- ' ... I I I 22 UNIVERSITÀ FASCISTA denze ti hanno fatto del male, ti hanno reso infe- città di Messina che lo aveva eletto a rappresenlice ; perchè dunque non procuri di modificarle? », tarla nel Parlamento, si rifugia in un~ sdegnoMazzi~i rispondeva che egli non poteva fare di- . sa solitudine e muore,· irato contro tutto e contro versamente « perchè lo scopo della vita contem- tutti, avvolto nel mistero. Eppure politicamente egli plata religiosamente non è la felicità ma il dovere.... è il vittorioso, il suo programma si è realizzato, la Se io non avessi che opinioni politiche le avrei già ab- nazione è unificata, ma egli non è contento : aveva bandonate • ma le mie credenze politiche son ben al- di quesra Italia una concezione molto più vasta, ' - tro : per me repubblica, leggi, suffragio universale non molto più elevata. T aie concezione può sembrai-e sono che mezzi : lo scopo è il miglioramento del- un'utopia di Mazzini, ma noi conosciamo ormai l'uomo, è l'educazione delrumani~à, è . il perfezio- altre utopie che si tradussero poi in realtà viva e namento delle generazioni, tÙ1 passo . da farsi nella concreta. coscienza e nella esecuzione ~della legge- di Dio, e Ed è forse grazie a questa sua qltima utopia su questo terreno non v'è più libertà, v'è dovere : che Mazzini non è ancora del tutto morto. Noi dovere stretto, preciso ... » · ricordiamo i grandi artefici del nostro RisorgiDunque le sue non sono opinioni politiche, mento : pensiamo a Cavour e lo sentiamo vivere ma con~ezioni sostanzialmente morali e religiose. nelle istituzioni che governano l'Italia, pensiamo a ·Mazzini è tutto qui. E questo suo atteggiamento Garibaldi e lo sentiamo vivere nella fantasia nostra, spirituale investe tanto la vita indi "iduale quanto come il più eroe della nostra epopea. Ma fra tutti la vita nazionale, e come· non v'è compito della gli artefici del Risorgimento uno vive nel profondo vita individuale che non s'inquad~i e si risolva nel delle nostre anime: Mazzini; colui che con estretessuto della vita nazionale, c9sì ogni nazione ha ma dedizione di se stesso, con assoluta purezza una missione da compiere nell'ambito della vita di sentimento, con fedeltà perfetta sino alla morte, internazionale. E allora Mazzini non è da guar- sacrificò tutto ~Ila patria, perfino i suoi affetti più dare semplicemente e compiutamente come uomo intimi e tutto soffrì ; la lontananza dalla madre, politico, ma è da guardare anche e sopratutto co- l'esilio, la miseria. me uomo religioso, nella cui concezione c'è il Alla sua grande opera si era accinto, come i palpito dell'universale e la cui vita fluttua nella cavalieri del medio evo si preparavano, nella veglia I r temperie degli eterni principi. di preghiera ·e di purificazione spirituale, a -cingere E allora Mazzini non è l'uomo che si. possa la spada. · con~entare di vedere l'Italia la quale abbia politi- Ebbe a passare momenti tremendi di spasimo, camente raggiunto i suoi obbietti vi territoriali ; non quando i dubbi lo attanagliavano e le forze oscure" , è soltanto l'Italia unificata e resa indipendente della natura cercavano di sviarlo dalla sua grande dallo straniero, non è l'Italia che non paga più tri- opera ; ma superò tutte le crisi. Ricordo il debuto austriaco, che gode della libertà costituzionale, cennio londinese che egli trascorse nella più proche egli voleva ; ma sopratutto egh voleva un 'Italia fonda miseria, mentre in Italia tutti gli avvenimenti che non avesse animo servile, che non fosse scet- sembravano dargli irremediabilmente torto ; quando tica, che non fosse opportunistica, che non fosse gli stessi maggiori uomini del nostro Risorgimento : - schiava dell'int~resse, ma che servisse a dei prin- Cavour, .Gioberti e più tardi Manin, si accanivano cipi: egli voleva in altre parole un'Italia morale, ad abbeverarlo di amarezze. Ed egli è solo, teu~'Italia buona,_ un 'Italia virtuosa. tragono, sempre incrollabile nella sµa fede e nella Ecco perchè quando vide l'Italia unificata eh- predicazione dell'un;tà d'Italia. be a provare la sua più grande delusione : aveva · C'è una sua accorata pagina che io non posso veduto l'Italia farsi rapidamente ma non attraverso non leggervi e che riassume quella concezione reil sacrificio, non attraverso la dedizione di sè stessa ligiosa, la quale fu il fondamento della sua vita, all'ideale ma attraverso le virtù diplomatiche, at- e celebra quella fedeltà all'Italia che fu anche fetravers~ l'aiuto dello straniero : per lui l'Italia, spi- - deità al dovere. Egli scrive nel 1862, rievocando ritualmente non era fatta ; egli crede di aver di vecchi processi spirituali deHa sua giovinezza attra- , fronte non l'anima Ìna il cadavere d'Italia, e da verso i quali egli era pervenuto al concetto che questa Italia cosl diversa da quella che aveva so- norma suprema della vita è il dovere: gnata, si sentiva estraniato, rifiuta l'incarico della « Giunto a questo punto giurai a me stesso - • 1anco
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