La Voce - anno I - n. 11 - 25 febbraio 1909
OCE Esce ogni giovedl in Firenze, via dei Robbia, 42 .:I- Diretta da GIUSEPPE PREZZOLINI ,;I, Abbonamento per il Regno, Trento, Trieste, Canton Ticino, L 5,00. Un numero cent. IO. Anno I •"' N: Il ,:,. 25 F~braio 1909. 5OMì\1ARI(): Per una moderna pslca101la, ROBLRTO G .. \<,-._\(,IOU Un ,ocabolnrlo della llagua filosofica Italiana, B 1 SI.DI TT0 Ck0Ct Il 1lornall1mo e la nostra cultura, G11,;~11•1·1 l'RI uous1 - /.,cl/r,-,• h"ll'J/Ùu: I ,l!t·::i di n1/111rn, Sc:tnc> SLATAPf.R - Gmsftrli ~·,un1/i, .\. ~- S1r:ùm11/irn10 u ltwlo la rf1;a, ~ pr. IJ,,'1,·m~ d<Jr,1/11, .\. S Peruna modernapsicagogia. I o voci chP. proclamano la necessità di una radical<" riforma degli attuali sistemi educativi sono oramai numerose cd insistenti. Infatti op:ni persona intel– ligente e scevra da preconcetti che ri– volga la sua attenzione ai problemi pedagogici si accorge subito quanto i metodi ora vigenti siano dannosi, anzi veramente distruttivi per la personalità dei giovani. 11 sistematico ingozzamento con un'o/L{I, podrida cli cognizioni inutili (inutili e per st:' stesse o per essere inevitabil– mente destinate ali' oblio); la pedanteria esasperantr; la completa noncuranza delle diverse attitudini e elci diversi bisogni degli scolari: l'assenza di una coraggiosa e sapiente illuminazionf' sulla vita ses– suale, che potrebbe evitare tante miserie e tante vergogne ; il quotidiano martirio inflitto a giovani (spesso i più intelligenti) la cui sensibilità è eccessiva ed il cui sistema nervoso mal si presta allo sgob– bamento facchinesco, necessario per ap– partenere al limbo dei « figli rispettosi e diligenti che sono la consolazione dei loro bravi maestri e elci loro cari geni– tori >: ecco soltanto una piccola parte della lunga o tf'rribile colonna del « pas– sivo > nel bilancio dell'educazione con– temporanea. Al solito anche qui è pii1 facile se– gnal.ire errori e deficienze, deplorare inconvenienti ccl abusi che proporre mi– glioramenti attuabili e rimedi veramente efficaci. Così molti - 1quali hanno pur capito benissimo che (secondo le belle parole di Plutarco) l'anima non è un vaso da riempire ma un fuoco da susci– tare> - s1 illudono ancor<.Lche la crisi dcli' educazione si possa risolvere con riforme parziali e si affannano a pro– porre modificazioni ai programmi, agli orari e così via. Con buona pace di queste brave per– sone (le cui intenzioni sono eccellenti e gli sforzi spesso ammirabili) è ora di aprire gli occhi ~ di riconoscere e di gri– dar forte che non bastano pannicelli caldi ma che è necessaria addirittura u110 11mn.!a i111fosta::.io11e pralicll di lutto il pro- 6/011a ft"dagogit"o. Infatti non basta am– mettere teoritn111t..11k - come hanno fatto tutti i migliori pedagogisti del passato e come si va facendo sempre più ai noMri t<'mpi - che l'educazione con– siste essenzialmente nel favorire J'ar– monico sviluppo della personalità del giovane, nel temprare il suo carattere, nel fare un continuo appello alle sue più nobili energie e nel mostrargli le sue più alte possibilit,:\. E non basta neppure che una piccola minoranza cli persone, quale c'è in ogni generazione, dotala del tc1.lento innato dcli' educare, metta in pratica istintivamente questo ta• lento; non basta, anzitutto perchè queste persone costituiscono appunto una piccola minoranza e poi perchi.• la loro benefica attività è ostacolata in ogni modo dagli assurdi ordinamenti attuali e dall'osti– litJ. dei loro coll<'g-hi miopi o invidiosi. Occorre quindi urg<'ntemente qualcosa di più: cioè che si studino e si coor– dinino i mdodi fra/i({" della vera edu– cazione, che si faccia quanto 1a pedagogia non ha saputo far<'. che ~i co~till1isca insomma una sci<'nza applicata, la quale, per parecchie ragioni che esamineremo tra poco. conviene chiamare P~ICACiOGIA. Poichè il linguaggio è purtroppo causa cli errori, cli incomprensioni e di malin– tc~i, la scelta di un nuovo termine non è indifferente, ma ha invece grande im– portanza. La voga (non cli r.1clo imme– ritat;.1) o l' iusucccsso o le deviazioni di certe dollrinc scientifiche(' di certe teorie filosofiche sono dipesi, in gran parte, dalla terminologia usata per esse e dalle e for– mule riassuntive :. con lo quali ne fu– rono espressi i principi e le conclusioni. \i sarebbe da far1.~ tutto uno studio divertente ccl istruttivo (simile a quello che i.· stato fatto in parte sulle t"de1,• forze) sulle farole-Jor::c e sulle jormulc– /or::e. Dunque non è certo superfluo soffer– marci ad esaminare un poco la parola f.\·Ù'agogia, per definirne bene il significato, dissipando così fin da principio alcuni pos– sibili equivoci. Questa parola non è uno dei tanti neologismi che gli scienziati ed i filosofi amano inventare a proposito ed a sproposito per dare maggiore impor– tanza alle loro elocubrazioni o per ma• schcr,ue la loro ignoranza. Questa parola ha tutti i suoi quarti cli nobiltil; essa in– fatti è stata usata dagli antichi greci e la trovi.i.mo in Platone cd Aristotele. Poi essa c.:Lcldein disuso, e solo pochi anni fa fu ripresa, molto opportunamente, dal C'olozza, il quale diede per sottoti– tolo: « Appunti di psicagogia • al suo eccellente libro '-"'' 111rdila::.1011e (Xapoli, Pierro, 1903). ita anche se fosse nuova quella parola non sarebbe meno adatta, poichè essa mostra chiaramente nella sua costituzione appunto quello che vuol essere la nuova disciplina: una felice combinazione e fu– sione <li quanto c'è. di meglio nella psi– colog-ia e nella pedagogia, 1\ nzitutto 'ar,J(i:.t e non ).,•,tr.,:; ciò indica subila un carattere essenziale della psicacogia: quel lo di essere una su(:u::.a, afifilicata o, se altri preferisce. un'arte; insomma un complesso di metodi pn,lit:i, di norme per l'azione e non una scienza teorica o una parte della filosofia. Tale carattere pra– tico è stato messo hf'n in luce dal pro– fessore Lombardo-Radice in un artico– letto dedicato appunto ali' esame della parola fsica,l(ogia. (I.a Cri/ira, anno\". fa. scicolo \"1. Poi 4-;z1' e non -::-xt'; i anche questa sostituzione i I prof. l .ombardo-Radice giustifica con eccellenti ragioni. L~nadi queste è particolarmente degna cli nota, percht., eia essa derivano conseguenze pratiche imporlantissime. Dice il profes– sor<' 1.ornbardo-Radicc: « .... perchè la limitazione arbitraria al -::l:tc;? perchè jw·ri alucatio quando ~i cl('V<' trattare di l 1 u111i111"s tducatio .> I.o spirito l'uomo) è formazione : e non e' è m.ti lo spirito /or111ulu, nel senso <li storicamente per– fetto ti compiuto .... I.a limitazione del conc<'tto di cduca1.ionc .:ti -::-xt; i.: affatto empirica, e ingiustificabile razionalmente. Lo spirito i'· sempre pc•rfctto e non mai perfetto, a second,l clw ~i consideri ideal– mente o storicamente, .. L' umanità del- Bibloteca Gino Bianco l'uomo E sempre e non F:SI"'r1-. mai pie– namente ». Con ciò il prof. Lombardo– Radice ha indicato ad un tempo, da un punto di vista generale e con linguaggio 1 .a~f'li;rno. il massimo difetto della pe– dagogia e il pÌll fecondo compito della psicagogia. Infatti due fra le più importanti ragioni della cattiva pro,·a fatta dalla pedagogia sono: il non considerare nel fanciullo il futuro uomo e l'interrompere la propria azione appunto nell'età nella quale essa comincerebbe ad essere veramente fecon– da. Proprio quando il giovanotto è massi– mamente atto ad essere educato, perchè da un lato egli non ha ancora perduta la grande plasticitiL dell'infanzia, dall'altro la sua mente più matura e la sua majtgiore capacità di attenzione, la sua maggiore energia lo rendono capace di protittare molto piì.1che i I bambino di ogni aiuto e consiglio; proprio allora l'educazione moderna non sa dargli altro che un di luvio di cognizioni e imporgli l'obbligo di essere "' obbediente, composto e di– ligente »I ~la la psicagogia va molto più in là. Essa dice che, poichè l'uomo non è mai qualcosa tli definito, di statico, di com– piuto, ma è in continua formazione, l'e· ducazionc deve continuare per /ulla la vita,- che lo stesse leggi psicologiche le q,Jali regolano la vita psichir.a del fan– ciullo regolano anche quc-lJa dell'adulto e che quindi gli stessi metodi che ser– vono per l'educazione dell'uno servono, con opportuni ritocchi, per l'educazione dell'altroi che la minore plasticità del– l'adulto è ampiamente compensata dalla maggiore forza ed intelligenza con la quale quei metodi posii:ono essere da lui applicati e dalla sua maggiore esperienza della vita e conoscenza di sè stesso, che gJi fanno evitare molti errori nei quali cade il giovanetto. Anche da questi primi e fugaci accenni appaiono chiare la vastit.'t del compito e la grande generale importanza della psicagogia. l\fa non si creda che il ten– tativo di formare questa nuova e tanto pili ampia arte dell'educazione sia troppo audace e destinato a fallire. N'on si tratta di una creazione e~,:11ihilo; chè fortunata– mente, gran parte degli elementi neces– sari esistono già e basta saperli trarre dalle varie discipline nelle quali sono dis• seminati, saperli coordi11are rd armoniz• zare fra loro ; ma occorre poi soprattutto persuadere gli uomini della possibilità e del I' opportunit:L di applicare in modo sistematico nella loro vita certi principi e certi metodi, gran parte dei quali sono conosciuti ed accettati teoricamente da 1ungo tempo. Vccharno dunque per sommi capi quali sono le, discipline che possono dare i maggiori contributi alla psicagogia. Na– turalmcnle la base cli questa 1\ la psi– cologia i ma intendiamoci· 110n certo la psicologia sperimentale. i11ut1lissima for– ma del bizantinismo scientifico e vano passatempo di adulti bambini, che giuo– cano coi cilindri affumicati e rotanti e colle macchine elettriche, come pri– ma bYÌuocavano coi soldatini di piombo e col cavalluccio cli ll•~no. E nep– pure si servir,i la psicagogia di quella parte della psicologia trorica che si confonde con la metafisica t.~ si com– piace <li formulare ipolt:'Si più o men0 salde ccl ingc~nose sulle relazioni fra anima e corpo, sulla finalità dei fatti psichici e cosi via. Come abbiamo accen– nalo, la psicagogia, essendo un'arte, deve e vuole mantenersi del tutto neutrale ri– guardo alle questioni puramente teoriche e non legarsi od ,lppoggiarsi ad alcuna ipotesi metafisica. La psicagogia si servirà appunto di quella parte della psicologia che è più trascurata dagli scienziati f' dai filosofi e che si ricava, più che dai manuali o dai tranati, dall'intelligente osserva– zione della vita, dallo opere d'arte, dalla pratica pedagogica. Quanto agli scritti pedagogici, essi potr.u1no certo fornire preziosi contri– buti alla psicagogia: ma fra essi pila le opere dei grandi educatori che i tenta– tivi cli sistematizzazione teorica della pedagogia e certi pretensiosi trattati di e pedagogia scientifica •· A1who la moderna psicoterapia che ormai è entrata trionfalmente, per l' ir– resistibile eloque,ua dei fatti, ncll'ltortus r.011c/11sus della sci<'nza ufficiale - potrà aiutare molto la formazione della psica– gogia. Jnfatti i vari metodi di e riedu– cazione >, con i quali si ottèngono s1 benefici effetti in molte psiconevrosi, specialmente nelle psicastenie, possono be11issimo venire usati, con le neces– sarie modificazio11i, a correggere gli innumerevoli difetti e debolezze degli uomini cosidctti sani e normali. Non , bisogna dimenticare però che la psico– terapia è ancora una disciplina giovane e non mancano in essa lacune e confusioni, sicchè. è facile che la psicagogia. dopo aver fatto tesoro degli insegnamenti lar– giti le dalla psicoterapia, possa a sua volta venire in aiuto a questa, apren– dole nuove vie e portando luc<' su pa– recchi punti controversi. Inoltre un' ;_li tra fonte generosa di im– portanti amm~1estramenti, che i pregh1- dizi positivisti hanno fatto a torto tra– scurare, sono per la psicagogia gli scrilu dei mistici e degli educatori religiosi. Nel Pascal. in Sant' Jgnazio di l.oyola, in San }'ranc<'sco di Sales, nel 1'.{olinos si trovano veri tesori di psicologia pratica ed una serie di metodi precisi, che basta tradurre in linguaggio m..:>ctcrnoed ap– plicare in modo più generale e neutrale perchè siano pronti a rendere sorpren– denti servigi nella cultura delle più alte energìe dello spirito. E non soltanto vanno studiati i mistici occidentali, ma anche quelli orientali; specialmente quelli indiani, ,•cri geni dcll' introspezione e dell'azione interna; essi possono darci tali lezioni. quali non sospeuano nep– pure coloro che ritengono inferiori tutte le civiltiL rhe non hanno conosciuto, come la nostra, le glorie delle ferro– vie, dei parlamenti e delle camicie inamidale. lnfine non bisogna climenti• care i vari modernissimi movimenti an– glo-americani, noti sotto i nomi generali di 1111M'O jt11sfrro e di scic11:.n111&11/a/c, i quali, insieme ad esagerazioni ed inge nuità, contengono geniali intuizioni psi– cologiche ccl offrono metodi molto pra– tici cd efficaci. Con ciò ho enumerato solo le princi– pali fonti alle qualt può attingere la psicagogiai esse !;0110 molte e molto disparate e non sempre sarZ1,facile ar– monizzare clementi si eterogenei, ma
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