La Voce - anno I - n. 22 - 13 maggio 1909
LA VOCE IJ.lo dlc l,1 pro,a gli pn.:ndc,·a ,pc..,so l'anda– mcnh.> a c:adcn✓.., ciel verso. Eguaglianza rh<: <.;j fernm a quc,LU 1n111to: 1>oichè nel Corradini ('' cr;1 pili scctlichmo. pìll mestiere, pili aviditi, ~·, 1>er-.ìno, meno colturn. Sicuro: meno coltura, anche ..,e c1uc-,10 parril impo%ibile. ;\è parlo della coltura di biblioteca, gi,1cchè il Corradini stesso ,i compiace di confes!-iarc e di farsi un vanto dèll:t propria ignrmrn✓..1: \ClllltO eia un <'ollcgio di pr<'li e fo11(\;1tosii sulla Bibbia, ..,11 \'irgilio e s11c1w1kh<·nhro scrittore latino, dopo <l'.11\oranon ha più ,tudia:o, ,e non proprio per progc110 e contro ,oglin, affin di ri,1crsar nei ,uoi drammi ".>lonci <1uald1c particolare esatto della rholu.r.ionc fr,mC'c,c o di San Paolo. )la parlo princi1:,alm<:nlc della c-oltura della , it;t, vita che egli non o-.-.<:n ;1, 11011 ha osservato, e pur• troppo non os~cn er:1 mai. Quc'.':>Mrampollo cli -.olidi conrncliui toscani con un\•nergin plebea pri- 111itirnche ancor -.j ri-.cnk nello s1ilc, :lrrivato a Firtnt.c :-.'(: rintanato fra I<: (111inteciti teatri l' s' .,, inrrul{olato 1wi -.,1lotti, e d'allora in poi non ..,cmhrn più avere n1><:rti gli occhi : tCMro e ~nlolli I' hanno accicc.1to. ,\l,1 tt:atro e salotti 11011 acciecano che chi !si la-.cia :-icciecarc, e la prima col1>:ldelln cccit:ì !,l,l in Corradini !,tesso. Egli ha il ,·crho infocato, la parola precisa, il pcriodr1r !.Chicllo e reciso, e per entro ciò che ... crivc ci senli sempre un pu~-110 U:so e •.trctto che vuol ciò che vuole e v:-tfi110 in fondo. Egli C tale quando pc11<;a,come ljll:lndo immaginn. E si capisce cht· In forma 1r,1gicns'addica al suo ,piri10. Nulla, infalli, è piil fah;o di tutti i suoi ro11rn111.i. Chi ha mai ,eduto operai, umani1,1ri, anarchici. societ;ì, contadini, sen•i e padroni co• me quelli di .'ilmla111a11,·a I T111to "'è falso, per– ,in la natura che t.' pur <111clla do\'e nacque l'au– tore, di 1ft. dnlla Gonfolina, sollo Pietra ~larina, a1)erta HNO il padulc <li Fucecchio e la ma– remma di Pisa, con i suoi 1>0ggicoperti di pini a ombrello che di que!sl:t srngione son di liii verde anemico e pii\ tardi acquistan tutti i ri– flessi solatii d'una stoffa d'oro orientale. ~la di que!,tfl, come di tutte le nature, non ,,'è traccia in Corrndini, che leggerà invano in Shakespeare dò che non :,;a legger nel mondo. Perciò il suo ,pirito si trova più a suo nJ.:iO in quelle situa- 1ioni ~c111.ascen:irio, con personaggi così grnndi che gi:ì dipingono tutto l'nmbieute per i soli ri– cordi che dci,tano: perciò il cnpola,·oro suo è il Giulio Crsare. In esso tu scorgi tutte le sue <1ualità e tulli i -.uoi clifotti, I la rohustezzn, per natura, ma ru mal nutrita, e ciò che n' esce è legnoso ed arido; for1.a, ma non s:tpendo su che sfogarsi, si rivolge in se stessa. si rode, .., ' inscheletrisce. Ciò è rea1.ionc in uno che fu J>reso da l'affettato dannunzinnismo della l'r,·– J:inild : ma non tale da superare il dannmu:ia– nismo : semplicemente eia contraddirlo. Dove quello t soverchio e trabocca, l'altro mesce poco "ino. È \'ero che non te l'annacqua, come altri fanno : ma lo risuga tanto che disgusta. Tuttavia il Giulio G·s«re (: un'opera d' :ute: mentre, occorre di1lo ?, opera d'aru: 11011 sono tutti quei rom:i.nzi e quelle no\'elle che il po"ero Corradini ha lod:ttc. :trcilodate. es:1lt,1,tc al cielo, no:1 so 5e per calcolo o per amicizin o per abi• !udine, nrn che insomma era roba di gente nep• pur degna di legargli le i-carpe, e alla quale noi lo \lediamo, con sdet,:"nO, andare di tanto in tanto lustrandoh:. Noi volevamo che Corradini avesse sapulo dire tigli Ojetti e n~li Zuccoli e all'ahrn gente di <111cstarisma: « si, cari amici, \'Oi fate della lctleratura, e come tale 1> a.si, i : ma non \'(:!lite a dire cht..· fate dell'arli:. L'artista 4ui, son io, cd io ,olo. Xon \'Oi. Il pubblico fischia i miei <lranuni ; le compagnie! dramma• tiche mettono in scena anche Guelfo Ci\'inini e non tro,·ano soldi per il mio <.,'i11/ioCesari'; quanto ai miei rom:mzi gra,·ano gli scaffali de– gli editori, Che importa? Sta il fatto che in me c' è un temperamento e 11110 sforzo d ·arti,ta : in \'Oi, non c'è che un tempcrameuto e uno ~forzo di letter;lli •· li male, il grave m;1.ledel Corrndini, è di 11011a,cr l,1 forza morale cli fare, se 11011 altro a ..,è -,tt!!-.SO, questo discorso, e quindi di non es-,cr;i imposto a qualunque costo un lavoro <.èrianu:nte :irlistico, senza fret– ta, -;en✓a calcoli, e soprattutto senza icle:1di Ot• tenere quello che ottiene soltanto la gente cl1e <"erca il (nvorc del pubblico. Un Ojcui, uno Zuccoli, un Simoni, se la ridono allegramente cli tutti gli !,rorzi del Corradini : essi non fareb– bero mai il • bel ge..,to • nazionalista del Cor• radini : C!,si non \'Ogliono :t\'ere il ltl.!.Socli una idea che diriga la loro , ita : essi vogliono es– sere un J>O' di tUth) e ,oprattllltO liii l>OCO cli nulla. Bisognerebbe però ,edere se il Corradini po– trebbe riescire a dard qu,llchc cos,1 cli più del c;11/io Cuf1rr. Gli m,ml·a, ..,'è detto, la coltura. dei libri e l'osser"a,-ion della ,·ita. Alla sua età non si riacqui'ita nl--<1ue,1,1 nè quella. La sua logic,1 e l,t ..ua arte ,aranno !-.t:mpre un po' , uotc. Xon 111ctlfm mai un piede nella realtà, e c-iò contra,ta risibihut.ntc col desidt:rio che egli lu di reali..,nu., e: d1e -,j e,primc nella frase, che tan10 -.pt:ss,, (•t,;li ha sulle l.1bbra delle « leggi della \'ita •. Egli è, pcr esempio, nazionali!ttn : e perciò crede cli clo"t..'re c,scre anche. anti– remmini'it;11 a111i,·l'~t..•tariano, antipncificist,t. E 1>erchè mai? '.\l·ppur lui ,·e lo sa ,pit:gare. E pure è chiaro dll' se H.!f.llncnte i ,eietali dessero un mnrimento più sano e p!ù 1>0· tente della t·arm:, 1111 na✓ionali,1a tloHebbc rar si d1e tutt,l la <;11;1 1.11.ionefosse ,-egctariana {Come dd n·..,tu è in mng:~ioranza l'Italia 1. E se le donne potl',..,t•ro l"Ompi,·rt- molle font.ioni che ora sono cli!H- aKli nomini, la n;izionc ~nn·bbe un :rnrnento d 0 l•11<.•ri.:"ia. i;; co,l o nun è cosi> Xon ,pctta ., un h:ttcrato e a un incolto il dirlo. Prima è ... uo ohhliKo i11fr,r111ap,;i: dopo dt:cidersi. 1;; co-.i ,i di<.-ap<.·r;1ltri lati. da qualunque parte ,i consi<.kri il 11Mio11; 1fo.mo d el Corr.\dini è llltto at:reo NI a~tratlo. I -~li non ~, :-.t..: 1'1.:mihr.1.tionù sia huona o catti\'a, pt:rchè non ,tu<.lia I' emi– gr.uionc. l•:;.:'li 11011 <;a se th.·,·' c .. ,crtc> libero• sc;1mbbta o protl·tioni..,t;I, Jh.·rchè di c1ue-.1e cose non .,, occupa. EKli 11011 s.i nulla dei problemi reali e pnrticolari. Il nn1.io1rnlb1110resta in lui parola, Tanto 1-,nrol;1cht.: egli ignora per!->inola storia dd no... tro ri-.orj.:'imcnto, che 11011 ha idea clc.:llnnostra tradil'.iOnc, che 11011 sa nulla del pen-,iero i1a\in110 e delle •mc rela,doni con i pensatori stranieri. Nd suoi scritti non ap1>ar<:: qun ... i mai l'<'1>open del risorgimt..·nto . .\la soltanto Romn, la romanit:ì, Cesare, \'irgilio ccc. ecc. Troppo JlOCO: un na1.ionali~ta 11011 può esser romano, 1>erchè rom:lllit:ì significa forma uni– \'eNalc di diritto e di doHre, di modo che l'unic,, e vera romanit,\ d'oggi sta in quel so~ cinlismo d1c il Corradini aborre: se pure si può aborrire C'iò che non ,i conc,sce affatto. Un uomo imecc di i.:randc coltura, ,-asta in– sieme (che: abbraccia letteratura ci;1..,sica, fran– ce,e e: it;tliana) t: profonda (fotta sui filosofi greci, ,ui padri cldla Chie!,a e Ml çerti pensatori moderni), un uomo di stile J>01>0lare e in..ieme lirico, ru Th. :--: e.ti. Era l't:rudito della compa– gnia: il che, a dir \'ero, non vorrt:bbc dir molto; ma per cli pif1 il t.tppa buchi del giornale, se al• l'11ltim'orn mn11c,w,11111:t pagina o una colonna. .\la i-pesso avveniva che l'aiuto producesse l'op- , posto difouo e il gi9rnale traboccasse cli materia, perché pareva che s'apris-.e la ){Ora a un nHI• Imo. Proprio di ,·<-rt:'I, l:'1 -.ua pro<.a st..-orre\',I giù Ouitla, imponente, a lart-:"higetti, con qualche gorg-O):lio di nmpolla t;1lvolta, e 1111 « insomma dunque • rra un periodo e l'altro, quasi per riprendere liato e pen'iiero. Era un pros<'ggiar toscano, m:l 11011 di quel garbato e smidollato, preso di Ml i dizionari e raccolto per le canto• nate delle , ie: ma imparato dalla parlata cam– J>agnola, fortificato con l'uso dei cla..,sici, ram• modernnto con qualche frnncesismo, e lasciato correre J{Ìll con qualche parola di 1>iù che di meno, e sovrabbondante di periodi piuuosto che scarso. Energia ne a\'cv:1: ma energia che non raccolta e urtautt: in se stessa come quella del Corradini, si cs<:rcit,wtt in\'CCe ~ulla vita e sulla storia. Passm•an -.otto l,1 penna ciel ~•eal uomini del presente.:, come Cm·allotti, del passato come Sn\'Onarol:t: ronwnzieri fr:tncc... i come i Rosnr e il Oourget e il France, e ..,torici come il Bru– netière: e poi arti-.ti come: Rembr;rndt. Nel fondo ,t.1vano i i.:-rantli. Th. Xi:al si c:wa\'a il cappello di fronte a Platone e ad .Ari-,totile, ma vera• mente poco ne parla,11: le parole delle Loro .\laest,\ si i1111wne\'a1u'):lnche alla sua solita irrh•eren1.a. E o:-.ando più con i moderni rive– lava tutt' un'anima di scettico che si butta nel c:11tolicismo per paur.t della be..,lialità umana, ri\'ercndo nel prete e nel gendarme e magari nel l>0ia i ~alvatori e conser,atori dello spirito. Solit:trio, vhe\'a con una moltitudine di spiriti. 1\:-.sai prima che di modernismo ,i pnrki.sse, egli a\'eva ,•ecluto, letto, annotato, e fors' anche di– gerito, i santi padri ciel modernismo: ·ant'Ago• ,tino, il Cardinal Ne,\luan, ì\laurice Blonclel. La -,ua clcmocrazia cristiana, era quindi ben altra cos.i da quella che Domenico Tumiati (spirito delicato d'artista il cui /Jealo ,-111.treliro ru una tesi ribelle per quei tempi nel R. Istituto di Studi Superiori ed è ancor oggi uno dei rari libri di storia dell'arte in cui cicli' arte si parli davvero) dn c1uella democrazia che Domenico Tumiati e Angiolo Conti tal\'olta mostrnvan di <,ospirare c-,teticnmente: era cosa ben altrimenti nutrita di p<.:nsiero e di storia, sebbene fosse, come quella, poco a111.ipunto o meglio niente a!Tat10 nutrita d' Jt.ione. I.' immobilità estetica dd primi, .1,·eva un pieno contrappasso nel- 1' i111111obilit;\ sc<.:ttica del secondo, e anche Th. ~eal non compi nel ,1/11,·:;orro azione d'apostolo e di svcgliatore. Sebbene a\'esse piena coscienza d<.:lle \'erit;'i che cnun1. ia"a, e un intero possesso delle proprie idee, non gi;\ v:1ghe ed immature Bibloteca Gino Bianco ma perfottamt:ntc dcline.1te, e-gli non rie~cl a fa~ent: il nucleo della propria , ita ..,icch~ si senti,a in fondo uno ..,t~wl'o fr.l l'uomo e la do1trim1. Xè il puhhlirn mai pan e ,eguirlo con intt:re-.... t..·o nm amort..· il Conti. il Corradini ebbero ben altra glori;,. Fu qm:sto un torto dtl Jluhblico :11<1ualc noi ripariamo coml" posc;iamo <licendo che di tu1ti f::;li uomini del primo .1/,,,._ :orco 1tolto Pa,coli e l>',\1111un1io) flN impor• tanza di llll'nte, pcr rohu,tcna <li stile, per singolarità di per-.cma, e pcr,ino, come ttli di– rebbe, p<::r huon -,1:11,0, Th. Xenl ru <1uello nd quale era meno po......,ihile 1ro,·:i.rt•di d1e criticare. Pii1 giu,to mi pare il gindi1.io che ,i dù in gent!rc dl·ç:li ahri. Dic}:n <:aro,:lio n mc non J>are un grand•· J>OCU, non mi '-l'mhrn un grnndt.· critico. \la cbhe un' ;mimn fr,tnca. un' intelli– ienu nutrita, un ,entimcnto C0St'ic1uio,o ddla , ita clel sapere e cieli 'arte Quando -,j peni;;a alla nullità 1:unbi('cata cli l>it•j,!O.\ngeli e a 11uella !->U.l. ntti\'it,\ di l.1cch~ letterario delle am• 00-.ciate t• <ll'll'arbtocrazia romana, si p<.:nsacon sdegno al l:wuro onesto e scrupoloso e ali' arte sincera cll'I Caruglio. I a ..,ua s1rnda, a mio pn· rere, clo"e,·,1 cs-.ere quella delle lett<:raturc stra– niere. Di <111estea\'t"\'a seria conoscenza, e por• lancio dalla scuol:t nell'articolo la -.ua operosità e coscien;,iosit:\, ci ha fatto veder !,pesso nel primo JJ/"r::orro quel che valga una buonn in– formazione in m:lno <l'un nomo di calore. )la al Caroglio, uom<) <li coltura, t1tile din1lgntore, pregevole comparati,ta, e <lel quale è gmn me– rito n,cre additnto ,11-:li it;tliani fin da molti anni fa la generosa figura cli Arturo F'arinelli, al Garoglio operoso e .,..,, ero, il .l/11,-:;orro mon– dano d'oggi preforisce l'eleganza in-.ipid.1 del• l't\ngeli. f)i G. S. r.argàno io posso dire, meglio cli 1anti, che animo buono, milt!, corte~e egli ab– bia: per tnnti lati '-Ìmile al Nencioni. Serbo sempre il ricordo di qtrnndo, in\'ece di inse– gnarmi 1><-cLmtescnmente italiano, mi chl\a dei buoni libri da h:):gere, mi confort:wa cli indica• zioni per i 1>roblcmi nuo"i che mi proponevo, s,·egliava dubbi e contrasti che forma,•ano per qualche tempo il centro clclln mia vita intnna. .\la questa riconoscenz:t che son lieto di poter– gli teslimoniar qni pubblicamente, non ,•eia la mia mente :11punto di non scorgere il difotto fondamentale della sua c-riticn. l'omo di gusto, sa indicare, 11011 chiarire; ha indicalo ali' Italia ll'l vem pqetn, il Pn,coli, non ce l'ha fatto ca– pire. I lineamenti del Pascoli quali la critica li \'a rh•elm1do nlla nostra coscien1.a foron prima disegnati in un audace articolo di quel fervido e fine intenditore cli \'ersi che i! 8orgese nel Lt'ona,-do (1. 9), 1>0idal Croce in due altri della Critica (5:'lggio XXI I) che focero scandalo: ai quali mi pare di poter mettere aécnnto, senza che ci sfigurino, quegli ultimi, più appunti che articoli, di un gio\'anc che promette d'essere, se cosi continua, un critico robusto, Renato Serra, nella Cioz,anl! A'omagmr (anno \'I. Serie lii, fase. 1-4). Dovrei parlare dei lestofanti elci .l/ar:orco f D' Ojctti fin troppo qui s'è discorso. Di Zuc– coli troppo poco. L'epiteto cli h:ggeri-.-,itno che ~bbi :1 n1>piccic:trKli è un po' troppo spinto. e dirlo le.irirero hnstcrebbe. ~In legxero i,1 che modo e perchè? Lo Zuccoli è un ex-ufficiale di d,·nlleria, cd hn conser\'ato nella sun at1ività intellettu;1lc.: i difotti e I<: qualità della sua antica profosi,ionc. Cohum, l>lmta ; parecchia blr1.f!11e; sorriso, SJleS!-iO, pil) s1,e'-SO che può, sulle lab· bra : un'ironia un po' affettata, un so~1>ettar di tutte le "irtù, e di tutte le ,crità, e di tutte le anime; soprattutto, preminente, un:1 gran Jlreoc– cu1>a1.ionedi non esser messo in m~zzo, cli non apparire ridicolo, di non lasciarsela fare. E quindi 1111' assoluta incapacit;\ a mescolar-;i ,eramente con la ,·i1a. Chi , uole fare <1ualche cosa. di se– rib, bisognn che !sappia '"incere il ridicolo : e lo Luccoli. che da buon uOìciale ha tutti i coraggi possibili, anche quello fisico, il eh<:: non è eia dispre1.1.are, cli fronte al ridicolo ha paura. Cor• radini è mollo t.pesso ridicolo: ridicolo come artista e come uomo cl' a1.ione, perchè impari all':t1.ione e cli insufficiente volont;\ per l'arte: ma è coraggfoso, a,-;ai più dello Zuccoli, e quindi assai più simJ>:ttico. Kelln ,·it:t <:gli ha cento pro– babilità più dt:11'altro di non esscrc uno -,1uzzi– cntore di curiosità, uno scrittore di piace\'ole,:ze e di fac<' 1.ie, un beninmino delle signore e dei letterati che gli fanno la corte. Gli :tltri? Gli altri mm contaron gran che nella direzione del gionule. O per ,carsit.i. cre:tti\'a, o per pigri.:ia, o per altro: ma ruron. pre:,i cosi in massa, nssai più ..,inceri dei collaboratori cli :.econcl'ordine d'oggi nel .1/«r=orro• .-\lcuni ,·eu– ncro e 1>assarono: altri rt:!'>tarono, ma cambia– ti: molti ,·i appartengono ancora più che altro di nome: sono 1111'abilmlim: dd .M,,-::offo d'oggi che è poi, lutto c1ua11to,una serie, e neppure 87 organica, d'abitudini: un 1,;i,:,rnalt~ chv va avanti, percl1~ ha un pa!)... ll(), cd .,. le-Ilo da un pubblico che .,e C' onosces.se ,1ucl pa,,,uo 1M11lo 11:~g-e- rebbc più : t;1nto contr.1 ... tt:r1:bhe I' inditft:rl"nz.,, la mmulanità, l'accadcmi ... 1110, la frcddcua <l'og• gi, con il calore, con la ribdlio11c, con I' irrive– renza d'una \'Olta. • .. ~gvir,I,: Ili. I.a JuJJ,1t;J .t,I J/1,;, vo. Da Torino ria,·ii11110 9110111lr//(r.r d; 11/nwi g-io-;,•1111i il on' 11omt. r si ,·11pùir prn·h}, ,·es/a affidato alla ,uH/m dis1u::io11r. /.11puh!1/id1iamo fh.•rcht ri p,11·r ,·hpo11d,111 :·,•,·if,) t' p,.,-, h,\ in Oj!"11i hl.tO, St'rt'Ù,) 11 rhiari,-r ,·o,,w sl,zmw lt' co.ft' . /.,11 rosrir11::a i11lr_(fn1inur, /',mw,·r f,r ;1 .faf,·rr, il r«lorr :·nw I _(fim·a,,;, lll (fr,1e1111i/J dd pn~i. F«– rÙlrl/i 111rril,n·a11 dm1.·,·1·" 1111):li,weaa~,~lio1:;11 in //olia, dopd rhr il mando 11ffid11le /' a:·n·,1 /omio i11 In 111slr,mirn1 p,·r '" JU11 .f()/i/a recilJ ;·,·rso rhi 11011 slrisd,1 r 11011 tffria . • ti <iHo Cn,. lilr, rrco. surrrdr il cn.ro h1r;11dli, r r( '11i..·,·rsit,! l/ali«11tt dimostn,. da Yapoli f1 /ò,-ino, d'nure ;,, 1111a 1rrm·e (risi 111or1Z/e. P,·r ,-isolt·,·r,- /t1 quale 11011 c·t mtdirim, dte 1·aftrt1, .rr 111111 que/111rhl! /J,-uria ma Jrtmrisu, ,. rht• a11tli«mo srmprr ado– pra11do, per q,u•I rhe possianw: t•trild, nrit,t, ·ve,-ild. Egregio Signore, 11 \'Ostro fiero giornnlc non dc\'e lascinr passare inossen·ato un fatterello, al q11::ile ebbero il pia• cere di n-.:-.istert.·quanti fre<.1ucntano la F'acoltà cli L<::ttere <ldl' l'nivcrsit,ì di Torino. Pre111et• tinmo che ne,suna ~ramn rabbietta pen;oualt: ci ra parlare, nè \'Oglia :1lcuna di fare i pettegoli. Parliamo perchè i nostri animi liberi ccl a1>1>as– sionati di giovani, non s:\nno trattenersi, ogni– qualvolta scoprono qualco-;a <l'ignobile, dnl 1>ro- 1estare con rntto l'impeto e con tutta la ,ince– ritfl.. Ecco i fatti più validi delle: rnnc proteste : Al principio clell',111110 scolas1ico 1907.oS veniva chi:unato nll' Unh·ersitfl. Torinese eia lnnsbruck, il pror. Arturo Farinelli come. inse):nantc di let– teratura tedesca. Sui meriti del Farinelli non vi è nessun bisogno di parl:tre, poichè tulli ne apprezzano la pro(onda doltrinn, la serie1,J. e la genialità. Ma è proprio la genialità, c1uesta eterna gio\' ine1.za dcl\':mima, ciò che è as.,olutamentc vietato dalle consuetudini delle nO!,tre scuole, ciò che atterrisce la 1urba affaccendata e 1x:t1e– gola dei dotti pedanti, che, dietro il baluardo di una scienza arida e vuota, che non ficca nulla, proprio nulla cli bello, di buono, di utile, nelle 1>0,·ere teste inutilmente ~tanche dei nostri gio– vani, cercano di sfogare le loro nmbizioncelle personali, che alle \'Ohe, poveracci, si limitano al sogno cli una commenda o cli un più Jlingue onorario. Il pro(. Farinelli adunque non trovò invero l'ambiente libero e -,ereno che desider:l\'a, nella Facoltà Torinese. J_, stessa stuclcntesc-a preoccupata da altre discipLinc, e in genere purtroppo più clc\ ota ad i11-,cgn;1,nti111csta1ori, dai quali le tc',te mediocri hanno !»Cmprc da sperare qualcosa, frt:qucntnva scari,amcnte le lezioni cld Farint:lli, clnl quale v'era tutto da imparare, ma for:;c.: nulla da buscnre. Il pror. Fa– rinelli avcvn n\'uto il torto altresi, cli temare qunlche rirorma in certe rnncide con-;uewclini scolastiche, \'Olcndo \'hilicnrc con un soflio di giovent!l queste ()O\'ere rucinc cli laureati, inu– tili per lo più a sè ccl agli altri. Com'è facile comprendere, op1>0sizioni, proteste, smorfie da parte di molti colleghi: qtie!->10nuo,•o ,·enuto, benchè si chi:tmasse A:turo Farinelli, dava ter– ribilmente ai ncr\'i di qualche rnllcf.!a dalla ,oce grossa e dai modi imponenti. I.a posi1.ione del Farinelli cominciò a di\'enire penosa; ben i,ap• piamo come certa gente pos,;1 rendere l'aria irrespirabile, a chi di ari.i e di luce ha molto bisogno. Il pror. Farinelli Manco e dii,gu~tato, 11011 trO\'ando né la calda i,impatia, nè l'unanime fo\'ore che :i.veva il diritto di pretendere, usci, doloroso a dirsi, nel escl:tmarc ch'egli sarebbe qualche giorno ritornato in Austria, poirllè là, a/111e110, si J'l'sjJiraz,a me.(flio I N'o11 faccio com– menti e continuo. Giorni fa, mentre egli t..'r:t in commissione d'esame nelle prove di abilitnzionc per l'inse• gn:tmento di lingue stranitc>re, ebbe ad espri• mere l'opinione, che un certo ln\'oro cli francese merita,·a In :-.ufficenza (e la dourina sua nel francese, come in quasi ogni : i.hm. lingua euro• pea è ben nota); al che il Jlror. Ettore Stam– pini, con la prO!'!OpoJlea impernth·a che lo di– stingue, si oppose risolutamente. Il 1 1 arinelli, come dicemmo, era ~hl al colmo del disgusto e quest'ultimo affronto fini per far traboccare il suo sdegno. Andò immediatamente a rnsst.– gnare al Rettore le: proJlri~ climis,ioni e, piez~o di noia e di dbgu..,to, se ne parti da Torino.
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