Vita Nova - anno III - n. 12 - dicembre 1927

., .. .. .. • BOLOGNA 23 che nessuna cosa al mondo avrebbe ormai potuto farmi dubitare e sviarmene. Fu, come dice Dante, un viaggio dal martirio alla pace : pace violenta e disperata, ~ol nego, perch'io mi affratellai col dolore e mi ravvolsi in esso, come pellegrino nel suo mantello ; pur pace, <lacchè imparai a soffrire senza ribellarmi e fui d'allora in poi in tranquilla concordia dell'animo mio. Diedi un lungo tristissimo addio a tutte le gioie, a tutte le speranze di vita individuale per me sulla terra .... Per cagioni, parecchie visibili, altre ignote, la mia vita f.Jl,,· ~è, e durerebbe, s'anche non fosse presso a cbinpirsi, infelice ; ma non ho pensato mai da quei giorni in poi, un istante, che l'infelicità dovesse influire sulle azioni..... , « Sple~da i) cielo serenamente azzurro come in un bel mattino d'Italia, o si stenda uniformemente plumbeo e color di morte come tra le brume del ·settentrione, non vedo che il Dovere muti per noi. Dio è al disopra del cielo terrestre e le sante stelle della fede · e dell'avvenire splendono nell'anima nostra,'· quand'anche la loro luce si consumi senza riflesso coi:ne lampad_a in sepoltura ». ·II dovere per il dovere senza sp~ianza alcuna. « Non v'è che UJla legge, scrive egli in una lettera al padre : il dovere e l'amore, ma l' amore senza speranza ., quagg1u. » Bisogna scendere nell'abisso della sua anima per scoprire quanto di più grande c'è nella sua concezione umana, quanto di più universale c'è nel suo spirito, meglio ancora che osservando gli avvenimenti politici da lui promossi. La sua anima arde come u:na fiamma e la sua vita è un esempio lun1inoso e abbagliante. Nessuno meglio di Mazzini ci ha dato esempio più convincente della possibilità di darsi, della possibilità di abbandonarsi così compiutamente al dovere, di sacrificarsi così perdutamente ad una causa. Egli ·operava non per l'Italia quale era, ma per. l'Italia che doveva farsi, per la creazione di un popolo che non c'era ~ che doveva farsi sopratutto per opera sua, chè non è possibile la f ormazione spirituale di un popolo, che non sia fondata sui principi eter~i banditi, e prima che banditi vissuti da lui._ Tutta la sua operà è così un'opera di educazione, egli è il pedagogo del nostro Risorgimento. Il concetto dell'educazione basterebbe a spie-: gare tutta la sua attività politica, tutta la sua • • 1n0 1anco attività religiosa. Questo il fine che egli vuol raggiungere attraverso il programma della Giovane Italia, vuole l'insurrezione in quanto doveva servire a scuotere gli animi, abituare al sacrifizio, servire a scuotere i sonnolenti ed accendere gli animi attraverso il tragico spettacolo del martirio. E doveva servire ancora a dimostrare agli . occhi di tutti in Europa che per la soluzione del problema italiano vi erano dei giovani che immolavano la loro vita e il problema era dunque vivo e concreto. (' E~li non si preoccupa dei risultati dal punt~ di vista politico ; tutto ciò che egli vuo~e : la legge, • il suffragio universale, la repubblica; tutto ciò egli vuole come strumento di educazione. Mazzini è ( . sopratutto l'educatore 'del suo popolo, perciò nessuno è più vicino di lui alla sorgente della stessa concezione nazionale, e come l'educazione di un popolo al pari di quella indtviduale, non finisce mai,· e così pure perenne è l'influsso presente, visibile e ~eale di Mazzini che incita, che sprona, che suggerisce al popolo la via ehe esso deve se- • gu1re. Mazzini è sempre presente e non può non essere presente alla coscienza stessa nazionale, non perchè Mazzini è stato un uomo politico ma · perchè è . stato ·un uomo eminentemente religioso, perchè ha concepito la sua attività politica per la creazi,>ne del popolo italiano con opera di educazione nazionale. In questo senso Mazzini è forse il più italiano di quanti hanno lavorato all'unificazione nazionale d'Italia ; e come è il più italiano così è anche il più umano ~ perciò il più universale. Attrave1so tutto Quello che egli ha sentito, tutto quello che egli ha compreso ed affermato, Mazzini, ~ per suo mezzo l'Italia, esercita il suo influsso oltre i confini, negli Stati Uniti, nella Cina, nel Giappone, nell'India. Non c'è stato, si può dire, movimento di popoli verso la libertà e la redenzione politica ·e civile, in cui l'animo di Giuseppe Mazzini non sia stato presente, che non sia stato ispirato ed alimentato dalla sua dottrina e dal suo cuore. Allora io mi domando, se, nonostanté gli scherni, le ostilità e lo scetticismo dei suoi contemporanei, Mazzini riuscì da solo ad imporre il problema italico sulla sola base che doveva resistere a tutte le prove, se da solo egli 1·iuscì ad imporre l'idea che doveva unificare l'Italia e se egli fu fra tutti gli artefici· del Risorgimento· quegli che riuscì a penetrare più a fondo la coscienza nazionale, a muo-

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