Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

I 24 verla e a fermentarla ; se un uomo solo potè fare . . ' . ' questo in tutta una nazione cosI impreparata, cosI scettica, così gravata da pregiudizi come allora, io dico se l'Italia avesse una fede pari a quella di Mazzini e avesse così piena coscienza della propria missione, e pari tenacia di volontà, perchè l'Italia non dovrebbe, come il suo fiammante profeta, essere capace di illuminare, di incendiare, di commuovere tutto il mondo ? lo potrei ancora, se il tempo purtroppo non fosse trascorso, dimostrare come molti ideali di Mazzini ~i siano v~nuti realizzando, e non accenno ai principi del disarmo e dell'arbitrato che già hanno ricevuto una incerta, iniziale, instabile ma pur reale e generale applicazione, ma intendo riferirmi specialmente al problema sociale che è, si può dire, l'altra faccia del problema politico. Poichè non è possibile .fondare l'unità spirituale e morale della nazione, senza la fusione e la solidarietà di tutte le classi e specialm~nte senza una piena e consapevole inserzione delle classi lavqratrici nello Stato. Tutte le classi dovevano fondersi nel Popolo perchè questo fosse tutt'uno con la Nazione. Rivolto agli operai, Mazzini, che ebbe a cuore le loro sorti con la stessa convinzione con la quale egli combattè le abberrazioni antisociali ed \ • i 1no 1a e I immorali dei comunisti, diceva queste parole profetiche : « La vostra emancipazione non potrà iniziarsi praticamente se non quando un Governo nazionale, intendendo i segni dei tempi, avrà inserito, da Roma, nella Dichiarazione dei Principi, che sarà norma allo sviluppo della vita italiana, . le parole : Il lavoro è sacro ed · è la ~orgente della ricchezza d'Italia ». Queste parole sembrano il preannuncio fatidico della nuova Carta del Lavoro. Oggi il lavoro è sacro ed· è la sorgente della ricchezza d'Italia : I concetti animatori delle corporazioni sindacali, che i socialisti avevano cercato al di là da le frontiere, noi li abbiamo trovati in Giuseppe .Mazzini. lo credo che a poco a poco, tutto quello che egli ha pensato e vissuto non per sè ma per l'Italia con la cui anima si confondeva la sua, per cui la sua parola è come il verbo dì . una rivelazione ; io credo che a poco a poco le. sue verità andranno traducendosi in opere di vita naziorale e allora forse giorno verrà in cui egli potrà essere fiero· di questa Italia rinnovellata e bella come l'aveva travista nel suo sogno d'amore,- e forse allora, egli, che aveva fatto voto di non mai più sòrrider_e, di non più ~ioire- finchè il destino d'Italia non fosse compiuto, in quel giorno schiuderà finalmente le sue labbra al sorriso. ~ - •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==