.. 28 UNIVERSITÀ FASCISTA si poteva volere le riforme senza mancare di fedeltà alla dinastia sabauda. Il compito pertanto di questo programma appare appunto quello di far penetrare più largamente e più in fond·o negli strati della popolazione italiana, il sentimento ,di nazionàlità. , E di fronte·agli idealisti o fantastici maniniani, i mocferati si credettero pieni ed avveduti realisti. La prova dei fat~i avrebbe presto . dimostrata la fallacia di questa loro illusione. Intanto ·nell'Aprile del 1846 Carlo Alberto venne in, contrasto per motivi doganali con l'Austria, e invece di cedere, come tutti si aspettavano, resistette ; nel giugno di . quello _stesso·anno venne eletto al trono pontificio · papa Pio IX, il quale si affrettò a concedere una limitata· amnistia ai condannati politici e ai fuorusciti. Sono due piccoli fatti della vita politica di I allora, che però i moderati aflerrarono, esagerarono e ne fecero pretesto per infinite dimostrazioni di tripudio, di riconoscenza e di augurio, quasichè questi fatti dovessero signifi~are in modo deciso un nuovo orientamento politico tanto in Carlo Alberto quanto in Pio IX. Le dimostrazioni si susseguono constantemente in questo periodo e l'anno appresso 1847 è l'anno delle grandi dimostrazioni, delle luminarie, dei fuochi di · gioia che si fanno ovunque dove c'è un gruppo di moderati : in tutte le città d'Italia si organizzano grandi dimostrazioni per festeggiare Pio IX, per indurre i principi a imitarlo e lo imiteranno. Queste dimostrazioni in parte sono sincere e in parte sono espedienti per dimostrare il proprio desiderio di riforme, ma la polizia non poteve aggredire la popolazione perchè si recava ai Te Deun in onore di Pio IX ! Questi era senza dubbio un bravo uomo ma non certo una testa forte. Avrebbe potuto forse avere delle velleità riformistiche : c~rtamente egli era stato uno dei lettori del Gioberti, ma non poteva non sentirsi prigioniero del suo proprio ambiente e delle tradizioni . che rappresentava. . Nel 1847, trascinato da queste dimostrazioni popolari che mai finivano dal magnificare la sua generosità, abolì la censura preventiva sulla stampa. Aveva fatto quest'altra concessione nella speranza • che fosse stata l'ultima, ma non aveva fatto che I acuire l'entusiasmo politico delle popolazioni, dalla cui pressione morale egli fu indotto a concedere nell'Aprile anche una Consulta in cui. i rappresentanti avevano il diritto di esprimere i desideri del popolo e nel giugno appresso permise ]'istituzione t della guardia civica, destinata a difenaere i novatori dagli attacchi dei rea !ionari. L'Austria la quale era rimasta da prima sorpresa e poi màlcententa di questi procedimenti liberaleggianti di Pio IX e temeva che questo spir,{to liberale dilagasse nei territori da essa governati; av~va cercato di mettervi un freno occupando Ferrara. La protesta d~ Pio IX contro l'occupazione austriaca di F eriara, interpretata come un risoluto atteggiamento antiaustriaco, non solo accentuò l'esaltazione dei liberali, ma il moto parve dovesse irresistibilmente dilagare oltre i confini dello Stato pontificio. Infatti i gruppi liberali delle altre provincie reclamano tanto in Piemonte quanto in Toscana le stesse riforme, dal Re Carlo Alberto e dal granduca di Toscana : sembra che da un momento al1'altro il programma giobertiano debba realizzarsi poichè è proprio il Papa che da l'esempio delle riforme agli altri pr~ncipi italiani. Il 1847 è l'anno in cui lo spirito di riforme invade' le popolazioni cittadine, è l'anno in cui sembra imminente che il loro desiderio debba essere accolto dai principi. Soltanto l'Austria nel suo territorio, il duca di Parma e il duca di Modena resistono a questa corrente liberaleggiante e resisteva ancor.a il regno delle Due Siciliequandoil 12gen- ·naio 1848 scoppiò la rivoluzione a Napoli : ·la rivolta si estese a tutte le isole e Ferdinando di Borbone, sentendosi poco sicuro nel suo trono di Napoli,· a prevenire un maggior sviluppo della rivoluzione .concesse addirittura la costituzione, offrendo ai suoi sudditi più di quanto i moderati stessi avevano chiesto fino allora. Promulgata la costituzione nel regno delle Due Sicilie, i liberali del Piemante, della Toscana e dello Stato Pontificio chiedono che sia concessa anche ad essi la costituzione : Carlo Alberto, dopo molte esitazioni, dopo molte crisi spirituali, 1'8 febbraio 1848, concede la costituzione affidandola ad un ministero presieduto da Cesare Balbo, e il I 7 febbraio concede la costituzione anche il granduca di Toscana. Il ·Papa resistette più a lungo perchè la sua situazione era ancora più delicata : aveva dei motivi più gravi : éra un fatto nuovo, si trattava di inserire autorità locali nell'ingranaggio governativo fino allora riservato agli ecclesiastici, si temeva di procurare dei conflitti tra le due autorità e infine si ponevano problemi nuovi e gravi che in,estivano il rapporto fra lo Stato e la Chiesa. Pio IX esitava ancora a concedere la costituzione, quando il 24
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