllcre 1rlc11iac. - La mi:\ risposta al Piuol" di Trit"ste è <!ala rifiutai:\. cortest'menle è vero, ma è stata rifiulata d:l quel Kiorn11le. E io la pulr hliro, naturalmente, qui. Non nvrei <lornand,.to l'ospilalit:\ dell'avverAArio, se non foo;o;j ,;;tato co11- vin10 che IR mi:1.nota del n. 32. t-ra stata da lui male in1erpreta1a; e 1-e11011mi fos,;;i accorto che ~iornali!lti e anonimi che mi corrivnn di inso– len1.e, si ernno ben ~11ar1lati <In\ lcgg-cr quel che avevo scritto. Se // Piccolo non ha sentito chesa– rehbe stato suo dovere, in quf'iiile speciali condi– z1on1, aprirnu le sue colonne, !!ipcroora che nella sua futura ri~posta, che mi venne 1)rome-i:sa,egli rellificher:\ :\Imeno il suo princip11le nrRomeuto: che io :\bbi" voluto fare di Tries1e e un11 città bilingue•· E per il res10 aspetto, con i rmei amici, d'essere persu11so; chè per ora non lo sono punto. Egregio !'-ignor direllore, conse111ache io rispond.t: brc,·enumlt', ma rispond::a. Pcrchè l'artic(,IO e Per una cillà bilingne • è valso, come vedremo, a farmi considernre J)t'r quel che non sono: per anti-italhmo. Nella Voce ho anzi "lempre inteso ,li concorrere per quel che potevo e valevo a mantenere I' itali1111i1:\ di Trieste: soltanto no11 nlla ciecll, ì\li nscol1i. 1,0 Ilo dello: e uno degli scopi del pa1tito nazionale, con In coruplici1à delln "1am1m retorica borgheM~ letterari:, ilahana, è staio sempre c1uello di far -'Pi>arire gli sl11vicome un' inonduione dell' I. R. Governo•· Mi si ohictts.: "Queste CO• se non si dicono che .... a Firenze •· Ri"1>0ndo: No, le si dicono anche a Trieste. Rice,o ora d1 costì una cartolina ;i;nouima do\•e mi -,i cl:\ del venduto (',i vede che a Triesle conosrouo 1.>t"uis- simo lo splendore dell:l mia ,•ila privata e il lusso della redazione della Vou) e si aggiunge: e L'inondazione dtgli slavi ,·oluta imposta dal- 1' I. R. Co,·erno a nulla servirà •· !\li si ri5pon– derà che si tratta di sciocchi: non ne dubito, ma in tanto ci sono. E ammetlo anche che le persone intel• lige.nti, per e:sempio loro del Piuolo, non la l>fn– sino cosi. M:l Allora 1~rch~ non proteMano quando si cerc:-a,con scritti che prove11go110 di, Trieste, riempire la stampa del regno di menzogne, o nelln migliore ir)Otesi, di n,;;inerie e di 11s<1urditll? Non >tiaccorgono che tt11:o il nl'ziounlismo cre– tino che non si r,uò smerc:-iue a Trieste si cerca di immetterlo nelle fogne del gioruali,.mo del re• gno? t \'ero che oramai le son coc;e ri~pute da tulli in Italia, ma non farebbero bene a opporsi anche loro allo s1>argeui di tali leig-cnde l Perch~ mai fino a qualche 1cr.-,po fa si and:wa predicando che l'Istria era tutta itali:lna, e ora ci siamo do-, ,•uti accorgere che per tre <1uar1i ~ slava l 2.• lo dico: e gli slavi cr~no •; e loro obiettano: e anche gli i1aliani crescono •· Sfido io! Le signore italiane ci saranno pure per qual– che cosa. Ma si tratta di hen altro: dell'immi• graziane. Non ~ vero che~ tutt.- tedesco-slava l e che tutto il serbatoio economico della mano d'e>– pera, la campagna, è slavo? e chi chiam11 gli slavi ìn citi:\ è il cApit:\le itali;rno o le<lesro l 3.• Sulla questione delle Uanche sorvolano: e Fondnlori cli banche 11011 ce n'è pur1roppo solo a Trieste,. Cioè: d s:1.rnnno in tutti i luoghi ma a Trieste no. Dov'è l'attacco? Forse la e Cassa di risparmio triestina• che per 1w11utoha le mani legate com1llet:1me111e non puO !'lenire a nullA? Quante b.lnche rurali ci sono in Istria e ne.I Go– riziano? E i1l\'ecc com'~ che le banche slave fanno buoni 11flaripur facendo opera politica? Si desidera forse-,,per ec:sere convinti, eh' io fornisca una lista di tutti quelli che sono costretti a rivol• gersi 11,lle l.mnche !-lave per le difficoltr- e le ~aran• zie che esirono le altre banche? e addi1i l'analo– gia che il renomeno presenla con l'niuto che da noi le banche catto 1 iche danno al partito cleri– cale? E per il po-tSC.SS0 fondiario che cosa si ~ fatto? Come si !K>noabbandonate tutte le lerre l È vero che il padrone slavo riS011ta i debi1i elci con ladino italiano verso il padrone italiano? E per le 11cuolelasci,.1110andare il sentimenta– lismo I 11comune doveva darle per legg:t-:,In città non sarehbe 111eglioavere u11:1i scuola popolare per gli slavi in mano di italiani, invece di obblirare gli sla,·oni cit111dinì a recarsi nei suburbi? l\ta per questo ci sarebbero voluti degli ìlaliani che avrssero sapu10 lo slnvo I Ed eccoci al llunto ca– pitale della contesa: e Imp,nare lo slavo I • 4.• Già dal tilolo Il p;uolo per aver ragione fa appello allo sp11uracchto di una ciHà /Jihn~11el E chi ha m~i 1>arh1todi questo? Come su del re– sto Tric-ste,ion fosse gifl discretamente bilingue, se, ad esst:r modeo;ti, ci !K>II040,000 slavi su 2. 10,000 cittadini. Ma µoi io dicevo che occorrev11,imp.trare lo slavo per concorrere "i posti governativi r. im– pedire che fossero occupati dagli slavi (~ vero, per esempio. che ultimamente in un concorso per posli al Tribun1tle <I' appello forono clelli tutti slavi e tedeschi, e a chi si lamenta,,,., fu ri-.po-– sto: e ocrorre 11,1perelo slavo, e ne,.sun it:lliano si è prese1111~10 ecc. •) i pttr poter sapere cosa ci minaccia (chi è cnpnce cli lt'gger~ i giorm11i sliwi dei 1anti nostri 1111zionalis1i che oggi sbrait:1110?). Non sarebbe 1111 do"ere, <p1esto, degli itali.wi? Non si rammenta che la prima parola dti francesi clopO il 1870 fu qucll:\ di e imparnte il ledesco • ? ~on è quesla la parola d'ordine dei tedeschi in Uoemia? E, infine, <1u,1lemigliore esempio a pro– va che il co110-.cere la lingm, del nemioo non ti.teca, se non <1uello degli slavi di Trieste, che i-.tnno I' 11aliano,e dei quali lodate la comp.ttlczza UN GRUPPO DI SEl\Ilr ARISTl ------•------- La Salvezza ' - - e 1n noi Opuscolo di pagine 3 2 con Copertina Edizione de11a VOCE t.:na copia ccnt. 30; dicci copie lire 2,50; cinquanta copie lire 9; cento copie lire 15. l)iffondclelo nei seminari, mandatelo ai giovani sacC'rdoli, regalatelo agli amici. Chi ne prende cento copie (lire 15) ricP1·crà La I qcc lino al 1910 graluitamenlc.

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